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Facendo la spesa, acquistando regali natalizi, o perfino andando dal parrucchiere, è possibile sostenere realtà non profit del tuo territorio: è la forza del Marketing Sociale.
Le attività aderenti a Confartigianato e coinvolte in questo meccanismo virtuoso si sono impegnate a veicolare una porzione del guadagno ottenuto grazie ai dipendenti delle imprese che fanno welfare verso progetti a impatto sociale; il tutto sotto la supervisione di WelFare Insieme e del partner TreCuori, che garantiscono la regolarità di questo processo.
Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: le persone che vogliono acquistare un prodotto o un servizio nella rete di erogatori convenzionati potranno andare sul sito di TreCuori e consultare l’elenco delle attività che aderiscono al progetto. Scegliendo questi negozi e dichiarandosi “consumatori TreCuori” riceveranno, al raggiungimento di una soglia minima di spesa, un voucher con un codice che, registrato sull’app gratuita, farà pervenire il contributo alla scuola o ad altre organizzazioni che potranno essere individuate (suggerite) dal consumatore stesso.
La rete di attività convenzionate è in continuo aumento: ad oggi comprende ferramenta, ottiche, centri benessere, parrucchieri, alimentari, farmacie, bar, ristoranti e molto altro ancora. Grazie al marketing sociale questi esercenti hanno la possibilità di coinvolgere e fidelizzare la propria clientela, evidenziando come la spesa fatta possa avere una ricaduta positiva per il proprio territorio.
Il Marketing Sociale consente quindi di generare un circuito virtuoso, grazie al quale le imprese e i negozi riescono a sostenere organizzazioni e progetti che operano in ambito sociale.
Attraverso il marketing sociale è possibile altresì finanziare progettualità fortemente radicate nel territorio.
È proprio quanto accaduto nel progetto RigenerArti e nel progetto Valoriamo, entrambi sostenuti da Fondazione Cariplo.
Nel caso del progetto Valoriamo, è nato il Fondo Comunitario gestito dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese il quale raccoglie risorse coinvolgendo la rete di attività commerciali convenzionate allo scopo di realizzare attività e percorsi di inclusione socio-lavorativa. La proposta del Marketing Sociale è quindi un’opportunità interessante in una prospettiva di secondo welfare; è un meccanismo che riesce ad ingaggiare il circuito delle piccole attività del territorio, i comuni cittadini che compiono acquisti e le imprese che fanno welfare aziendale allo scopo di finanziare interventi e organizzazioni che a livello locale promuovono l’inclusione sociale.
Sul fronte di RigenerArti, Fondazione Cariplo e Confartigianato Imprese hanno sviluppato con importanti risultati questo progetto che ha l’obiettivo di creare un welfare più comunitario attraverso la diffusione di servizi di welfare tra micro-piccole imprese e famiglie. L’accordo ha interessato progressivamente sette province (Brescia, Como, Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Monza-Brianza e Novara).
Il coordinamento dei progetti sta in capo a WelFare Insieme, con il quale conferma in modo tangibile la sua mission, ovvero supportare le Associazioni Territoriale di Confartigianato nel dare una risposta strutturata, permanente e collegata ai territori, alla crescente domanda di servizi per il benessere delle persone.
In un clima di pesante incertezza economica e sanitaria, diventa sempre più evidente la difficoltà di gestire lavoro, famiglia e salute. Nonostante il periodo complicato, l’azienda veneta che da diversi anni ha scelto il commercio digitale è cresciuta in termini di clienti e ordinativi con un conseguente incremento del personale. “La nostra è una squadra unita che parla al femminile” spiega Monica Gasparini, responsabile amministrativo e finanziario. “L’azienda è cresciuta grazie all’incontro tra il nostro storico team e le nuove figure provenienti da importanti atenei come IULM, IUSVE e Ca’ Foscari. Risorse preparate alle sfide di un mercato sempre più digitale e che hanno portato una sensibilità ed uno spirito fortemente progressista in tema di gender equality, famiglia, istruzione e salute”.
Il gran lavoro fatto da tutto il team di Rollawaycontainer ha permesso all’azienda di crescere con importanti risultati. L’integrazione tra le nuove risorse, che hanno portato una visione giovane e femminile, e lo storico team produttivo a prevalenza maschile, ha determinato un bilanciamento di idee e la nascita di progetti che si sono rivelati fondamentali per il successo aziendale.
