Tutti i beni e servizi welfare usufruibili dai lavoratori sono spendibili tramite 3 diverse modalità. Leggi la News per saperne di più!

 

Nelle precedenti News della serie «L’ABC del Welfare»  abbiamo descritto cos’è il welfare aziendale, chi ne può beneficiare, quali sono i servizi usufruibili, ecc, ecc… ma mai è stato fatto un approfondimento su come effettivamente i beni e servizi welfare possano essere “pagati”, termine che indichiamo tra virgolette perché in realtà non si tratta di un vero e proprio pagamento da parte del lavoratore ma è sempre l’azienda o la piattaforma welfare a pagare per suo conto.

Le modalità sono 3 e sono riconducibili a metodi di pagamento con cui tutti hanno già una buona familiarità perché già utilizzati in contesti diversi dal welfare.

Continua a leggere questa News per scoprire tutti i dettagli!

 

1. PRENOTAZIONE DEI BUONI SPESA (SUPERMERCATO, CARBURANTE, ALTRI NEGOZI)

Questa tipologia di pagamento è utilizzabile per i Fringe Benefit, cioè qualsiasi prodotto o servizio entro una determinata soglia prevista dalla legge. Come già avvenuto per il 2020, anche per il 2021 il legislatore per rispondere all’emergenza Covid, ha confermato il raddoppio della soglia annua esente da tassazione spendibile in Fringe Benefit per un importo pari a €516,46. Per approfondimenti in merito si rimanda alla News “Fringe Benefit 2021: buone notizie grazie al raddoppio della soglia di esenzione”.

A seconda del proprio credito welfare, il lavoratore sceglie liberamente i buoni che preferisce tra le centinaia che vede disponibili all’interno della propria area riservata e che permettono di effettuare acquisti in punti vendita molto diversi come ad esempio: supermercati, distributori di carburante, catene dell’elettronica, dell’abbigliamento, dell’arredamento, dei giocattoli, ecc…

Oltre a questi buoni, il lavoratore ha la possibilità di scegliere anche il Buono TreCuori, spendibile potenzialmente in qualsiasi negozio e senza nessuna commissione di incasso per l’esercente presso cui verrà utilizzato. Uno strumento esclusivo di TreCuori che ne rappresenta in maniera emblematica la missione di favorire la libertà dei lavoratori, il coinvolgimento degli erogatori dei servizi locali, e così l’economia del territorio.

I vari buoni possono essere messi a disposizione dei lavoratori in due formati: quello elettronico più veloce, e quello fisico più tradizionale.

Maggiori approfondimenti riguardo i Buoni Spesa nella News dedicata “Fringe Benefit e Buoni Spesa: cosa sono e come usarli?”.

 

2. RICHIESTA DI RIMBORSO SPESE GIÀ SOSTENUTE

La normativa welfare consente questa modalità limitatamente a determinati beni e servizi e si concretizza con il rimborso al lavoratore delle spese già sostenute per sé o per i propri familiari. L’importo richiesto a rimborso può essere anche parziale (come nel caso in cui parte della prestazione venga portata a detrazione con la dichiarazione dei redditi).

Concretamente, il lavoratore richiede alla propria azienda il rimborso del servizio in questione. Proprio per questo motivo aziende e lavoratori trovano molto comodo appoggiarsi a delle piattaforme welfare che permettono di facilitare questa procedura, sollevando l’azienda da incombenze di gestione. Ad esempio, nel caso della piattaforma TreCuori, una volta entrato nella propria area riservata, il lavoratore carica nella piattaforma il documento di spesa giustificativo del servizio già pagato anche in anni precedenti. Entro qualche giorno riceverà direttamente nel proprio c/c bancario o postale l’importo rimborsato da TreCuori.

Possono essere rimborsate le spese sostenute dal lavoratore e dai propri familiari per: trasporto pubblico, assistenza alla persona, istruzione, ecc. Dal 2021 sono rimborsabili anche gli importi sostenuti per l’acquisto di dispositivi digitali per la frequenza della Didattica a Distanza. Per maggiori dettagli si rimanda alla News “Welfare Aziendale: finalmente rimborsabili PC e Tablet per la Didattica a Distanza”.

 

3. PAGAMENTO TELEMATICO o DIRETTO

Questa modalità prevede il pagamento diretto da parte di TreCuori all’erogatore del servizio scelto dal lavoratore, senza che quest’ultimo sia coinvolto negli aspetti formali dell’acquisto, quindi senza che debba effettuare il pagamento in prima persona e senza che gli sia intestato alcun documento fiscale (fattura o ricevuta), che invece deve essere intestato all’azienda o alla piattaforma per conto di essa.

Ancora più che nel caso del rimborso, avvalersi di una piattaforma welfare permette di semplificare la loro operatività, in alcuni casi addirittura azzerandola. Ad esempio, nel caso della piattaforma TreCuori, il lavoratore una volta entrato nella propria area riservata sceglie il servizio desiderato e l’importo che vuole destinare ad esso, compatibilmente con la disponibilità del proprio credito welfare. A questo punto è sufficiente dare l’ok a procedere con un click, un po’ come quando si effettua un bonifico bancario con l’home-banking, con la differenza che il pagamento sarà effettuato direttamente da TreCuori.

L’erogatore del servizio riceverà in automatico dalla piattaforma una mail con un documento pro forma che riepiloga i dati che dovranno essere riportati in fattura.

Per scoprire quali sono tutti i servizi spendibili con il welfare aziendale ammessi al pagamento telematico, leggi la News di approfondimento. Ti anticipiamo che tra i servizi ammessi a pagamento diretto vi sono ad esempio: le spese relative al tempo libero (es. i viaggi e le vacanze), allo sport e cultura, alla sanità, alla previdenza complementare…e molti altri!

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Indipendentemente dalle diverse modalità di pagamento e dalle rispettive caratteristiche, è chiaro che il loro utilizzo può essere per i lavoratori e per le imprese più o meno semplice in funzione della modalità di attivazione del welfare e della piattaforma partner scelta. Nei casi migliori, la spendibilità welfare diventa facile come fare un normale bonifico, come richiedere un semplice rimborso o come utilizzare un tradizionale buono spesa.

Per ulteriori informazioni su tutti i beni e servizi spendibili con il welfare aziendale e quale modalità di pagamento può essere usata per ciascuno di essi, si rimanda alla News “Beni e Servizi – cosa si può comprare con il credito welfare?”.

Per approfondimenti in merito, puoi consultare anche le altre News della serie dedicata «L’ABC del Welfare», e se ti interessa sviluppare queste opportunità per la tua impresa compila il modulo per segnalarci come preferisci essere contattato senza impegno: sarà per noi un piacere parlarne insieme! 

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SONO TANTI I BENI E SERVIZI WELFARE PREVISTI PER LEGGE TRA CUI PUOI SCEGLIERE… MOLTI PIÙ DI QUANTI FORSE IMMAGINI! SCOPRILI TUTTI

 

Data la definizione di welfare aziendale nel corso delle scorse puntate della serie «L’ABC del Welfare» ed identificati quali siano i diversi soggetti che possono usufruirne, vediamo nello specifico in questa News quali sono i beni e i servizi usufruibili con il welfare aziendale da parte dei lavoratori.

La normativa italiana in materia di welfare include molteplici categorie di servizi e beni tra cui i lavoratori dipendenti ed i loro familiari possono scegliere per utilizzare il proprio credito welfare disponibile.

Le piattaforme presenti nel mercato non sono tenute ad offrire tutti i servizi previsti dalla legge, quindi questo è un elemento che le aziende devono tenere ben presente quando scelgono il provider welfare a cui avvalersi. Alcuni servizi sono messi a disposizione da quasi tutte le piattaforme, altri sono meno comuni fino ad arrivare ai Buoni Alimentari che sono stati introdotti proprio da TreCuori per rispondere alla richiesta più comune di imprese e lavoratori: come poter spendere il credito welfare nel modo più facile possibile.

Iniziamo il nostro viaggio tra le varie tipologie di beni e servizi che la legge considera welfare: buona lettura! 

