Gli aumenti vertiginosi delle bollette energia e del gas stanno pesando sulle aziende e sulle famiglie in modo drastico e purtroppo, visti anche i fatti di cronaca odierni, non scenderanno nel breve periodo. Per cercare di aiutare i propri dipendenti Andrea Beri, amministratore delegato della Ita Spa di Calolziocorte e consigliere di Api Lecco Sondrio, ha deciso di erogare un “Bonus energia” per i propri lavoratori: 250 euro una tantum per far fronte ai rincari di questo periodo.

La holding di cui Ita Spa fa parte autoproduce energia elettrica tramite un impianto di cogenerazione, in un anno l’impresa di Calolziocorte consuma 60 gigawatt/ora di energia e ne autoproduce 25. L’energia autoprodotta che avanza viene venduta e il ricavato, al netto dei costi, viene destinato ai 128 dipendenti per il “Bonus energia”. Quest’ultima iniziativa va ad aggiungersi al welfare aziendale che la Ita Spa eroga normalmente ai suoi lavoratori tramite la piattaforma TreCuori.

Stiamo vivendo un periodo di forti tensioni economiche e di grande impatto– spiega Andrea Beri– il sistema di autoproduzione di energia nella nostra azienda ha portato dei benefici e quindi ho deciso di venire incontro ai miei dipendenti con il “Bonus energia”, così potranno usufruire anche loro di questi vantaggi portati dal nostro impianto. So bene che 250 euro non sono la soluzione, ma sono qualcosa nel deserto. Purtroppo temo che i prezzi di energia e gas non scenderanno nemmeno ad aprile e vedo che le iniziative attuali del Governo non sono risolutive, con questa iniziativa ho cercato di venire incontro ai miei dipendenti in un momento difficile da affrontare per tutti”.

Il “Bonus energia” non è una novità per la famiglia Beri che qualche settimana fa ha già presentato nell’altra azienda di proprietà in Veneto, la CB trafilati acciai: “Sì, l’iniziativa è stata accolta con molto favore, avviene con lo stesso medesimo meccanismo che attueremo alla Ita”, conclude Andrea Beri.

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Ita SpA – Scheda azienda
L’azienda viene fondata nel 1956 a Calolziocorte, fa parte di Steelgroup Italy Holding, come le altre aziende CB trafilati acciaio e F.A.R. SpA, industrie specializzate nella lavorazione di fili in acciaio e trefoli che occupano in totale 270 persone.
Lo spirito imprenditoriale della famiglia Beri è l’essenza stessa dell’azienda che si distingue per l’orientamento alla “qualità totale” che rappresenta la base della sua strategia aziendale.
Oggi I.T.A. SpA è una realtà tra le più dinamiche del settore, con costanti investimenti in ricerca e sviluppo volti alla massima soddisfazione del cliente per la fornitura di fili d’acciaio trafilati lucidi e zincati per armatura di cavi energia e telecomunicazioni, funi di sollevamento, funi per trasporto persone, funi pesca, applicazioni off-shore Oil & Gas, mining, armatura di rinforzo tubi, trasmissioni e produzione di molle e particolari piegati per il settore automobilistico e per la meccanica in generale.

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Solo tra dicembre e gennaio sono stati erogati dalle imprese venete oltre 100mila euro di buoni TreCuori che avranno ricadute nell’economia locale

 

TreCuori ha già distribuito ai lavoratori italiani Buoni Spesa TreCuori per quasi 1 milione di euro, di questi circa 338mila euro sono stati incassati da circa 500 attività locali della Regione Veneto, per un importo medio di circa 2.000 euro. Alcune hanno registrato degli incassi anche molto consistenti (una ventina hanno incassato più di 10.000 euro cadauna). Solo tra dicembre e gennaio sono stati erogati oltre 100mila euro di buoni spesa TreCuori: una iniezione di risorse che ha già iniziato ad avere ricadute dirette nell’economia locale e continuerà ad averne nelle prossime settimane.

La scelta dei buoni TreCuori, da parte delle aziende, nasce dalla fiducia nella grande esperienza maturata dalla società di Conegliano, riconosciuta come player nazionale in tema di welfare aziendale e marketing sociale. TreCuori è infatti una società benefit che ha per missione nello statuto quella di difendere, sostenere e sviluppare l’economia dei territori.

I buoni spesa TreCuori distribuiti a fine anno, permettono di raggiungere due obiettivi contemporaneamente: da un lato quello di riconoscere l’impegno di dipendenti e collaboratori che non è mai mancato anche nel prolungarsi della situazione pandemica; dall’altro far sì che questo investimento fatto dalle aziende possa rimanere all’interno del territorio producendo una ricaduta positiva per l’economia locale, cosa che non accadrebbe con i buoni regalo dei grandi player internazionali. Ed è proprio questo che sta accadendo in queste settimane.

Per questo, non avendo potuto organizzare la consueta festa natalizia per rispettare le misure prudenziali sanitarie, molte imprese venete si sono aggiunte alle oltre 280 che avevano già deciso di riconoscere ai propri dipendenti un bonus (del valore medio di circa 300 euro) che ha, come ulteriore effetto positivo, quello di sostenere le imprese locali.

