Punto Sicuro – Protocollo Scudo: il nuovo strumento per la sicurezza nelle aziende



Un innovativo servizio unisce formazione, monitoraggio e tracciabilità per rafforzare la prevenzione degli infortuni, aiutando il datore di lavoro a sopperire a possibili carenze informative e circoscrivendo così eventuali responsabilità civili e penali.

Per migliorare realmente la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nelle aziende, è fondamentale superare un approccio puramente formale alla sicurezza. Non basta rispettare i requisiti minimi di legge: è necessario costruire un sistema efficace, pratico, misurabile e profondamente integrato nella cultura aziendale.

La sola conformità normativa, seppur indispensabile, non garantisce da sola l’efficacia delle strategie di prevenzione. Un ambiente di lavoro sicuro, sano e sostenibile si realizza attraverso un approccio proattivo, capace di individuare e mitigare i rischi prima che si trasformino in incidenti o malattie professionali.

Questa esigenza è particolarmente sentita nelle piccole e medie imprese, spesso caratterizzate da risorse limitate e una maggiore esposizione ai rischi. In questi contesti, diffondere una cultura della sicurezza a tutti i livelli aziendali diventa cruciale, non solo per tutelare i lavoratori, ma anche per supportare i datori di lavoro nella gestione delle responsabilità civili e penali legate alla sicurezza sul lavoro.

Uno strumento che può offrire alle aziende un supporto concreto nella gestione della sicurezza, trasformandola in un elemento strategico e strutturato, è il “Protocollo Scudo”, sviluppato dalla Società Benefit TreCuori.

Si tratta di un innovativo servizio digitale che si sviluppa su tre pilastri fondamentali: formazione continua, monitoraggio continuo delle competenze e tracciabilità delle azioni adottate.

Un importante strumento che sarà presentato durante l’edizione 2025 della “ Settimana della Sostenibilità” (25-28 marzo 2025, Mogliano Veneto), un evento di riferimento per la diffusione di pratiche sostenibili nel mondo imprenditoriale organizzato da Confindustria Veneto Est.

Per conoscere meglio e approfondire il nuovo “Protocollo Scudo”, poniamo alcune domande a Giovanni Lucchetta, Amministratore Unico di TreCuori Spa Società Benefit.

L’intervista si sofferma sui seguenti argomenti:

  • La Società Benefit TreCuori e gli obiettivi di Protocollo Scudo
  • I tre pilastri fondamentali del servizio digitale Protocollo Scudo
  • La struttura, i livelli di attivazione e i vantaggi di Protocollo Scudo

 

La Società Benefit TreCuori e gli obiettivi di Protocollo Scudo

Prima di entrare nel dettaglio del nuovo strumento, può spiegarci cosa si intende per Società Benefit e presentarci brevemente TreCuori Spa?

Giovanni Lucchetta:  TreCuori è una Società Benefit, ovvero un’impresa che, oltre a perseguire il profitto, si impegna a generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, integrando questi obiettivi nella propria strategia aziendale. Il nostro scopo è contribuire allo sviluppo e alla prosperità dei territori, favorendo modelli economici più sostenibili e circolari. Nata a Conegliano, TreCuori opera su tutto il territorio nazionale, collaborando con associazioni di categoria, consulenti aziendali e istituzioni locali per sviluppare soluzioni capaci di portare benefici concreti alle imprese, ai lavoratori e alla comunità. Ad oggi, oltre 80.000 persone e 2.000 tra aziende, enti non profit e amministrazioni pubbliche hanno scelto i nostri strumenti per innovare il proprio approccio al welfare, alla sostenibilità e alla gestione delle risorse.

I nostri servizi coprono diverse aree, tutte orientate a generare valore condiviso. Offriamo soluzioni di welfare aziendale e pubblico, che aiutano le imprese a migliorare il benessere dei dipendenti e a rafforzare il legame con il territorio. Ci occupiamo anche di marketing sociale, gestione dei crediti commerciali e creazione di circuiti economici locali, pensati per favorire la collaborazione tra aziende e promuovere il reinvestimento delle risorse all’interno della comunità.

La nostra missione è connettere i diversi attori dell’economia – imprese, lavoratori, comunità e istituzioni – trasformando strumenti gestionali e finanziari in vere leve per la sostenibilità a lungo termine.

Veniamo al “Protocollo Scudo”: con quali obiettivi e per quale target è stato creato questo nuovo servizio digitale?