I FRINGE BENEFIT

Con il termine Fringe Benefit, come approfondito nella News dedicata “Fringe Benefit e Buoni Spesa nel welfare aziendale: cosa sono e come usarli?”, si intende “qualsiasi bene o servizio” entro un determinato limite di importo entro cui il benefit è esente da tassazione. Questo limite è normalmente pari a €258,23 l’anno a lavoratore e, come approfondito nella News dedicata, a seguito dell’emergenza Covid, per l’anno 2020 e 2021 il Governo ha raddoppiato la soglia limite annua innalzandola a €516,46 per lavoratore.

Per l’anno successivo, a fine anno, il limite è stato inalzato fino a 3.000€ per lavoratore. Tale importo è stato confermato anche per il 2023, solamente però per i lavoratori con figli a carico; per tutti gli altri rimane la soglia esentasse ordinaria pari a €258,23.

Nella pratica normalmente i lavoratori fruiscono dei fringe benefit attraverso dei buoni spesa, quali ad esempio i buoni carburante, buoni supermercato, gift card, buoni shopping, ecc…I buoni possono essere in formato cartaceo oppure elettronico. Tra le varie tipologie di buono è da segnalare il Buono TreCuori, che dà la possibilità al lavoratore di spenderlo potenzialmente in qualsiasi negozio, compresi quelli di vicinato. Tale buono, che consente una riattivazione dell’economia locale e il benessere dei territori che ci circondano, è disponibile esclusivamente con la piattaforma TreCuori. 

VIAGGI E VACANZE

Rientra in questa categoria qualsiasi servizio relativo ai viaggi e le vacanze. A titolo di esempio possiamo elencare: 

  • biglietti aerei, ferroviari, e degli altri mezzi di trasporto;
  • alloggio in strutture ricettive quali alberghi, B&B, camping, ecc…;
  • affitto di appartamenti per villeggiature e vacanze;
  • noleggio di autovetture;
  • pacchetti viaggio.

Possono beneficiare dei servizi appartenenti alla categoria “viaggi e vacanze” sia il lavoratore che i suoi familiari, anche se non fiscalmente a carico o non conviventi. Il credito welfare può essere utilizzato solamente per spese ancora da effettuare e non è previsto alcun limite massimo di spesa. Il pagamento all’erogatore del servizio scelto, verrà effettuato direttamente da TreCuori a fronte di un documento di importo esatto intestato a TreCuori.

SPORT

Dall’abbonamento in palestra, all’iscrizione per i figli al club sportivo (es. quello del calcio, del tennis, ecc.),  dalla frequenza al corso di danza all’iscrizione ai corsi di nuoto, ecc… sono questi solo alcuni esempi pratici della fruibilità del credito welfare che il lavoratore ha a disposizione. Possono beneficiare dei servizi welfare appartenenti alla categoria “sport” sia il lavoratore che i suoi familiari, anche se non conviventi e non fiscalmente a carico. Anche in questo caso, come per la categoria precedente, il credito welfare può essere speso solamente per spese ancora da effettuare. Non vi è alcun limite di spesa e il pagamento avviene in maniera diretta da parte di TreCuori nei confronti dell’erogatore del servizio scelto. 

CULTURA

Sono compresi tra i servizi usufruibili con il welfare aziendale anche tutti quelli relativi alla sfera culturale come ad esempio:

  • biglietti di cinema, teatro, concerti, ecc.;
  • abbonamenti a quotidiani, riviste, ecc.;
  • abbonamenti a pay-tv, programmi musicali, ecc. .

Possono beneficiare di tutti i servizi welfare legati alla cultura oltre il lavoratore anche i suoi familiari, anche non fiscalmente a carico o non conviventi. Anche per questa categoria non è previsto alcun limite di spesa e per quanto riguarda il pagamento all’erogatore scelto, verrà gestito direttamente da TreCuori a fronte di un documento ad esso direttamente intestato e di importo esatto. 

SANITÀ

Categoria molto apprezzata ed utilizzata dai lavoratori, comprende molteplici servizi. Dalle visite mediche specialistiche (come ad esempio il dentista l’oculista, il dermatologo, ecc.) agli esami diagnostici, dai trattamenti termali a quelli di fisioterapia sono questi alcuni esempi di tutti i servizi di cura usufruibili dal lavoratore e dai propri familiari tramite il welfare aziendale. Come per altre categorie, anche nell’ambito della salute non è previsto un limite massimo di spesa e il pagamento della prestazione scelta sarà effettuato in modalità diretta da TreCuori, a fronte del documento giustificativo di spesa di importo esatto. E’ importante ricordare che in passato altre piattaforme hanno gestito il pagamento queste spese attraverso la “cassa sanitaria”, modalità che è stato ampiamente chiarito non essere corretta dal punto di vista normativo. 

ASSISTENZA ALLA PERSONA

Dalla baby-sitter all’insegnante di sostegno, dalla assistente per le persone anziane (quella che in maniera impropria spesso viene chiamata badante) all’assistenza a non autosufficienti. Possono beneficiare di questi servizi welfare solo i familiari non autosufficienti o anziani del lavoratore, anche se non fiscalmente a carico o non conviventi. Anche per questa categoria nessuna soglia limite di spesa. La modalità di pagamento di questa categoria è il rimborso, anche parziale, a fronte di un documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare. Sono ammesse a rimborso anche spese già effettuate negli anni precedenti.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Dalle rette di iscrizione ai libri scolastici, dalla mensa alle spese di trasporto, dalle lezioni private alle spese per l’affitto di Case dello Studente in Italia e all’Estero, dai viaggi studio ai centri estivi, sono questi solo alcuni esempi di tutti quei servizi welfare tra cui i lavoratori e i propri familiari possono scegliere senza alcun limite di spesa.

  • Per quanto riguarda il lavoratore, il pagamento del servizio scelto avverrà in maniera diretta da parte di TreCuori a fronte di un documento di importo esatto intestato a TreCuori. Per questa categoria, è previsto che il lavoratore possa utilizzare il welfare solamente per spese ancora da effettuare.
  • Per quanto riguarda i familiari invece, è consentito il rimborso, anche parziale, da parte di TreCuori a fronte di un documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare. In questo caso sono ammesse a rimborso tramite il welfare aziendale anche spese già effettuate.

Grande novità del 2021 è l’ammissione a rimborso anche delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi digitali (PC,tablet,laptop) necessari per garantire ai figli la frequenza alla Didattica a Distanza (DaD). Per approfondimenti in merito si rimanda alla News “Welfare Aziendale: finalmente rimborsabili PC e Tablet per la Didattica a Distanza”. 

TRASPORTO PUBBLICO

In questa categoria di servizi fruibili con il welfare aziendale, vengono incluse tutte quelle spese relative all’acquisto di biglietti ed abbonamenti a mezzi pubblici. Non è previsto alcun limite di spesa e la modalità di pagamento del servizio scelto avverrà mediante rimborso, anche parziale, anche per spese già sostenute. Oltre al lavoratore possono beneficiare di tutti i servizi afferenti il trasporto pubblico anche i propri familiari, purché fiscalmente a carico del lavoratore. Questa categoria è l’unica per cui è richiesto questo requisito, poiché tutte le altre categorie se sono fruibili dai familiari non è richiesto che siano conviventi o  fiscalmente a carico.

PREVIDENZA  E POLIZZE “SPECIALI”

Rientrano tra i servizi welfare spendibili esclusivamente dal lavoratore i versamenti a previdenza complementare nel limite di spesa annuo previsto per legge di € 5.164,57 per lavoratore ed il pagamento dell’importo scelto avverrà mediante pagamento diretto da parte del datore di lavoro. Sempre a beneficio del lavoratore, è possibile pagare il premio assicurativo di polizze a copertura di non autosufficienza (long term care) e malattie rare (dread disease) senza alcun limite d’importo.

BUONI ALIMENTARI

Questa categoria non è normalmente messa a disposizione dalle altre piattaforme quando invece rappresenta un motivo di grande interesse per lavoratori e aziende, che quando si avvicinano al welfare cercano modalità di spesa del credito molto semplici.

Ecco, è il caso dei Buoni Alimentari con i quali si può arrivare fino ad oltre 1.700 € all’anno per dipendente. Infatti prendendo spunto dal punto 2.5.2 della circolare n.28 del 15/06/2016 (pag. 28*), dai successivi elementi intervenuti e da alcune prassi consolidate nel frattempo a livello di contrattazione nazionale, la norma permettere ai lavoratori (che non stiano già usufruendo dei buoni pasto, mensa aziendale o benefit analoghi) di scegliere, oltre ai tradizionali servizi, anche i Buoni Alimentari, che non sono altro che quelli che tutti conosciamo come Buoni Pasto.