Rollawaycontainer ha quindi scelto di premiare i propri collaboratori impegnandosi in un piano di welfare aziendale di durata triennale siglato con TreCuori. Un piano che si concretizza in un sostengo economico reale per i dipendenti, da spendere in libertà in servizi di istruzione, salute, famiglia, viaggi e vacanze, sport, cultura, assistenza alla persona, previdenza complementare e interessi sui mutui.
Rollawaycontainer ha scelto la piattaforma TreCuori anche per favorire le spese del Welfare sul territorio permettendo in questo modo di aiutare il tessuto produttivo locale. Questo è possibile grazie ad alcuni strumenti messi a disposizione nel piano di welfare come i Buoni TreCuori che ogni lavoratore può spendere presso le attività commerciali che preferisce, compresi i negozi di vicinato locali, senza nessun costo d’incasso per i commercianti. La sensibilità per il territorio resta infatti un punto chiave per l’azienda veneta, nonostante l’obiettivo sia quello di sviluppare una piattaforma attiva sia in Italia che in Europa.
Quando si pensa al welfare aziendale si fa spesso riferimento a 2 soggetti: all’impresa che ottimizza il costo del personale e ai dipendenti che ottengono un maggior potere d’acquisto.
In realtà, il welfare aziendale offre di per sé utilità anche ad altri soggetti, soprattutto se viene attivato con modalità e strumenti particolarmente efficaci e virtuosi. Vediamo nello specifico di chi si tratta:
Recentemente si sono affacciati in questo ambito nuovi attori, quali ad esempio le grandi catene dell’elettronica, dell’abbigliamento e di altri settori presenti a livello nazionale o nell’online. La nuova frontiera di questa sfida è però ora ancora più importante: riuscire ad allargare quanto più il numero di soggetti che possono intercettare tali spese fino ad arrivare ai singoli negozi di prossimità indipendenti.
Ad esempio, nel caso della piattaforma welfare TreCuori, a differenza di altre piattaforme, qualsiasi erogatore ha la possibilità di incassare spese welfare senza dover sostenere alcun costo o commissione, ricevendone il pagamento in tempi molto brevi. Ne è un esempio il Buono Spesa TreCuori, che può essere incassato da qualsiasi attività locale che lo voglia.
Anche in questo caso, il welfare aziendale se attivato con strumenti particolarmente virtuosi permette di coinvolgere soggetti che normalmente ne rimarrebbero esclusi, massimizzandone così i benefici per tutti.
Pensare a questi soggetti ci fa comprendere come il valore sociale del welfare vada al di là del mero risparmio fiscale e contributivo per aziende e lavoratori e così è più facile capire il motivo per cui lo Stato lo abbia pensato e ora stia favorendo questo tipo di dinamiche.
Con il tempo, il mondo sindacale ha dimostrato una maggiore apertura nei confronti del welfare aziendale, diventando addirittura in molti casi propositivo dopo aver appurato come le preoccupazioni sopra descritte siano di fatto superate, ad esempio grazie ai nuovi strumenti sul mercato che permettono ai lavoratori di poter godere della massima flessibilità nella spesa del proprio credito welfare. Questa apertura è confermata anche dal sempre più alto numero di Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (CCNL) che prevedono forme di welfare aziendale a favore dei lavoratori all’interno delle condizioni concordate tra rappresentanze sindacali e associazioni datoriali.
Il primo CCNL a cui normalmente si pensa ( e il più importante in termini di numero di lavoratori interessati) è quello dei metalmeccanici, dove il welfare aziendale era già stato introdotto nell’accordo del 2016. Ne sono poi seguiti molti altri, dai pubblici esercizi agli orafi e argentieri, dalle telecomunicazioni alle concerie solo per citarne alcuni.
I sindacati inoltre hanno dimostrato negli anni un forte interesse alla ricaduta sul territorio generata dal welfare, come confermato ad esempio da alcuni eventi da loro organizzati dedicati proprio a questi temi. Ne è un esempio il convegno “Welfare aziendale: quali vantaggi per aziende, lavoratori e territorio bellunese?” svoltosi per iniziativa della CISL di Treviso Belluno.
Nel modo di applicare il welfare aziendale ci sono ulteriori soggetti o vantaggi rispetto a quanto abbiamo appena descritto: è questo il caso della piattaforma welfare TreCuori che cerca di massimizzare il beneficio di tutti i vari soggetti coinvolti.