Giovanni Lucchetta: La sicurezza sul lavoro non è una scartoffia da compilare, né un adempimento burocratico per evitare sanzioni. È una questione di responsabilità concreta, spesso di vita o di morte. Non è più accettabile che nel 2025 si possa ancora perdere una mano, un braccio o persino la vita sul posto di lavoro. Ogni incidente grave non è solo un dato statistico, ma una tragedia che stravolge famiglie intere e segna profondamente anche i datori di lavoro, che si trovano a dover affrontare il peso morale e le conseguenze di una situazione devastante.

Per questo, Protocollo Scudo nasce con un obiettivo chiaro: proteggere le persone, non solo rispettare le regole. TreCuori sentiva di avere le idee, i mezzi e le competenze per fare la differenza e ha scelto di affrontare questo grande problema. Per questo si è impegnata a ideare e sviluppare un modello che non si limitasse a garantire la conformità normativa, ma offrisse un sistema concreto, misurabile ed efficace, capace di trasformare la sicurezza in una priorità aziendale reale e condivisa.

Protocollo Scudo non è solo un supporto tecnico, ma un’opportunità concreta per quei datori di lavoro e per tutti i professionisti della sicurezza che hanno davvero a cuore il benessere delle persone. È pensato per chi, ogni giorno, si assume la responsabilità di tutelare la salute dei lavoratori, consapevole che dietro ognuno di loro ci sono famiglie, figli, affetti e responsabilità. Anche i consulenti e i tecnici della prevenzione svolgono un ruolo cruciale, condividendo con le imprese l’impegno per costruire ambienti di lavoro più sicuri, umani e sostenibili. Un’azienda non vive solo per generare profitti, ma per creare valore umano, promuovere il benessere collettivo e contribuire alla prosperità di chi la anima ogni giorno con il proprio impegno. A queste aziende dedichiamo il nostro servizio: a chi sceglie di fare della sicurezza una scelta di responsabilità, non solo un obbligo da rispettare.

 

I tre pilastri fondamentali del servizio digitale Protocollo Scudo

Il servizio si basa su tre pilastri fondamentali. Partiamo dalla formazione: in che modo il “Protocollo Scudo” aiuta le aziende a migliorare i processi di formazione e informazione in materia di sicurezza sul lavoro?

Giovanni Lucchetta: Viviamo in un’epoca in cui le aziende, soprattutto in alcuni settori, accolgono lavoratori di molte nazionalità, con lingue e sensibilità diverse. Questa diversità rappresenta una grande opportunità, ma anche una sfida complessa che richiede soluzioni inclusive ed efficaci.

Il primo passo per garantire la sicurezza è fornire ad ogni lavoratore, a prescindere dalla sua lingua, le conoscenze necessarie per riconoscere i rischi, adottare comportamenti adeguati e contribuire attivamente alla prevenzione. Gli adempimenti burocratici, spesso complessi e standardizzati, mal si prestano a contesti in cui le barriere linguistiche rendono difficile la comprensione immediata delle informazioni fondamentali. Troppo spesso la formazione sulla sicurezza è vissuta come un obbligo burocratico, ridotta a corsi sporadici che lasciano poco impatto nella realtà quotidiana.

Protocollo Scudo cambia questa prospettiva, trasformando la formazione in un processo continuo, chiaro e realmente accessibile a tutti, indipendentemente dalle barriere linguistiche. Le informazioni vengono fornite in modo tempestivo e strutturato, utilizzando metodologie innovative che favoriscono un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. Il servizio integra strumenti digitali e interattivi per rendere i contenuti più fruibili e adattabili alle esigenze specifiche di ogni azienda, garantendo la massima comprensione anche in contesti multilingue. Grazie alla gestione di 63 lingue, con la possibilità di integrarne altre, Protocollo Scudo abbatte le difficoltà linguistiche, assicurando che la sicurezza non sia solo una norma da rispettare, ma un valore compreso, condiviso e, coinvolgendo tutti i lavoratori, si radica progressivamente nella cultura aziendale.

Attraverso un approccio personalizzato, Protocollo Scudo trasforma la formazione in un percorso continuo e strutturato, che evolve con le esigenze aziendali e le nuove sfide in materia di sicurezza. Non si tratta di un semplice aggiornamento periodico, ma di un ecosistema formativo che coinvolge attivamente non solo i lavoratori, ma anche i responsabili della sicurezza e il management, creando consapevolezza e responsabilità diffusa. Perché la sicurezza sul lavoro non dovrebbe mai essere considerato un onere amministrativo, ma un valore imprescindibile per il benessere di tutti.

Il secondo pilastro riguarda il monitoraggio continuo. Come è possibile verificare in modo efficace le competenze e la preparazione del personale aziendale?