L’utilizzo è molto facile: i lavoratori interessati infatti ricevono una propria Card Buoni Alimentari (che ha lo stesso aspetto di una normale carta di credito o bancomat), la “caricano” dalla propria area riservata fino a quando hanno credito disponibile e infine la utilizzano per fare la spesa per prodotti alimentari nei supermercati, oltre che nei bar, nei ristoranti ed in altri esercizi convenzionati di una ampia rete presente in tutta Italia con più di 134.000 negozi (di cui più di 70.000 supermercati).
Un grande servizio che conferma la missione di TreCuori di facilitare lavoratori, imprese e territori nell’attivazione del welfare e dei suoi benefici.
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Queste sono le varie categorie per legge previste e che con TreCuori, a differenza di altre piattaforme, il lavoratore ha totalmente a disposizione per scegliere come spendere il proprio welfare, per sé e per i propri familiari. 

Ovviamente per ogni categoria vi sono moltissimi erogatori di servizi proposti, ma con TreCuori vi è inoltre l’apprezzata possibilità per ciascun lavoratore di spendere il credito welfare presso i propri erogatori di fiducia. Affinché ciò avvenga è necessario che il lavoratore li segnali a TreCuori, in modo che la piattaforma possa informarli che l’incasso sarà tempestivo e senza costi e così abilitarli.

Tantissime opportunità dunque per poter utilizzare il proprio credito welfare da parte di lavoratori e familiari, con una conseguente serie di vantaggi correlati quali il miglioramento del benessere aziendale e personale, il miglioramento della conciliazione del tempo vita-lavoro, l’aumento della produttività aziendale, ecc…il tutto contribuendo a rinvigorire l’economia dei territori presso cui il welfare viene speso.

 

Riportiamo in maniera schematica nella tabella sottostante le varie categorie di servizi e beni fruibili dal lavoratore e dai propri familiari con il welfare aziendale:

CategoriaCosa comprendeBeneficiariModalità di pagamentoLimite di spesa (annuo per lavoratore)
Fringe BenefitQualsiasi prodotto: dal pranzo con gli amici al ristorante ai capi di abbigliamento per la famiglia, dalla bigiotteria agli articoli regalo, dal buono spesa al buono carburante.LavoratoreBuoni spesa: il lavoratore può scegliere tra più di 50 tipologie di buoni spesa cartacei o elettronici da spendere nei vari punti vendita in tutta ItaliaEsenti da tassazione fino a €258,23. Per l'anno 2023 il limite è stato innalzato a €3.000 solamente per i lavoratori con figli a carico.
Viaggi e VacanzeQualsiasi servizio relativo ai viaggi e le vacanze. A titolo di esempio possiamo elencare:
-biglietti aerei, ferroviari, e degli altri mezzi di trasporto;
-alloggio in strutture ricettive quali alberghi, B&B, camping, ecc…;
-pacchetti viaggio.
Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
SportDall’abbonamento in palestra, all’iscrizione per i figli a calcio, dalla frequenza al corso di danza all’iscrizione ai corsi di nuoto, ecc…Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
CulturaTutti i servizi relativi alla cultura come ad esempio:
-biglietti di cinema, teatro, concerti, ecc.;
-abbonamenti a quotidiani, riviste, ecc.;
-abbonamenti a pay tv, programmi musicali, ecc. .
Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
SanitàDalle cure odontoiatriche alle visite mediche specialistiche, dalle cure termali ai trattamenti di fisioterapia.Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
Assistenza alla personaDalla baby-sitter all’insegnante di sostegno, dalla badante per i propri genitori all’assistenza ai non autosufficienti.Familiari (anche non fiscalmente a carico)Rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).Nessun limite
Istruzione e formazioneDalle rette di iscrizione ai libri scolastici, dalla mensa alle spese di trasporto, dalle lezioni private alle spese per affitto Case dello Studente in Italia e all’Estero, dai viaggi studio ai centri estivi, ecc.Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)PER IL LAVORATORE: pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).
PER I FAMILIARI: rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).
Nessun limite
Trasporto pubblicoTutte le spese relative all’acquisto di biglietti ed abbonamenti a mezzi pubblici.Lavoratore e/o familiari (se fiscalmente a carico)Rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).Nessun limite
PrevidenzaVersamenti a previdenza complementare e/o ad assicurazioni per copertura di non autosufficienza (long term care) e malattie rare (dread disease). LavoratorePagamento diretto (da parte del datore di lavoro).fino a 5.164,57 €

Per maggiori informazioni, contattaci! Sarà per noi un piacere poterti essere utili.

E per approfondire tutte le tematiche legate al welfare aziendale, leggi anche le altre News della nostra serie dedicata “L’ABC del Welfare”, una rassegna di contenuti pensata per avvicinare chiunque al mondo del welfare!

TreCuori, il welfare del tuo territorio!

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Conosci tutte le tipologie di welfare aziendali attivabili? Scopri qual è la soluzione welfare più adatta a te!

 

Dopo aver definito nelle puntate precedenti della nostra serie «L’ABC del Welfare» cosa sia il welfare aziendale, quali siano i suoi vantaggi da un punto di vista fiscale e non, chi siano i vari beneficiari, ecc.., parleremo in questa News dei vari tipi di welfare aziendale attivabili, o meglio delle diverse tipologie di “fonti” che danno origine al welfare. Sei curioso di scoprirli tutti? Continua a leggere.

 

LA NORMATIVA E I TIPI DI WELFARE

In Italia la normativa ha introdotto alcuni primi elementi di welfare aziendale già da decenni, come successo ad esempio con il TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) nel lontano 1986. Ma nella realtà, fino al 2016 solo poche grandi aziende avevano attivato veri e propri piani di welfare aziendale: questo per vari motivi, in particolare il fatto che le normative vigenti prevedevano delle modalità di attivazione del welfare più consone alle grandi aziende piuttosto che alle PMI.

È con la Legge di Stabilità del 2016 che il quadro normativo inizia a registrare un significativo ampliamento che costituirà la base fondante della diffusione del welfare aziendale come lo intendiamo oggi, da lì agli anni a venire. Tale cambiamento è dovuto principalmente all’introduzione di nuove tipologie di “fonti” di welfare aziendale attivabili: emerge nel settore un nuovo importante protagonista, il “regolamento aziendale”, definito unilateralmente dal datore di lavoro in favore dei propri collaboratori (eventualmente suddivisi in categorie omogenee), che diventa lo strumento grazie al quale anche le PMI possono attivare il welfare aziendale più facilmente. Inizia di fatto a prendere vita la realizzazione di soluzioni che consentono di coniugare risparmio fiscale, un maggiore potere d’acquisto per i lavoratori e benessere per il territorio tramite il welfare aziendale attivabile da aziende di qualsiasi dimensione. 

 

QUALI SONO  I TIPI  DI WELFARE ATTIVABILI?

Vediamo insieme nello specifico tutte le varie tipologie:

1. IL WELFARE CONTRATTUALE

Prende origine da un accordo nazionale o territoriale sottoscritto da organizzazioni datoriali e sindacali che obbliga tutte le aziende che rientrano nella fattispecie oggetto dell’accordo ad erogare un determinato valore welfare (es: Metalmeccanica, Unionmeccanica, Accordi territoriali, ecc.).

Normalmente si pensa subito a quello dei metalmeccanici perché coinvolge un vasto numero di imprese e lavoratori, ma sono più di dieci i contratti nazionali che negli anni hanno introdotto un obbligo welfare, e si dice, che nei futuri rinnovi sarà molto frequente una componente welfare anche per i nuovi accordi.

Ad eccezione di alcune categorie in cui i valori welfare sono significativi (come ad esempio il settore conciario), normalmente i vari contratti prevedono importi massimi di qualche centinaia di Euro l’anno per lavoratore. Importi piccoli ma che su larga scala hanno un impatto considerevole ed in più questi importi, seppur piccoli, rappresentano la “scintilla” che fa nascere l’interesse di imprese e lavoratori nei confronti del welfare, portando in molti casi il datore di lavoro ad attivare forme di welfare ulteriori e volontarie a favore dei propri collaboratori.