In questi casi, l’obiettivo più profondo è di fatto massimizzare i benefici del welfare facendo in modo che da welfare aziendale evolva in welfare territoriale, interessando dunque un ulteriore soggetto a cui il welfare è utile e per il quale assume un ruolo decisivo: il Territorio.
Così facendo si amplificano i benefici primari, generando lavoratori sempre più contenti perché più liberi di effettuare le proprie spese anche nei negozi di prossimità preferiti; ai lavoratori si aggiungono le aziende che sono più libere nell’attivare il welfare anche per importi più alti in quanto maggiore è la possibilità di spesa, e generano benefici che prima non ci sarebbero stati, in quanto ora sono legati alla spesa nel territorio, al coinvolgimento di nuovi soggetti e all’attivazione di economia circolare.
La cosa interessante è che i soggetti alla base del welfare, come ad esempio i lavoratori o gli imprenditori che hanno attivato il piano welfare, non si devono preoccupare di attivare queste dinamiche solo per fare del bene ad altri soggetti, ma perché consapevoli che se il territorio in cui vivono è più prospero, sono di conseguenza più “ricchi” anche loro e tutti i soggetti che lo vivono.
Questa analisi ci permette di comprendere che, il fenomeno welfare è molto più articolato di quanto possa sembrare ad una visione superficiale e ne sono un esempio i tanti Master post laurea specialisti che sono comparsi nel mercato in questi ultimi anni quali ad esempio il Master in Management del Welfare di Ca’ Foscari, il Master in Gestione d’impresa di Bologna Business School, il Master in Bilateralità, Welfare Integrato e Fondi della LUISS, quello in Welfare Aziendale del Sole24Ore, ecc…
In conclusione, quale ulteriore soggetto è possibile considerare come beneficiario delle dinamiche del welfare? È lo Stato, che con una visione più ampia dei propri benefici, si pone l’obiettivo di creare situazioni win-win che possono rappresentare vantaggi per aziende, cittadini e al contempo anche se stesso.
Lo Stato può trarre vantaggi molto concreti dal momento che:
Il welfare aziendale è dunque un meccanismo che genera benefici per tanti soggetti e che, in un’ottica più allargata, favorisce la prosperità dello Stato, insieme ai suoi cittadini e alle sue imprese!
Per approfondire la tua conoscenza sul welfare, leggi anche le altre News della serie “L’ABC del Welfare” oppure contattaci. Sarà per noi un piacere poterti essere utili!
Responsabilità sociale d’impresa: una realtà in grado di trasformare il ruolo delle aziende nella società favorendone la costruzione di una più sostenibile, inclusiva e coesa. La responsabilità di impresa, però, va comunicata per poter permettere il fruttuoso avvicinamento di aziende e cittadini in un percorso virtuoso in grado di creare opportunità sia per le imprese che per i clienti ed i collaboratori, in una parola una relazione strategica a beneficio di tutti.
Un panel di relatori di spicco si alterneranno nel corso del workshop con il compito di approfondire queste tematiche: dopo i saluti di Marco Italiano, Vice Direttore di Ascom Servizi Padova, Alessandra Cappellari dell’Università Ca’ Foscari di Venezia approfondirà il tema di come comunicare in modo efficace la responsabilità sociale in relazione alla PMI.
Camilla Speriani, fondatrice Collectibus Srl SB e Laura Baù (HSE & CSR Specialist FITT), spiegheranno come creare nuove opportunità, migliorare la reputazione del brand e favorire la soddisfazione di clienti e collaboratori.
La relazione virtuosa e strategica della responsabilità sociale nei territori e nelle comunità verrà approfondita da Alberto Fraticelli, cofondatore e direttore TreCuori Spa SB.
Responsabilità sociale e salvaguardia dell’ambiente, best practice sostenibili ed innovative nella relazione tra responsabilità sociale e salvaguardia dell’ambiente verrà trattato da Stefano Moresco (Luxury Food – “Moresco M.eat Gusto Rispetto”). Francesco Andrea Fiore (Consulente in Evoluzione Smart del Business & Cultura) e Giulia Turra (Executive Manager Start Cube – Galileo).
A moderare l’evento l’imprenditore e giornalista Domenico Lanzilotta.