Giovanni Lucchetta: Il monitoraggio continuo delle competenze è essenziale per garantire che la formazione non resti confinata alla teoria, ma si traduca in consapevolezza concreta e preparazione operativa.

Protocollo Scudo introduce un sistema automatizzato di verifica periodica attraverso quiz a punti, che consente di valutare e tracciare costantemente il livello di conoscenza di lavoratori, dei responsabili della sicurezza e degli stessi datori di lavoro. Questo approccio supera la logica dei test occasionali, spesso percepiti come meri obblighi formali, trasformando la verifica delle competenze in un processo continuo, dinamico e coinvolgente. I quiz sono progettati per coprire tutte le aree di rischio, adattandosi alle specificità di ogni settore, ruolo e mansione. Gli stessi lavoratori trovano motivante poter dimostrare la propria attenzione e preparazione su un tema tanto cruciale come la sicurezza sul lavoro. Molte aziende scelgono di adottare anche logiche premiali o di gamification, trasformando la formazione in un’esperienza più stimolante e interattiva. Tutto questo stimola la partecipazione attiva dei lavoratori, rendendo l’apprendimento più efficace, motivante e sostenibile nel tempo. Ma non si tratta solo di rendere le verifiche più piacevoli: il sistema restituisce alle aziende dati preziosi in tempo reale, utili per individuare tempestivamente eventuali criticità e attivare azioni mirate di aggiornamento e rinforzo delle competenze. Con Protocollo Scudo, la sicurezza smette di essere un concetto troppo spesso astratto e formale: diventa una competenza reale, monitorata, rinforzata e condivisa ogni giorno.

Il terzo pilastro si concentra sulla tracciabilità e affidabilità. Come può un’azienda certificare e dimostrare concretamente il proprio impegno in materia di salute e sicurezza, anche in sede giudiziaria?

Giovanni Lucchetta: La tracciabilità e l’affidabilità delle azioni intraprese da un’azienda in materia di sicurezza sul lavoro sono elementi fondamentali. Non solo per garantire la tutela concreta dei lavoratori, ma anche per certificare in modo chiaro, trasparente e documentabile l’impegno dell’impresa verso una sicurezza reale e non solo formale. In caso di incidente, le aziende sono spesso chiamate a dimostrare di aver messo in atto tutte le misure necessarie alla prevenzione. Ma farlo può diventare estremamente complesso se le informazioni non sono state raccolte in modo strutturato, sistematico e non alterabile.

Con Protocollo Scudo, entra in gioco un sistema avanzato di gestione basato su un database certificato e non modificabile, che consente di tracciare in modo preciso e verificabile ogni azione svolta dall’azienda in ambito salute e sicurezza. Tutte le attività – dalla formazione agli aggiornamenti, dai test di verifica alle comunicazioni interne – vengono archiviate in un registro digitale sicuro, che costituisce una prova inequivocabile delle misure adottate. Questa innovazione consente non solo di gestire efficacemente i processi interni, tenere aggiornati i registri e individuare tempestivamente le aree di miglioramento, ma rappresenta anche una tutela concreta in caso di verifiche ispettive o contenziosi legali. Grazie a un sistema di registrazione trasparente, certificato e inattaccabile, Protocollo Scudo offre alle imprese uno strumento concreto per dimostrare il proprio impegno nella prevenzione degli infortuni, rafforzando la loro reputazione di affidabilità, serietà e responsabilità.

La struttura, i livelli di attivazione e i vantaggi di Protocollo Scudo

Come si sviluppa concretamente il servizio digitale “Protocollo Scudo”? È strutturato in diversi livelli? 

Giovanni Lucchetta: Le aziende variano per dimensioni, settori operativi e livelli di rischio, ed è per questo che non esiste una soluzione unica valida per tutte. Per rispondere in modo mirato a questa complessità, Protocollo Scudo si configura come uno strumento digitale flessibile, strutturato su due livelli di attivazione e arricchito da moduli progressivamente implementabili, così da adattarsi in modo efficace alle diverse esigenze operative, organizzative e normative di ogni impresa in tema di sicurezza sul lavoro.

Il primo livello garantisce a tutta la popolazione aziendale un accesso continuo a contenuti informativi interattivi, progettati per essere chiari, coinvolgenti e facilmente fruibili. L’obiettivo è quello di favorire l’apprendimento attivo e continuo, permettendo a ogni lavoratore di acquisire e mantenere aggiornate le proprie competenze in materia di sicurezza. In questo modo si promuove una cultura della prevenzione diffusa e radicata all’interno dell’organizzazione.

