Corriere della Sera – Welfare, il boom dei testi scolastici



In Veneto benefit per 15 milioni di euro nell’ambito dell’istruzione familiare. L’esperienza di TreCuori: «Salvaguardiamo le cartolibrerie tradizionali».

 

Sta salendo esponen­zialmente il numero di famiglie che pas­sano attraverso la piattaforma TreCuori per acquistare i libri scolastici per i figli e, in ge­nerale, per spese di istruzione a beneficio dei propri fa­miliari. Il meccanismo è quello del welfare aziendale: in pratica, le imprese che aderiscono possono elargire premi di risultato e altre forme di bene­fit che si aggiungono a quan­to previsto dai contratti na­zionali sotto forma di “wel­fare aziendale”, soldi che in busta paga verrebbero tassati e che invece, in questa moda­lità, restano integralmente a disposizione del destinata­rio. La legge attuale che regola il welfare aziendale è del 2016 ma le potenzialità che offre vengono sfruttate in maniera significativa da pochi anni e le spese per i libri scolastici si sono fortemente concentrate negli ultimi due o tre anni.

«Questo è un momento di crescita talmente rapido che non sappiamo stimare l’in­cremento al termine del 2024. Potrebbe esserci un au­mento anche del 50%», sotto­linea Alberto Fraticelli, co­fondatore e direttore di TreCuori. I numeri totali, da quando esiste questa opportunità, per il Veneto parlano di una spesa complessiva per l’istruzione familiare di 15 milioni di euro e di quasi 9 mila dipendenti delle azien­de convenzionate con TreCuori che hanno già sfruttato questo servizio, per una spe­sa media di oltre 1.700 euro. Soldi spesi in oltre 4.300 atti­vità sparse per il territorio.

Concentrando invece l’attenzione sui testi scolastici, la spesa complessiva è di 1.1 milioni di euro in circa 700 aziende, un servizio di cui hanno usufruito, al momento, oltre 2.700 dipendenti delle aziende convenzionate con Tre Cuori.
«I libri scolastici sono comprabili sia da chi ha wel­fare aziendale ma anche da chi non ce l’ha (cioè dal­l’utente che non lavora per un’azienda convenzionata) – spiega Fraticelli – Con la logica di aiutare le librerie in­dipendenti (e sono oltre 400 quelle che hanno già venduto i libri attraverso la nostra piattaforma) abbiamo dato la possibilità di vendere i testi anche ai clienti che fanno acquisti non welfare, per cerca­re di aiutare le piccole e me­die imprese a competere con i colossi dell’online. In prati­ca, si possono comprare i li­bri per i figli in una piccola li­breria di provincia e ricevere i libri a casa oppure andarli a ritirare in negozio. Così le piccole librerie rimangono aperte e non vendono solo a chi si presenta fisicamente ma anche a chi è abituato ad acquistare online». Infatti, il 40% dei libri sco­lastici, attraverso TreCuori, vengono acquistati in super­mercati e piattaforme online. Il restante, 60% in cartolerie, tabaccherie, librerie e com­mercio al dettaglio in gene­rale.

«TreCuori è una società benefit, come tutte le società deve perseguire il profitto ma aggiungiamo nello statu­to scopi di natura sociale e il nostro è quello di difendere, sostenere e sviluppare la pro­sperità dei territori. Per noi fare questo è favorire il com­mercio locale. Credo sia un messaggio molto forte anche di speranza – rimarca Frati­celli -, siamo l’unica piatta­forma di welfare che, pur dando oltre 200 buoni spesa ai propri lavoratori, non dà il buono Amazon, che è facile da gestire ma se lo facessimo faremmo uscire risorse dai territori».

Incassano attraverso TreCuori in Veneto per l’istruzio­ne i fornitori dei servizi di istruzione, scuole, asili, uni­versità ma soprattutto le li­brerie scolastiche. «Il dato più interessante è che ci sono due macro cana­li, quello dell’online e dei supermercati e quello delle car­tolerie e delle librerie: noi mettiamo in atto dei sistemi che cercano di favorire le piccole librerie – sostiene Fra­ticelli-. Ascoltando le fami­glie e gli esercenti delle libre­rie di quartiere è facile ren­dersi conto che negli ultimi anni c’è stato un aumento straordinario dei canali onli­ne e dei supermercati e una fortissima contrazione delle librerie locali. È un grandis­simo problema, perché i ne­gozi di prossimità svolgono una funzione sociale di presidio del territorio, di vici­nanza alle persone. Una car­tolibreria non vende solo libri scolastici ma è anche un punto di rifermento per gli anziani che non hanno dimestichezza con gli acquisti online e hanno difficoltà a raggiungere i centri com­merciali. La vera sfida è quel­la di cercare di mettere in at­to gli strumenti che possano riequilibrare un po’ questo squilibrio».

TreCuori ha sede a Cone­gliano e la provincia di Trevi­so è anche quella dove il ser­vizio ha attecchito di più, con 225 mila euro spesi per il li­bri scolastici su un totale di 776 mila. Ultima Rovigo con 10.500 euro. Sul podio con Treviso: Padova (185 mila eu­ro) e Vicenza (177 mila euro).

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