La partecipazione all’evento è gratuita ed è obbligatoria l’iscrizione (clicca qui).
Confartigianato Imprese Padova, nell’ambito dell’iniziativa dello sportello PID in collaborazione con la Camera di Commercio di Padova, affronta il tema del welfare aziendale con una particolare attenzione agli strumenti che permettono ad aziende e lavoratori di poterne usufruire.
Nel corso del webinar viene approfondito il caso studio della piattaforma welfare TreCuori Società Benefit che ormai da 5 anni ha sviluppato una piattaforma con specifiche peculiarità: libertà dei lavoratori, accessibilità anche a tutte le imprese a prescindere dalla loro dimensione (anche alle PMI), coinvolgimento dei fornitori locali di prossimità ed innescare così un circolo virtuoso che generi una ricaduta economica sul territorio.
Il webinar prevede la spiegazione dei concetti base del welfare aziendale per permettere a tutti i partecipanti di poterne comprendere appieno le dinamiche, per poi illustrare le motivazioni che sono alla base dell’utilità delle piattaforme di welfare aziendale – qualsiasi esse siano – per poi entrare più nel dettaglio delle differenze che vi possono essere tra le varie modalità di funzionamento scelte dalle varie piattaforme.
Intervengono all’evento, oltre ai relatori Alberto Fraticelli (Direttore e Co-founder TreCuori Spa) e Roberta Artusi (Welfare Specialist in Confartigianato Imprese Padova), anche tre imprenditori associati Confartigianato che hanno introdotto il sistema welfare nelle proprie imprese:
La Camera di Commercio Treviso – Belluno, in collaborazione con le Associazioni di Categoria che dal 2005 fanno parte del Tavolo Tecnico sulla Responsabilità Sociale d’Impresa, organizza la dodicesima edizione degli Open Day CSR in azienda, quest’anno in modalità webinar.
Nell’epoca interessata dall’industrializzazione 4.0, dalla dematerializzazione dei documenti e dalla Carta internazionale dei diritti digitali si ritiene utile approfondire la conoscenza di alcune realtà imprenditoriali del territorio trevigiano e bellunese che hanno adottato strategie vincenti nell’ambito della gestione del lavoro. Un lavoro che cambia e che si deve adattare alle nuove tecnologie e dinamiche che inevitabilmente si instaurano.
ll dodicesimo ciclo di Open Day CSR, si pone quindi l’obiettivo di declinare alcuni aspetti relativi ai cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, anche in risposta all’emergenza sanitaria: dal Welfare allo smart working, alla conciliazione vita-lavoro, ecc., cercando di fornire una panoramica che consenta di vedere i differenti approcci aziendali. Sono previsti anche altri interventi che rientrano nella Responsabilità Sociale d’Impresa, declinata nelle sue tre componenti: economica, sociale ed ambientale.
Due gli appuntamenti in programma: mercoledì 29 settembre 2021 è previsto un focus sulle imprese di produzione con la partecipazione delle imprese Galdi SrL – Paese (TV) e Venix SrL – Castelminio di Resana (TV), mentre giovedì 13 ottobre 2021 invece il focus sarà sulle società di servizi DBA Group SpA – Villorba (TV) e TreCuori SpA Società Benefit – Conegliano (TV).
Un pomeriggio no-stop tra cultura, sport e sostenibilità: sono questi i tre pilastri su cui è stato costituito l’intero programma di Alma Mater Fest, evento organizzato da CUSB e Università di Bologna, che ha avuto luogo lunedì 11 ottobre 2021.
Con 50 eventi e oltre 70 ospiti in una festa che coinvolge contemporaneamente 14 location tra la sede Principale di Bologna e le altre sedi della Romagna, è l’occasione dedicata a studenti e studentesse per conoscersi, confrontarsi e scoprire l’Ateneo che li ospiterà tramite dibattiti, musica e spettacoli, tornei sportivi, incontri con ospiti di eccellenza, talk e lectio magistralis.
Anche Alberto Fraticelli, Direttore e co-founder di TreCuori, tra i relatori del talk in programma “Il coraggio di innovare”, dedicato ai cambiamenti profondi che attraversano il mondo del lavoro e alle sfide imprenditoriali del futuro.
Il programma completo della manifestazione è disponibile al sito www.almamaterfest.it, mentre per rivedere l’evento in streaming clicca qui.