Il secondo livello introduce funzionalità avanzate per la verifica delle competenze e la gestione dei rischi. Attraverso quiz periodici a punti, le aziende possono monitorare costantemente il livello di preparazione dei singoli dipendenti, trasformando la valutazione in un processo continuo e motivante. Oltre alla verifica, il sistema include progressivamente moduli specifici per la segnalazione e il monitoraggio dei rischi, la gestione dei Near Miss, ovvero eventi sfiorati che avrebbero potuto causare incidenti, la pianificazione delle manutenzioni, le richieste di manutenzione ed il controllo dell’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) ed altro ancora.

Grazie a questa struttura modulare, Protocollo Scudo si adatta alla complessità operativa delle aziende, fornendo strumenti concreti per migliorare la prevenzione, il coinvolgimento e la responsabilità condivisa.

Il servizio è integrato con la Contabilità ESG di TreCuori. Può spiegarci cosa significa e quali vantaggi offre questa integrazione per le aziende?

 Giovanni Lucchetta: La sicurezza sul lavoro è un elemento essenziale della sostenibilità e, in quanto tale, merita di essere misurata e rendicontata con precisione. Non si tratta solo di tutelare i lavoratori, ma di dimostrare in modo concreto l’impegno dell’impresa verso pratiche responsabili e orientate al lungo periodo.

Grazie all’integrazione con la Contabilità ESG, un altro servizio esclusivo sviluppato da TreCuori, Protocollo Scudo consente alle aziende di monitorare, documentare e valorizzare tutte le azioni legate alla sicurezza sul lavoro, inserendole in un contesto più ampio di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. In questo modo, le attività quotidiane di prevenzione e protezione diventano dati strutturati e indicatori oggettivi, direttamente utilizzabili nei report ESG e pienamente coerenti con gli standard richiesti da investitori, stakeholder e dalle normative europee in materia di trasparenza e responsabilità aziendale.

L’interconnessione tra sicurezza e metriche ESG offre alle imprese una visione integrata e strategica dei propri processi. Ciò consente non solo di rafforzare la prevenzione e la protezione dei lavoratori, ma anche di migliorare trasparenza, reputazione e competitività sul mercato. In un contesto in cui la responsabilità sociale diventa sempre più determinante, poter dimostrare un impegno tangibile attraverso dati concreti rappresenta un vantaggio competitivo reale. Protocollo Scudo aiuta così le aziende a fare della sicurezza un valore, sostenibile, tracciabile e riconosciuto.

Il “Protocollo Scudo” sarà presentato ufficialmente durante la Settimana della Sostenibilità di Confindustria Veneto Est. Quali sono i principali benefici per le aziende che adotteranno questo strumento?

Giovanni Lucchetta: Siamo orgogliosi di presentare ufficialmente questo strumento in occasione della Settimana della Sostenibilità di Confindustria Veneto Est, un evento di riferimento per il mondo imprenditoriale della Regione Veneto, che coinvolge aziende, esperti e istituzioni nel confronto su pratiche sostenibili e soluzioni innovative. Questo contesto rappresenta l’opportunità ideale per mostrare a professionisti e imprese, come Protocollo Scudo possa diventare uno strumento strategico e operativo per la gestione della sicurezza, integrandola in modo strutturale e consapevole nei processi quotidiani dell’organizzazione.

Come pensate di proporre il vostro servizio?

Giovanni Lucchetta: L’infrastruttura che abbiamo costruito mira a rendere possibile un utilizzo diffuso del programma. L’obiettivo è che il maggior numero possibile di aziende possa beneficiare concretamente di questo strumento. Per raggiungere tale scopo preferiamo collaborare con i professionisti che affiancano le aziende in ambito sicurezza, così come già facciamo con successo anche nel campo del welfare.

Il nostro programma non si pone quindi come sostitutivo del ruolo del consulente, bensì come uno strumento integrativo che valorizza e potenzia la sua attività. Il professionista è insostituibile e continua a rivestire un ruolo centrale nel rapporto con l’impresa e, se lo desidera, può contare sul nostro supporto per rendere la propria consulenza ancora più efficace e incisiva. Aspiriamo ad essere un partner affidabile per i consulenti, lavorare al loro fianco e fornire strumenti che li aiutino a diffondere una cultura della sicurezza più profonda e consapevole, con benefici concreti per tutto il sistema produttivo.

Sei interessato a cogliere queste opportunità? Contatta TreCuori Spa Società Benefit senza impegno al n. 0438 095375 o scrivendo a sicurezza.avanzata@trecuori.org

Condividi