Un esempio pratico: per quando riguarda il welfare aziendale nelle aziende del settore metalmeccanico, a seguito del rinnovo del CCNL Unionmeccanica-Confapi rinnovato a maggio 2021, sussiste l’obbligo per il datore di lavoro di erogare ai propri dipendenti, a decorrere dal 1° giugno di ogni anno, un importo annuo pro capite pari a €200. Tale importo è spendibile dal lavoratore in Flexible Benefit, entro il termine del 31 maggio dell’anno successivo.

 

2. CONVERSIONE DEL PDR IN WELFARE

In questo caso il welfare prende origine da un accordo di 2° livello, territoriale o aziendale, della cui parte premiale l’azienda può proporre la conversione in welfare ai propri lavoratori, i quali hanno singolarmente la facoltà di accettare o meno. 

Per poterlo comprendere a fondo è utile conoscere le caratteristiche dei Premi di Risultato. 

Comunemente noti come PDR, possono godere di una tassazione agevolata se soddisfano requisiti molto stringenti previsti dalla legge, quali ad esempio l’essere legati ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione misurati rispetto ad un periodo definito oppure un valore del premio lordo non superiore a €3.000,00 l’anno.

L’agevolazione fiscale in capo al lavoratore che riceve il PDR in busta paga è costituita da un’aliquota sostitutiva IRPEF pari al 10%. 

La Legge di Stabilità del 2016, ha previsto un’ulteriore agevolazione fiscale e contributiva: infatti l’azienda può offrire ai propri collaboratori la possibilità di scegliere di ricevere il proprio PDR non in busta paga ma in beni e servizi welfare. Il valore ricevuto gode così di una totale detassazione e decontribuzione, sia per quanto riguarda il lavoratore che il datore di lavoro

Vale la pena sottolineare il fatto che in questo caso i lavoratori abbiano individualmente la facoltà di scegliere o meno se ricevere la loro premialità in welfare piuttosto che in busta paga. Si tratta di un caso unico perché per tutte le altre “fonti” del welfare, questo tipo di possibilità concessa al lavoratore non è prevista.

Per approfondimenti in merito ai vantaggi derivanti da una conversione del PDR in welfare rispetto al beneficiarne in busta paga, si rimanda alla News dedicata “Welfare aziendale: quali sono e a quanto ammontano i vantaggi fiscali e contributivi?”.

 

3. WELFARE INDIVIDUALE

Con welfare individuale si intende la possibilità concessa dalla Legge alle aziende di riconoscere individualmente a singoli lavoratori 3 specifiche tipologie di beni e servizi welfare.

La particolarità di questa fonte del welfare sta quindi nel fatto che i beneficiari del welfare sono tali in quanto singoli individui e non perché appartenenti ad una categoria omogenea.

Le tre tipologie di beni e servizi welfare in questione sono: 

    • Fringe benefit ( ad es. buoni spesa, buoni carburanti, buoni TreCuori, ecc…);
    • previdenza complementare;
    • interessi su mutui e finanziamenti

In questi casi, se da un lato la norma consente un’applicazione del welfare più libera per quanto riguarda i beneficiari, dall’altro è necessario considerare i vincoli previsti per Legge per quanto riguarda gli importi massimi usufruibili. Limiti che però non sono eccessivamente penalizzanti in quanto in un caso sono nell’ordine delle centinaia di Euro e nell’altro addirittura sono molto alti (diverse migliaia di Euro). 

Infatti, i Fringe Benefit sono esenti da tassazione fino a € 258,23/anno per lavoratore (soglia raddoppiata a € 516,46 per il 2020 e il 2021 grazie all’emendamento del Decreto Agosto e al Decreto Sostegni, misure introdotte in via eccezionale dal Governo a seguito dell’emergenza Covid), mentre i versamenti alla previdenza hanno un limite massimo di € 5.164,57 all’anno per lavoratore. 

Non ci sono invece limiti per gli importi relativi agli interessi sui mutui e finanziamenti.

Per approfondimenti in merito si rimanda alla News “Fringe Benefit e Buoni Spesa nel welfare Aziendale: cosa sono e come usarli?”.

 

4. WELFARE AZIENDALE PURO

La grande rivoluzione del 2016 introduce questa nuova tipologia di welfare (conosciuta anche con la denominazione “On top”) la cui fonte è il regolamento aziendale, uno strumento di natura unilaterale che, in quanto tale, rende particolarmente facilitata l’attivazione del welfare anche per quelle PMI che non hanno ancora già avviato delle dinamiche di relazioni industriali con le controparti sindacali. 

Questa tipologia di welfare aziendale presenta un’ulteriore caratteristica molto importante per le imprese, cioè la possibilità di erogare i crediti welfare a ben determinate categorie omogenee di lavoratori, potendoli differenziare per entità dei benefit e senza l’obbligo di rivolgere questa misura alla totalità dell’organico.

Per definire una categoria omogenea sono molteplici i criteri applicabili, che inoltre possono essere combinati fra loro (purché si evitino situazioni in cui il beneficiario risulti una sola persona). A titolo esemplificativo:

    • i dipendenti con lo stesso livello contrattuale (IV livello, V livello, ecc…);
    • i dipendenti con il medesimo inquadramento (dirigenti, quadri, impiegati, ecc…);
    • i dipendenti percipienti un determinato livello di reddito (ad es. tutti i dipendenti con un reddito inferiore a ….);
    • i dipendenti che appartengono ad una determinata sede o divisione;
    • i dipendenti che decidono di convertire il Premio di Risultato;
    • i dipendenti con figli;
    • distanza km tra residenza e sede di lavoro (ad es. distanza superiore a … km);
    • i dipendenti di un determinato livello contrattuale (es. IV livello), con un certo inquadramento (es. impiegati), con un reddito definito (es. reddito inferiore a …), che appartengono ad una determinata sede (es. Parma), con un certo numero di figli (es. più di 2), distanza km tra residenza e sede di lavoro (ad es. superiore ai 30 km),…;
    • ..e molte altre.

Questa fonte del welfare ha origine da una prospettiva che guarda ai risultati raggiunti fino al momento presente, prescindendo da quelli futuri come invece fa il welfare premiale. 

 

5. WELFARE PREMIALE

Il welfare premiale è un’ulteriore fonte del welfare ed è il risultato di una serie di normative intercorse successivamente al 2016, quali ad esempio l’interpello n. 904-971 (istanza dell’8/06/17) oppure la risoluzione n.55 del 25/09/2020, che confermano il fatto che questo ambito è da considerarsi come una materia viva che evolve nel tempo per meglio rispondere alle esigenze degli utilizzatori e alle naturali evoluzioni dei mercati.

Anche in questo caso il welfare premiale prende origine da un regolamento aziendale in favore di una o più categorie omogenee di lavoratori ma, se nel caso precedente del welfare puro la prospettiva era rivolta al passato, in questo caso è rivolta al futuro in quanto l’erogazione dei benefit è subordinata al raggiungimento di predeterminati obiettivi aziendali futuri. Questa è sicuramente la forma più evoluta del welfare aziendale e sono diverse le modalità attraverso le quali un’azienda può arrivare ad implementarla. In generale sono consigliati dei percorsi graduali che permettono alle imprese e ai lavoratori di familiarizzare con questo tipo di dinamiche progressivamente, tenendo anche presente che è possibile per un’azienda avere più piani welfare attivi contemporaneamente, proprio per soddisfare esigenze diverse di target di beneficiari differenti.

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Indipendentemente dalle diverse fonti di welfare e dalle rispettive caratteristiche, in ognuna è possibile riconoscere il diverso bilanciamento tra i vari elementi che caratterizzano il welfare aziendale: risparmio fiscale e contributivo per aziende e lavoratori, aumento del benessere per i lavoratori e le loro famiglie, miglioramento del clima aziendale, della produttività e dell’attrattività verso i migliori talenti per l’azienda. 

Tutto questo dimostra chiaramente quanto il welfare sia molto di più di una mera agevolazione fiscale, ma sia anche una leva strategica a disposizione della direzione aziendale capace di comprenderla e implementarla  per una gestione moderna e illuminata delle risorse umane

Per approfondimenti in merito, puoi consultare anche le altre News della serie dedicata “L’ABC del Welfare”, e se ti interessa sviluppare queste opportunità per la tua impresa compila il modulo per segnalarci come preferisci essere contattato senza impegno: sarà per noi un piacere parlarne insieme! 