Per moltissime famiglie settembre è il mese in cui i propri figli rientrano a scuola ed ogni anno questo periodo si caratterizza per le ingenti spese relative all’istruzione che sono chiamate a sostenere.
Forse non tutti lo sanno, ma la quasi totalità delle voci afferenti alle spese per la scuola, rientrano tra i servizi spendibili con il proprio credito welfare. Sei curioso di sapere quali sono? Allora questa News è per te!
Come anticipato, sono moltissime le voci di spesa relative all’istruzione che possono essere “pagate” dai lavoratori beneficiando del welfare aziendale. Vediamo ora qualche esempio di quali beni e servizi stiamo parlando:
Non sono ammessi al pagamento con il welfare i beni materiali ad eccezione di quelli espressamente previsti quali libri scolastici, PC, tablet, ecc.
Quindi non rientrano tra le spese ammesse i beni quali: i materiali di cartoleria, lo zaino, il grembiule e simili, che però potrebbero essere acquistati in quanto Fringe Benefit, ad esempio utilizzando i Buoni Welfare TreCuori presso una cartoleria del proprio territorio che partecipa al nostro progetto. Per maggiori informazioni si rimanda alla News dedicata “Fringe Benefit e buoni spesa: cosa sono e come usarli?”.
I servizi invece sono tutti ammessi se aventi natura di istruzione.
Per le spese d’istruzione considerate in quanto tali la legge non prevede alcun limite di spesa: questo vuol dire che un lavoratore potrebbe pagare con il proprio credito welfare spese anche per decine di migliaia di Euro come, ad esempio, per una prestigiosa università all’estero per la propria figlia oppure un importante master post universitario per se stesso. Naturalmente rimane il limite della disponibilità del credito a disposizione del lavoratore.
Può essere utile ricordare che, come spiegato nelle prossime righe, ci sono alcune spese afferenti all’istruzione che sono pagabili con il welfare solo in quanto Fringe Benefit: si tratta di beni materiali non specificatamente previsti dalla normativa, che quindi possono essere pagati entro i limiti di spesa dei Fringe Benefit (maggiori info a questo link).
Possono beneficiare del welfare aziendale per l’acquisto di beni e servizi relativi all’istruzione sia il lavoratore che i propri familiari quali coniuge, figli, genitori, fratelli/sorelle, suoceri, generi/nuore (anche se non conviventi e non fiscalmente a carico), ma è importante sottolineare che la modalità di pagamento dovrà essere diversa a seconda del soggetto beneficiario della spesa.
Per maggiori informazioni sui beneficiari ammessi in materia di welfare puoi trovare maggiori informazioni in questa News dedicata: “Quali sono i Beneficiari dei benefit welfare?”.
Vediamo quindi quali sono le due diverse modalità di pagamento a seconda che il beneficiario sia il familiare (caso naturalmente molto più frequente), oppure il lavoratore stesso (caso un po’ meno comune ma non per questo meno importante):
Per approfondimenti in merito alle modalità di pagamento si rimanda alla News dedicata: “Come pagare Beni e Servizi con il Welfare Aziendale?”.
Molti si chiedono se i servizi in questione possano essere sia pagati con il welfare che portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi del lavoratore.
Per rispondere è importante precisare subito che la legge non consente che una spesa sia pagata con il welfare e allo stesso tempo portata in detrazione nella dichiarazione dei redditi del lavoratore. Questo perché ciò comporterebbe un doppio vantaggio fiscale per il dipendente.
Ciò non rappresenta però un limite assoluto.
Infatti, è importante considerare che spesso le soglie massime consentite dalla legge per la detrazione sono minori degli importi effettivamente sostenuti da parte delle famiglie. In questi casi il lavoratore ha la possibilità di massimizzare il beneficio fiscale portando in detrazione la quota massima consentita dalla legge e chiedendo il rimborso con il welfare dell’importo eccedente.
Con un esempio è molto facile comprendere questo concetto. Immaginiamo il caso di una spesa sostenuta per spese d’istruzione (dalla scuola materna alle superiori):
In questo modo, il lavoratore ha potuto sia portare in detrazione una parte della spesa effettuata sia avere rimborsata con il welfare la parte eccedente, massimizzando così il suo beneficio fiscale nel pieno rispetto della norma.
No, non sono tutte uguali! Fruire di questi servizi può essere molto diverso sia per i lavoratori che per le loro aziende a seconda della piattaforma welfare utilizzata.
Questo è vero soprattutto per le spese di istruzione per il lavoratore infatti, in questo caso, la spesa deve essere gestita tramite pagamento diretto, e quindi potrebbero emergere dei problemi o delle limitazioni nella scelta se la piattaforma utilizzata non riesce ad offrire un’ampia varietà di pacchetti.
Nel caso invece delle spese di istruzione per i familiari, poiché la normativa ne consente il rimborso, la fruizione è più semplice e anche le differenze tra le piattaforme sono minori, ma comunque presenti. Pensiamo ad esempio alla modalità operativa del pagamento (da alcune piattaforme effettuato nel cedolino paga, quindi con tempi più lunghi e con minore chiarezza, mentre da altre piattaforme bonificato direttamente nel conto corrente del lavoratore nel giro di pochi giorni), oppure alla facilità o meno della procedura di richiesta del rimborso, così come alle tempistiche di approvazione dello stesso o alla disponibilità di informazioni sugli aspetti fiscali (ad es. compatibilità con la detrazione) che possono permettere al lavoratore di ottimizzare le proprie scelte.
In sostanza, è importante che le aziende quando attivano piani welfare valutino in maniera molto attenta le caratteristiche delle possibili piattaforme welfare a cui possono affidare la gestione del loro piano perché le differenze e le implicazioni sia per loro che per i loro lavoratori sono molto più rilevanti di quanto si possa immaginare e possono permettere o meno il buon esito di una strategia di welfare.
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Insomma, abbiamo capito che il welfare offre grandi vantaggi ad imprese e lavoratori anche nell’ambito delle spese d’istruzione. Non si tratta infatti solo di spese scolastiche in senso stretto (iscrizione per i figli), ma di molte tipologie di interesse per il lavoratore e i suoi familiari, grazie alla varietà dei beneficiari ammessi, all’ampiezza dei servizi previsti e alla molteplicità delle modalità di fruizione.
In tutto questo diventa cruciale il ruolo della piattaforma welfare, che a seconda dei casi, può più o meno agevolare aziende e lavoratori nell’usufruire del welfare nel modo più soddisfacente possibile.
Leggi anche le altre News della nostra serie dedicata “L’ABC del Welfare” ed approfondisci la tua conoscenza sul welfare!
Nelle precedenti News della serie «L’ABC del Welfare» abbiamo descritto cos’è il welfare aziendale, chi ne può beneficiare, quali sono i servizi usufruibili, ecc, ecc… ma mai è stato fatto un approfondimento su come effettivamente i beni e servizi welfare possano essere “pagati”, termine che indichiamo tra virgolette perché in realtà non si tratta di un vero e proprio pagamento da parte del lavoratore ma è sempre l’azienda o la piattaforma welfare a pagare per suo conto.
Le modalità sono 3 e sono riconducibili a metodi di pagamento con cui tutti hanno già una buona familiarità perché già utilizzati in contesti diversi dal welfare.
Continua a leggere questa News per scoprire tutti i dettagli!
Questa tipologia di pagamento è utilizzabile per i Fringe Benefit, cioè qualsiasi prodotto o servizio entro una determinata soglia prevista dalla legge. Come già avvenuto per il 2020, anche per il 2021 il legislatore per rispondere all’emergenza Covid, ha confermato il raddoppio della soglia annua esente da tassazione spendibile in Fringe Benefit per un importo pari a €516,46. Per approfondimenti in merito si rimanda alla News “Fringe Benefit 2021: buone notizie grazie al raddoppio della soglia di esenzione”.
A seconda del proprio credito welfare, il lavoratore sceglie liberamente i buoni che preferisce tra le centinaia che vede disponibili all’interno della propria area riservata e che permettono di effettuare acquisti in punti vendita molto diversi come ad esempio: supermercati, distributori di carburante, catene dell’elettronica, dell’abbigliamento, dell’arredamento, dei giocattoli, ecc…
Oltre a questi buoni, il lavoratore ha la possibilità di scegliere anche il Buono TreCuori, spendibile potenzialmente in qualsiasi negozio e senza nessuna commissione di incasso per l’esercente presso cui verrà utilizzato. Uno strumento esclusivo di TreCuori che ne rappresenta in maniera emblematica la missione di favorire la libertà dei lavoratori, il coinvolgimento degli erogatori dei servizi locali, e così l’economia del territorio.