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GIÀ DISPONIBILE UN FONDO INIZIALE DA 1 MILIONE DI EURO: MOLTE LE ISTITUZIONI COINVOLTE PER UN SOSTEGNO ECONOMICO A DISOCCUPATI E LAVORATORI IN DIFFICOLTÀ OCCUPAZIONALE

 

“Un patto per non lasciare nessuno solo, per non lasciare nessuno indietro” sono queste le parole utilizzate dal Prefetto Castrese De Rosa per presentare la grande azione di rete qual è il “Patto per il lavoro” siglato a Lecco il 22/06/2021.

Oltre all’emergenza sanitaria, la pandemia Covid ha impattato pesantemente anche sull’economia mondiale e sui lavoratori dipendenti e non. In risposta a ciò, a Lecco una serie di istituzioni ha deciso di “fare rete” ed aprire un fondo dedicato a sostenere economicamente chi è in difficoltà dopo aver perso il lavoro. Il progetto riunisce Prefettura, Comuni, Fondazioni, Sindacati, Associazioni di Categoria (Confcommercio, Confartigianato, API, Confindustria, Confesercenti, CNA, ANCE, Confcooperative, Agricoltori), Caritas zonale ed alcuni operatori della grande distribuzione (Esselunga, Conad, Bennet e Iperal): una risposta concreta ed inedita ai bisogni emergenti che rappresenta un esempio di fattiva cooperazione tra istituzioni, imprese, sindacati e terzo settore.

CHI SONO I DESTINATARI?

Il Patto territoriale del lavoro mira a garantire aiuti a quanti sono già in disoccupazione dal 1° gennaio 2021 o perderanno il lavoro. Una misura prevista non solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per gli autonomi e le partite IVA, fino a 25 mila Euro di Isee annuo.

Il contributo, da un minimo di 400 euro ad un massimo di 1.400 euro, potrà essere utilizzato per spese alimentari o medicinali, per il pagamento di servizi essenziali come l’asilo per i figli, le spese scolastiche  o il trasporto pubblico, il pagamento dell’affitto o delle spese condominiali.

Le richieste di sostegno al Fondo potranno essere presentate a partire dal 1° settembre 2021 nelle modalità riscontrabili sul sito www.fondazionelecco.org.

IL FONDO GIÀ A DISPOSIZIONE

Grazie allo stanziamento degli 84 Comuni della provincia lecchese (che hanno finanziato il fondo con un Euro per ogni cittadino residente), ed ai contributi di Fondazione Comunitaria per il Lecchese, Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara, il Fondo gode di un milione di Euro già disponibili per i lavoratori in difficoltà beneficiari.

Il fondo “Aiutiamoci nel lavoro” ha l’obiettivo di raddoppiare lo stanziamento totale nei prossimi mesi ed è aperto a nuovi contributi e donazioni di:

  • lavoratrici e lavoratori lecchesi che vorranno donare liberamente il corrispettivo di un’ora del proprio lavoro;
  • aziende del territorio che collaboreranno nella gestione della trattenuta in busta paga e che vorranno, liberamente, contribuire con risorse aggiuntive;
  • donazioni da parte degli operatori della Grande Distribuzione Organizzata;
  • contributi dei Comuni del territorio;
  • libere donazioni da parte dei cittadini.

“È il punto di arrivo di un percorso di collaborazione tra enti e organizzazioni impegnate sui temi del lavoro nella provincia di Lecco e il vero e proprio inizio di un impegno collettivo e continuativo di vicinanza e attenzione alle persone e alle famiglie che rischiano di restare ai margini a causa della perdita del lavoro” ha dichiarato il Presidente del Distretto di Lecco Guido Agostoni, a nome degli 84 Comuni della provincia.

UN BENEFICIO CONCRETO

Una solidarietà – come dichiarato da Diego Riva, segretario della Cgil a nome di tutti i sindacati – “che non è solo parole, ma che si fa azione concreta”.

Per TreCuori si tratta di un ulteriore progetto in cui operare secondo la propria finalità di favorire la prosperità di persone, imprese e territori in cui vivono. Il tutto perseguendo quanto espresso tramite il proprio pay-off: “TreCuori, utile essendo utili”.

Servizio Rai3 TGR Lombardia

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CON IL SUPPORTO DI “STUDIO MIRIAM CARBONI”, EROGATI DA “STUDIO e PROGETTO 2” BENI E SERVIZI WELFARE A FAVORE DEI PROPRI COLLABORATORI

 

Nella Provincia di Oristano, la Cooperativa Sociale “Studio progetto 2” ha attivato un piano welfare a supporto dei propri Soci lavoratori.  Si tratta di un importante segnale nei confronti dei propri collaboratori e delle loro famiglie, a seguito del difficile periodo causato dalla pandemia Covid.

Il piano welfare di “Studio progetto 2” è stato realizzato in collaborazione con lo studio Miriam Carboni Consulenza del Lavoro e verrà gestito dalla piattaforma TreCuori. L’iniziativa rientra all’interno del progetto Oristano Welfare District – promosso dall’ordine provinciale dei Consulenti del Lavoro e dal Comune di Oristano con il supporto tecnico di Innova s.r.l. – che ha lo scopo di promuovere l’adozione di un nuovo modello welfare basato sui valori di sussidiarietà, responsabilità sociale e del valore condiviso.

Con l’intento di contribuire al benessere dei propri Soci e delle loro famiglie, facilitandone la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro e sostenendoli in un periodo di difficoltà, con l’attivazione del piano welfare la Cooperativa ha potuto erogare beni e servizi a favore dei propri collaboratori. Sanità, istruzione, assistenza, ricreazione, fringe benefit, ecc… sono alcune delle macro categorie previste.

Il piano welfare TreCuori è per la Cooperativa Sociale un investimento per la crescita aziendale e sulla qualità della vita dei lavoratori, ma anche un modo per ringraziarli per il tempo, il lavoro e l’entusiasmo dedicato negli anni alla Cooperativa contribuendo di fatto alla sua crescita e sviluppo.

Un modo sostenibile e concreto – sostiene Studio e progetto 2 – per fare la differenza dal momento che il valore di un’impresa non dipende solamente dal profitto, ma anche dall’impatto delle proprie azioni su persone, territorio ed ambiente.

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Dall’Agenzia delle Entrate un’importante novità nel campo dei Flexible Benefit

 

A seguito dell’emergenza epidemiologica, dal 2020 sono stati emanati diversi provvedimenti legislativi che hanno disposto la sospensione totale o parziale dell’attività didattica in presenza in favore della didattica a distanza (più comunemente abbreviata in DaD). Riconoscendo il Ministero dell’Istruzione tramite nota n.388 del 17/03/2020 la DaD come “un mezzo che non cambia il fine ed i principi della didattica”, identifica altresì “pc, laptop e tablet quali strumenti fondamentali per garantire la frequenza nella cosiddetta classe virtuale, il cui utilizzo è finalizzato all’educazione e all’istruzione”.

 

COSA DICE L’AGENZIA DELLE ENTRATE?

In risposta a ciò, tramite risoluzione 37/E del 27/05/2021, l’Agenzia delle Entrate ritiene che le spese sostenute dal lavoratore dipendente per l’acquisto di tali dispositivi digitali in favore di figli che frequentino la Dad, possano rientrare tra gli importi ammessi a rimborso per quanto riguarda il welfare aziendale.

Concretamente, l’importo speso per l’acquisto del dispositivo digitale, potrà essere chiesto a rimborso dal dipendente attingendo dal proprio credito welfare a disposizione.

A tale proposito, l’Agenzia delle Entrate ritiene che il rimborso delle spese sostenute non generi reddito da lavoro dipendente e pertanto non sia assoggettato a tassazione IRPEF secondo l’Art.51 comma 2 del TUIR.

 

QUALI SONO I DOCUMENTI NECESSARI PER OTTENERE IL RIMBORSO?

Per avanzare la richiesta di rimborso relativamente l’acquisto di PC, laptop o tablet è necessario essere in possesso del rispettivo giustificativo di spesa. Di che cosa si tratta?

Affinché l’agevolazione fiscale possa essere accettata, il dipendente deve infatti essere in possesso di idonea documentazione rilasciata dall’Istituto scolastico o dall’Università frequentati dal figlio/a che attesti lo svolgimento delle lezioni attraverso la DaD.

L’Art. 51 comma 2 del TUIR consente infatti il rimborso tramite il welfare di servizi erogati esclusivamente per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sanitaria e sociale o culto. L’interpello dell’Agenzia delle Entrate oggetto di questo articolo, rappresenta di fatto un’importante novità in ambito welfare a vantaggio dei lavoratori dipendenti in quanto vengono ammessi a rimborso anche beni strumentali quali PC, tablet e laptop (a patto che sia dimostrabile la finalità d’istruzione).

Pertanto, l’acquisto di un dispositivo digitale per finalità diverse da quella sopracitata, non può essere incluso tra le spese rimborsabili tramite il welfare aziendale.

 

E LE SPESE GIÀ SOSTENUTE PRIMA DEL PIANO WELFARE?

L’importo rimborsabile per l’acquisto di PC, tablet e laptop ammesso a seguito della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate è da intendersi anche per spese già effettuate, anche prima del periodo di validità del piano welfare.

Le norme non indicano un limite temporale, pertanto ci si può spingere retroattivamente fin quando siano rispettate le condizioni già indicate (DaD e documento giustificativo di spesa).

 

PERCHÉ SI TRATTA DI UNA NOVITÀ WELFARE COSÌ RILEVANTE?

Questo interpello può essere considerato particolarmente innovativo per vari motivi.

  • Da un punto di vista sostanziale, perché queste spese sono molto frequenti tra i lavoratori.
  • Da un punto di vista concettuale, perché i Flexible Benefit ammessi dalla Legge normalmente sono solo servizi (con l’eccezione dei libri scolastici), mentre in questo caso Pc, tablet e laptop sono beni veri e propri.

Più in generale, questo interpello è un perfetto esempio di come il legislatore e le autorità competenti siano interessate e disposte a far evolvere la normativa welfare per adattarla al meglio alle reali esigenze di lavoratori ed aziende. In questo caso, il fattore scatenante dell’evoluzione normativa è stata la pandemia e la conseguente modifica dello svolgimento dell’attività didattica, e questo fa ben sperare che in futuro ci possano essere nuovi sviluppi altrettanto apprezzati dagli utilizzatori del welfare.

 

Per maggiori informazioni sul Welfare, leggi la rubrica “L’ABC del Welfare”! 👉 http://bit.ly/ABCwelfare

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Attivare un piano di welfare aziendale conviene all’azienda e al lavoratore!

 

Edit: articolo aggiornato con novità normative 2024 —

Molteplici e di varia natura sono i vantaggi che scaturiscono a seguito dell’attivazione di un piano welfare, sia per  l’azienda che per i lavoratori. A fronte di questi vantaggi evidenti, il welfare aziendale comporta per il lavoratore anche una minore contribuzione relativamente alla propria posizione pensionistica; in ogni caso, come illustrato in uno dei paragrafi successivi, l’effetto welfare complessivo viene considerato a vantaggio dei lavoratori. 

Vediamo nel dettaglio tutti questi aspetti.

 

QUALI SONO I VANTAGGI DEL WELFARE PER I LAVORATORI DIPENDENTI?

 

Ogniqualvolta un dipendente riceve una componente retributiva in busta paga, tale ammontare concorre a formare il reddito complessivo del lavoratore, ovvero è parte della base imponibile sulla quale verrà calcolata l’aliquota IRPEF (Imposta sui Redditi Persone Fisiche). 

Per il lavoratore dipendente, il principale vantaggio del welfare aziendale sta nel fatto che il valore dei beni e servizi ricevuto sotto forma di benefit welfare è escluso dall’imponibile IRPEF. Quindi, infatti “non fa reddito” ed è completamente detassato. Ne consegue per il dipendente un tangibile aumento del proprio potere d’acquisto.

 

Confronto premio in busta paga vs premio in welfare 

  • Ricevendo un premio in busta paga, l’intero importo concorre alla formazione del reddito del dipendente ed è pertanto assoggettato ad aliquota IRPEF proporzionale su base reddituale (a seconda dei vari scaglioni di reddito le aliquote IRPEF oscillano tra il 23% e il 43%). Sottratta tale imposta, viene applicato anche il contributo previdenziale a carico del lavoratore che, a seconda del CCNL di riferimento, varia dal 9,19% al 9,49%. Il dipendente subirà pertanto delle rilevanti trattenute che oscillano tra il 32% e il 52% dell’intero premio, a seconda del reddito percepito.
  • Ricevendo il premio in welfare, l’importo netto che il lavoratore riceverà sarà esattamente pari a quello lordo erogato dall’azienda senza nessuna trattenuta. Il lavoratore dunque, beneficerà di un concreto maggior potere d’acquisto.

 

Confronto PDR in busta paga vs PDR convertito in welfare

Può essere utile prima di tutto specificare cosa si intende con PDR, acronimo di Premio di Risultato: detto anche Premio di Produzione, il PDR è una quota aggiuntiva alla retribuzione che viene riconosciuta al dipendente al raggiungimento di incrementi di produttività, redditività, efficienza. Tale somma viene erogata in busta paga e comporta un vantaggio fiscale nel limite di 3.000€ lordi annui ed è prevista solo per i dipendenti che nell’anno precedente abbiano percepito un reddito inferiore a 80.000€. Vi sono poi altre condizioni richieste per i PDR, tra tutte il fatto che debbano trarre origine da un accordo sindacale di 2⁰ livello.

In alcuni casi, l’azienda può proporre ai lavoratori la conversione del PDR in welfare , che hanno singolarmente la facoltà di accettare o meno. Vediamo ora le differenze tra queste due possibilità:

  • Quando il PDR viene pagato in busta paga, viene applicata un’imposta sostitutiva del 10% (edit: per gli anni 2023 e 2024 l’imposta è pari al 5%) rispetto a quella ordinaria IRPEF, a cui si aggiunge il contributo previdenziale a carico del lavoratore che, a seconda del CCNL applicato, varia dal 9,19% al 9,49%. Quindi, le trattenute per il lavoratore, ammontano a circa il 20% dell’intero premio.
  • Quando il PDR è convertito in welfare, il dipendente beneficerà sempre di detassazione totale potendo così usufruire della totalità del premio senza alcuna trattenuta. Per questo molto spesso i lavoratori preferiscono questa soluzione. 

 

ALTRI VANTAGGI WELFARE PER IL DIPENDENTE

Una considerazione molto importante è che il premio erogato in welfare offre un ulteriori vantaggi per il lavoratore: ad esempio, poiché le somme welfare non fanno reddito, non vengono considerate nel calcolo delle soglie sotto le quali sono resi disponibili determinati bonus per i cittadini. È il caso del “Bonus Renzi” (dal 2021 sostituito dal Bonus “100 Euro”), che spesso i lavoratori perdono in seguito al ricevimento di premi aziendali in busta paga in quanto l’importo del premio ricevuto fa salire il reddito personale imponibile al di sopra della soglia massima consentita per aver diritto al bonus. Convertire l’importo del premio aziendale in welfare fa sì che tale cifra non influenzi il reddito personale del lavoratore, soggetto a tassazione e sui cui ci si basa per richiedere i bonus.

 

QUAL È L’EFFETTO SULLA POSIZIONE PREVIDENZIALE DEL LAVORATORE?

A fronte di questi vantaggi evidenti, il welfare comporta per il lavoratore una minore contribuzione relativamente alla propria posizione pensionistica. Per poter esprimere un giudizio complessivo è quindi importante considerare l’effetto congiunto di minori tasse e di minori contributi previdenziali. Come vedremo adesso, da un punto di vista puramente numerico, l’effetto welfare viene considerato vantaggioso per i lavoratori. 

Alcuni tecnici hanno simulato l’effetto con degli esempi numerici come quello che riportiamo di seguito: è stato analizzato lo scostamento pensionistico di due lavoratori (lavoratore A e lavoratore B) a 10 anni dal raggiungimento della pensione, che ricevono un premio di €1.000,00, uno in busta paga (lavoratore A) e uno in welfare (lavoratore B). Quindi:

  • Il lavoratore A riceve nell’immediato un premio di entità netta minore (-337€) a fronte di una maggiore contribuzione previdenziale;
  • Il lavoratore B riceve nell’immediato un premio di entità maggiore (+337€) a fronte di una minore contribuzione previdenziale.