I vari buoni possono essere messi a disposizione dei lavoratori in due formati: quello elettronico più veloce, e quello fisico più tradizionale.
Maggiori approfondimenti riguardo i Buoni Spesa nella News dedicata “Fringe Benefit e Buoni Spesa: cosa sono e come usarli?”.
La normativa welfare consente questa modalità limitatamente a determinati beni e servizi e si concretizza con il rimborso al lavoratore delle spese già sostenute per sé o per i propri familiari. L’importo richiesto a rimborso può essere anche parziale (come nel caso in cui parte della prestazione venga portata a detrazione con la dichiarazione dei redditi).
Concretamente, il lavoratore richiede alla propria azienda il rimborso del servizio in questione. Proprio per questo motivo aziende e lavoratori trovano molto comodo appoggiarsi a delle piattaforme welfare che permettono di facilitare questa procedura, sollevando l’azienda da incombenze di gestione. Ad esempio, nel caso della piattaforma TreCuori, una volta entrato nella propria area riservata, il lavoratore carica nella piattaforma il documento di spesa giustificativo del servizio già pagato anche in anni precedenti. Entro qualche giorno riceverà direttamente nel proprio c/c bancario o postale l’importo rimborsato da TreCuori.
Possono essere rimborsate le spese sostenute dal lavoratore e dai propri familiari per: trasporto pubblico, assistenza alla persona, istruzione, ecc. Dal 2021 sono rimborsabili anche gli importi sostenuti per l’acquisto di dispositivi digitali per la frequenza della Didattica a Distanza. Per maggiori dettagli si rimanda alla News “Welfare Aziendale: finalmente rimborsabili PC e Tablet per la Didattica a Distanza”.
Questa modalità prevede il pagamento diretto da parte di TreCuori all’erogatore del servizio scelto dal lavoratore, senza che quest’ultimo sia coinvolto negli aspetti formali dell’acquisto, quindi senza che debba effettuare il pagamento in prima persona e senza che gli sia intestato alcun documento fiscale (fattura o ricevuta), che invece deve essere intestato all’azienda o alla piattaforma per conto di essa.
Ancora più che nel caso del rimborso, avvalersi di una piattaforma welfare permette di semplificare la loro operatività, in alcuni casi addirittura azzerandola. Ad esempio, nel caso della piattaforma TreCuori, il lavoratore una volta entrato nella propria area riservata sceglie il servizio desiderato e l’importo che vuole destinare ad esso, compatibilmente con la disponibilità del proprio credito welfare. A questo punto è sufficiente dare l’ok a procedere con un click, un po’ come quando si effettua un bonifico bancario con l’home-banking, con la differenza che il pagamento sarà effettuato direttamente da TreCuori.
L’erogatore del servizio riceverà in automatico dalla piattaforma una mail con un documento pro forma che riepiloga i dati che dovranno essere riportati in fattura.
Per scoprire quali sono tutti i servizi spendibili con il welfare aziendale ammessi al pagamento telematico, leggi la News di approfondimento. Ti anticipiamo che tra i servizi ammessi a pagamento diretto vi sono ad esempio: le spese relative al tempo libero (es. i viaggi e le vacanze), allo sport e cultura, alla sanità, alla previdenza complementare…e molti altri!
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Indipendentemente dalle diverse modalità di pagamento e dalle rispettive caratteristiche, è chiaro che il loro utilizzo può essere per i lavoratori e per le imprese più o meno semplice in funzione della modalità di attivazione del welfare e della piattaforma partner scelta. Nei casi migliori, la spendibilità welfare diventa facile come fare un normale bonifico, come richiedere un semplice rimborso o come utilizzare un tradizionale buono spesa.
Per ulteriori informazioni su tutti i beni e servizi spendibili con il welfare aziendale e quale modalità di pagamento può essere usata per ciascuno di essi, si rimanda alla News “Beni e Servizi – cosa si può comprare con il credito welfare?”.
Per approfondimenti in merito, puoi consultare anche le altre News della serie dedicata «L’ABC del Welfare», e se ti interessa sviluppare queste opportunità per la tua impresa compila il modulo per segnalarci come preferisci essere contattato senza impegno: sarà per noi un piacere parlarne insieme!