Per valutare le due opzioni, è quindi necessario chiedersi a quanto ammonti lo scostamento di contribuzione previdenziale: questo viene stimato in circa 0,56€ lordi al mese, ovvero 6,80€ lordi all’anno dopo il primo anno di pensione (quindi dopo 11 anni).

È opportuno quindi chiedersi se si preferisca avere dopo 10 anni un maggior valore di circa 0,56€ lordi al mese per tutti i mesi successivi, oppure avere oggi un maggior valore di 337€.

Da un punto di vista numerico, anche se la stima dei 0,56€ al mese fosse sottostimata, si può concludere che il premio in welfare risulti più vantaggioso. E’ utile considerare anche che il lavoratore che vuole favorire la propria pensione, può comunque destinare questa maggiore disponibilità immediata alla propria posizione previdenziale.

E’ giusto che la scelta tra le due opzioni sia libera per ogni lavoratore ed è importante che possa essere effettuata nella massima consapevolezza di tutti gli aspetti.

 

VANTAGGI WELFARE PER L’IMPRESA

Per l’azienda il vantaggio fiscale nell’attivare un piano welfare aziendale consiste nell’azzeramento dei contributi e pertanto in una riduzione del costo del lavoro per un importo superiore al 30%.

Affinché l’azienda possa godere di tali agevolazioni previste dalla normativa, è necessario che i piani welfare vengano attivati per almeno una categoria omogenea dei dipendenti. 

Tra gli altri elementi di interesse per l’azienda di natura amministrativa/contabile, si può segnalare il fatto che il costo del welfare viene attribuito all’esercizio fiscale secondo il principio di competenza, possibilità questa particolarmente gradita dalle imprese in determinati frangenti in particolare quando i piani welfare sono attivati in prossimità del termine dell’esercizio.

Per l’impresa ci sono poi tanti altri vantaggi non di natura strettamente fiscale, come richiamato nel paragrafo conclusivo di questa News e come approfondito in altre News, ad esempio quella disponibile a questo link.

 

UN ESEMPIO PRATICO DEI VANTAGGI DEL WELFARE PER L’AZIENDA

Ad avvalorare quanto detto finora è possibile esaminare i seguenti esempi numerico sui vantaggi fiscali e contributivi.

Naturalmente questi importi indicati sono approssimativi, perché potrebbero variare leggermente in funzione di specifiche condizioni (contratti diversi, ecc.).

 

  1. Premio una tantum in busta vs premio una tantum in welfare aziendale di €1000,00:
grafici premio in busta vs in welfare
grafici premio in busta vs in welfare

Se ad un lavoratore dipendente venisse erogato un premio con un costo azienda totale di € 1.000,00:

    • ricevendolo in busta paga, l’importo netto che incasserebbe sarebbe di €471,00. A carico del dipendente vi sarebbero infatti €246,00 di oneri vari, e anche a carico dell’azienda vi sarebbe un ulteriore importo di €283,00 (oneri, contributi, ecc.). Dei €1.000,00, il premio lordo spettante al dipendente ammonta a €717,00 di cui beneficerà effettivamente per €471,00;
    • ricevendolo come welfare, il lavoratore beneficerebbe dell’intero importo, ovvero €1.000,00. Ciò è possibile in quanto, come già esposto, il valore dei servizi welfare non è tassato, sia per quanto riguarda l’azienda che il lavoratore. L’importo totale erogato dall’azienda coinciderà dunque con l’importo effettivamente beneficiato dal lavoratore, in questo caso €1.000,00 . La maggior disponibilità di spesa per il lavoratore, rispetto all’opzione in busta, è dunque pari ad un +112%.

 

2. Premio di risultato in busta vs premio di risultato convertito in welfare di € 1.000,00:

grafici PDR in busta vs in welfare
grafici PDR in busta vs in welfare

Se ad un lavoratore dipendente venisse erogato un premio di risultato (PDR) con un costo azienda totale di € 1.000,00:

    • ricevendolo in busta paga, l’importo netto che incasserebbe sarebbe pari a €586,00. A carico del dipendente graverebbero infatti €130,00 di oneri contributivi e tasse, mentre gli oneri a carico dell’azienda sarebbero pari a €283,00.
    • convertendolo in welfare, l’importo che effettivamente incasserebbe il dipendente è pari a €1.000,00 ovvero pari all’importo effettivamente erogato dall’azienda. La scelta di convertire il PDR in welfare aumenterebbe la disponibilità di spesa del lavoratore dipendente di un +71%.

____________________

I vantaggi fiscali e contributivi sono evidenti e spesso rappresentano la scintilla che fa scoccare l’interesse di imprenditori e lavoratori nei confronti del welfare… in realtà una volta compresi i meccanismi che il welfare permette di attivare, si comprende bene che i vantaggi che genera vanno ben oltre il mero risparmio fiscale e contributivo. Miglioramento del clima aziendale, fidelizzazione dei lavoratori, bilanciamento vita-lavoro e aumento della produttività hanno un significato sia qualitativo che economico ben superiore a quello del risparmio fiscale!

 

Leggi anche le altre News della nostra serie dedicata “L’ABC del Welfare” ed approfondisci la tua conoscenza sul welfare!

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IL VALORE AGGIUNTO DEL CUSTOMER SERVICE DI TRECUORI, UN FATTORE DETERMINANTE PER IL SUCCESSO DI UN PIANO WELFARE

 

Nell’attivazione di un piano welfare, la gestione dell’assistenza ai vari fruitori è un elemento cruciale. Sono vari infatti i soggetti che possono averne bisogno.

 

A CHI È UTILE

In primis è normale pensare ai lavoratori, che possono aver necessità di ricevere assistenza: nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di chiarimenti richiesti proprio nel momento in cui si sta effettuando una spesa welfare, ma in alcuni casi qualche lavoratore, che ad esempio gode di particolari detrazioni nella propria dichiarazione dei redditi, potrebbe essere interessato ad alcuni consigli su aspetti fiscali di dettaglio per ottimizzare l’impiego delle proprie risorse. 

Oltre ai lavoratori, anche le aziende che attivano piani welfare possono avere bisogno di assistenza. Normalmente questo accade non tanto durante la vigenza di un piano welfare quanto piuttosto nelle fasi preparatorie o di rinnovo dello stesso.

Quando il piano è attivo, sono piuttosto i consulenti delle aziende a poter necessitare di supporto, ad esempio i consulenti del lavoro quando ogni mese devono riportare all’interno dei cedolini le voci figurative corrispondenti ai benefit goduti dai vari lavoratori.

Altro fondamentale tipologia di soggetti che possono avere necessità di assistenza sono gli erogatori dei servizi: parliamo quindi di professionisti (ad esempio medici), cooperative sociali (per servizi di baby-sitter o assistenza di persone anziane), associazioni sportive dilettantistiche, (per i corsi sportivi, le piscine o le palestre), strutture turistiche o agenzie di viaggio (per le vacanze), commercianti ed artigiani (per l’incasso dei buoni spesa) che richiedono supporto per sapere se possono incassare una spesa welfare e, in caso positivo, come farlo.

 

IL CUSTOMER SERVICE DI TRECUORI: I PUNTI DI FORZA

Noi di TreCuori crediamo che questo servizio di assistenza sia un elemento cruciale per far sì che l’attivazione di un piano welfare abbia successo e sia un’esperienza positiva per i suoi fruitori, chiunque essi siano. Per questo lo abbiamo impostato con grande attenzione ed in modo spesso diverso da quanto normalmente si faccia nel mercato.

Infatti le caratteristiche dell’assistenza TreCuori sono peculiari, sia per quanto riguarda le persone che per il servizio:

  • il personale è:
    • regolarmente assunto direttamente da TreCuori, perché queste risorse sono ritenute cruciali per l’attività svolta e in questo modo è possibile offrire garanzie sia ai collaboratori che ai lavoratori che beneficiano di questo servizio;
    • ubicato presso la sede principale di TreCuori (in Italia e non presso società terze estere) per garantire la migliore formazione possibile delle persone e fare in modo che qualsiasi necessità possa essere risolta in modo veloce ed efficiente;
    • consolidato: TreCuori cerca di dare continuità alle persone che si occupano di questo servizio, sia per fare in modo che la loro esperienza sia solida, sia per permettere ai beneficiari del servizio di poter essere seguiti senza per forza dover cambiare tutte le volte interlocutore;
    • multilingue, per facilitare quei lavoratori che possono avere difficoltà nel comprendere o nel parlare l’italiano e che possono invece preferire parlare la loro lingua madre (che sia l’inglese, il tedesco, il francese, lo spagnolo, il russo, l’arabo, il rumeno, il moldavo, il filippino, l’albanese);

 

  • il servizio è offerto in fasce orarie molto ampie:
    • per i lavoratori dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 19.00 e il sabato dalle 8.00 alle 12.30;
    • per le aziende, i consulenti e gli erogatori dei servizi welfare: nei normali orari di ufficio (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30).

 

Naturalmente non per forza è necessario avvalersi del servizio di assistenza per poter usufruire dei servizi TreCuori. Anzi, per la gran parte delle funzioni è possibile operare in totale autonomia attraverso l’accesso alla propria Area Riservata a cui si accede facilmente tramite le credenziali personali. Magari per i primi utilizzi può capitare di chiedere supporto all’assistenza telefonica per essere sicuri di seguire la procedura corretta, poi per gli accessi successivi si procede autonomamente. In ogni caso, per qualsiasi necessità – da una semplice informazione ad un supporto più operativo – il Customer Service di TreCuori è sempre a disposizione, proprio nello spirito del pay-off: TreCuori, utile essendo utili!

Leggi tutte le News della nostra serie dedicata “L’ABC del Welfare” e approfondisci la tua conoscenza sul welfare.

Il Customer Service di TreCuori

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“MANDELLO AGGIUNGE UN SORRISO”- UN’INIZIATIVA DI WELFARE PUBBLICO CHE VA OLTRE I BONUS ALIMENTARI

 

In Provincia di Lecco, nel Comune di Mandello del Lario, grazie agli Assessori ai Servizi Sociali e al Commercio è partita un’importante iniziativa per sostenere le famiglie più fragili e le attività economiche del territorio.

Sostenuta dal bando “Welfare in Azione” di Fondazione Cariplo e con il contributo del Consorzio Consolida di Lecco insieme al progetto “Valoriamo” e alla piattaforma Welfare TreCuori, l’iniziativa tra i vari obiettivi intende:

  • permettere spese anche alle famiglie economicamente deboli;
  • aumentare gli acquisti negli esercizi del territorio aderenti all’iniziativa;
  • premiare i cittadini che vi aderiscono.

 

COME FUNZIONA L’INIZIATIVA?

Acquistando beni e servizi presso i negozi aderenti ( bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, … ) del Comune di Mandello che aderiscono all’iniziativa, ogni €10 di spesa verrà consegnato all’acquirente un bollino da apporre in una tessera. Una volta completata, è possibile imbucare la tessera nell’urna posizionata presso la biblioteca civica. Per ogni tessera completata ed imbucata, una famiglia in difficoltà riceverà un buono spesa da €20.

Il numero di buoni spesa ricevuti dalle famiglie che ne hanno diritto, viene determinato dal Regolamento dell’Emergenza Alimentare dei Servizi Sociali (il Mercato solidale) del Comune di Mandello. I buoni ricevuti potranno essere spesi in tutti gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa, senza vincoli sulla tipologia di prodotto o servizio.

I cittadini che partecipano all’iniziativa, una volta imbucate le tessere compete dei vari bollini, potranno inoltre partecipare ad un’estrazione periodica di vari premi e sconti presso i negozi mandellesi aderenti. Un modo per favorire ulteriormente la prosperità di persone ed imprese riattivando l’economia del territorio!

Per l’avvio dell’iniziativa, il Comune di Mandello ha destinato un importo di €10.000 come tesoretto iniziale, il quale verrà ulteriormente alimentato grazie a donazioni provenienti da salvadanai posizionati negli esercizi aderenti o da donazioni liberali dei cittadini.

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IL WELFARE AZIENDALE TRA OPPORTUNITÀ CONSOLIDATE ED AGGIORNAMENTI NORMATIVI

 

 

Il welfare aziendale è un tema di grande attualità e in continua evoluzione.

I recenti aggiornamenti normativi hanno aumentato nei consulenti la necessità di essere pienamente aggiornati sulle ultime novità in materia di welfare.

Per questo, è stato pensato ad una serie di webinar sul welfare aziendale che possa chiarire tutti gli aspetti normativi e fare in modo che i vari consulenti possano entrare nel vivo di tutti i recenti aggiornamenti.

Una risposta utile per tutti quei consulenti per cui inizialmente non è stato facile poter approfondire ed implementare il welfare nelle realtà dei propri clienti e che ora vogliono consolidare la propria posizione di riferimento nel mercato.

 

GLI ARGOMENTI

ll webinar è pensato per partecipanti che abbiano già una conoscenza di base del welfare ed approfondirà pertanto tematiche molto specifiche, tecniche ed altresì innovative. Sarà tuttavia l’occasione per rivedere anche alcuni concetti generali consentendo a tutti di rafforzare la propria conoscenza sul welfare.

Di seguito i macro-argomenti che verranno presentati nel corso del webinar:

  • Cosa cambia per i servizi welfare (ex. Art.100) quali salute, viaggi e vacanze, cultura e tempo libero;
  • Il trattamento dell’IVA per quanto riguarda gli erogatori di servizi welfare esenti IVA per diritto soggettivo;
  • La Cassa Sanitaria e il rimborso delle spese mediche tramite il welfare aziendale;
  • Welfare Premiale: presupposti normativi ed applicazioni pratiche ;
  • Presentazione della nuova area riservata per i lavoratori nella piattaforma TreCuori.

 

I RELATORI

Nel corso del webinar gli interlocutori saranno Welfare Specialist di lunga esperienza sia in ambito teorico che pratico:

  • FULVIO STRIM si occupa di welfare sin dalle primissime fasi della normativa. Con più di 120 piani welfare singolarmente attivati in tutt’Italia ed oltre 400 piani in partnerariato con i Consulenti del Lavoro, apporterà la propria esperienza di interlocutore specialistico con i Cdl.
  • KATIA CAIS è responsabile della formazione e coordinamento in ambito welfare da diversi anni, con una specializzazione in welfare pubblico mediante la realizzazione e la gestione di importanti progetti in diverse Regioni italiane.

 

I DESTINATARI DEL WEBINAR

Il webinar è pensato per i Benefit Plan Advisor che utilizzano o utilizzeranno la piattaforma di welfare territoriale TreCuori, ovvero:

  • Consulenti aziendali (Consulenti del lavoro, commercialisti, avvocati, consulenti assicurativi, ecc.)
  • Imprenditori e manager (titolari d’impresa, responsabili HR, responsabili amministrazione finanza e controllo, ecc.)
  • Funzionari di associazioni di categoria, sindacati, amministrazioni pubbliche, ecc.

Naturalmente, qualora vi fossero soggetti interessati all’argomento e che intendono utilizzare la piattaforma TreCuori, possono comunque inoltrare la richiesta di partecipazione a titolo gratuito.

Condizione necessaria per poter partecipare al webinar è la residenza nella Regione del Veneto.

 

LE DATE

Il modulo formativo ha una durata di 2 ore.

Vengono proposte due diverse date con orari differenti, per permettere ad ogni professionista di scegliere quella più compatibile con i propri impegni.

  • Venerdì 11/06/2021 ore 14:00 – 16:00
  • Giovedì 17/06/2021 ore 16:00 – 18:00

 

IL BANDO #CONCILIARETE

ll progetto #ConciliaRete, finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del POR-FSE 2014-2020 con la Linea 3 del bando “Il Veneto delle Donne” (DGR 526-2020), nasce dalla volontà dei partner del progetto WelfareNet di proseguire il lavoro di sensibilizzazione, di promozione e di sviluppo del welfare territoriale e contrattuale, di valorizzazione i servizi territoriali di conciliazione vita-lavoro e di sperimentare strumenti innovativi condivisi che puntano a mettere le basi per un modo totalmente nuovo di concepire le relazioni personali e lavorative.

 

COME ISCRIVERSI

E’ possibile iscriversi gratuitamente al Webinar formativo al seguente link: http://bit.ly/WebinarWelfare_giu21

 

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