Sono migliaia le attività che già conoscono ed incassano i Buoni TreCuori in tutta Italia, di cui oltre 700 in tutto il Veneto, un numero che potrà aumentare in funzione delle scelte dei lavoratori o delle attività stesse, anche grazie alle associazioni di categoria quali Ascom ConfcommercioConfartigianato e Confesercenti che si sono attivate e impegnate per contribuire alla crescita di questa rete e permettere ai loro associati di incassare questi buoni, senza che debbano sostenere alcun costo e con pagamenti settimanali molto veloci.

Le tipologie di attività locali che incassano i buoni TreCuori sono estremamente variegate: oltre alle tipologie più tradizionali – quali supermercati, distributori di carburante, ecc. – ve ne sono tante sia nell’ambito commerciale (mercerie, fiorai, panettieri, ecc.) che artigianale (parrucchiere, estetiste, idraulici, ecc.) e professionali. Tutte queste non avevano mai avuto accesso ad uno strumento di questo tipo e non erano mai state coinvolte nel circolo virtuoso del Welfare Aziendale Territoriale.

 

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Con TreCuori lanciato un sistema di accordo interno aziendale che offre buoni spesa per attività di vicinato

 

Sostenibilità sociale, economia circolare e attenzione al proprio territorio: sono tre sensibilità che fanno parte ormai delle priorità di molte aziende venete. E spesso uno degli strumenti più utilizzati è quello del welfare aziendale, messo in campo non solo per il benessere dei dipendenti ma anche per attivare circuiti virtuosi che abbiano ricadute concrete sulla comunità che attornia l’impresa.

E così sono molte anche le aziende vicentine, assicura una nota, che «non potendo organizzare la consueta festa natalizia per rispettare le misure prudenziali sanitarie si sono aggiunte alle oltre 280 che avevano già deciso di riconoscere ai propri dipendenti un bonus (del valore medio di circa 300 euro) che ha, come ulteriore effetto positivo, quello di sostenere le imprese locali: si tratta dei Buoni TreCuori – lanciati da una Società Benefit di Conegliano – che possono essere spesi nelle attività di prossimità quali negozi, artigiani, professionisti, enti, associazioni».

700 IMPRESE COINVOLTE

«Sono infatti migliaia le attività che già conoscono ed incassano questo tipo di buono in tutta Italia – aggiunge la nota – e di queste oltre 700 in tutto il Veneto. Ma il numero potrà aumentare in funzione delle scelte dei lavoratori o delle attività stesse, anche grazie alle associazioni di categoria quali Ascom Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti che si sono attivate e impegnate per contribuire alla crescita di questo rete e permettere ai loro associati di incassare questi buoni, senza che debbano sostenere alcun costo e con pagamenti settimanali molto veloci.

MOLTE POSSIBILITÀ

Le tipologie di attività locali che incassano i buoni TreCuori vanno da tradizionali supermercati, distributori di carburante, o attività commerciali e artigianali (mercerie, fiorai, panettieri, parrucchiere, estetiste, idraulici, ecc.) ma anche professionali. «Tutte queste non avevano mai avuto accesso ad uno strumento di questo tipo e non erano mai state coinvolte nel circolo virtuoso del Welfare Aziendale Territoriale. TreCuori ha già distribuito ai lavoratori italiani Buoni Spesa TreCuori per quasi 1 milione di euro, di questi circa 338mila euro sono stati incassati da circa 500 attività locali della Regione Veneto, per un importo medio di circa 2.000 euro» anche se c’è chi è arrivato a 10 mila.

«Solo tra dicembre e gennaio sono stati erogati oltre 100mila euro di buoni spesa TreCuori: una iniezione di risorse che ha già iniziato ad avere ricadute dirette nell’economia locale e continuerà ad averne nelle prossime settimane. Il Natale è passato, ma i suoi effetti benefici continuano».

 

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Sostenibilità sociale, economia circolare e attenzione al proprio territorio sono ormai tra gli obiettivi prioritari di buona parte delle aziende venete. Uno degli strumenti più utilizzati è quello del welfare aziendale volto non solo al benessere dei propri dipendenti ma anche all’attivazione di un circuito virtuoso che abbia ricadute concrete sulla comunità e il territorio in cui operano.

Per questo, non potendo organizzare la consueta festa natalizia per rispettare le misure prudenziali sanitarie, molte imprese venete si sono aggiunte alle oltre 280 che avevano già deciso di riconoscere ai propri dipendenti un bonus (del valore medio di circa 300 euro) che ha, come ulteriore effetto positivo, quello di sostenere le imprese locali: si tratta dei Buoni TreCuori che possono essere spesi nelle attività di prossimità quali negozi, artigiani, professionisti, enti, associazioni ecc.

Sono infatti migliaia le attività che già conoscono ed incassano questo tipo di buono in tutta Italia, di cui oltre 700 in tutto il Veneto, un numero che potrà aumentare in funzione delle scelte dei lavoratori o delle attività stesse, anche grazie alle associazioni di categoria quali Ascom Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti che si sono attivate e impegnate per contribuire alla crescita di questo rete e permettere ai loro associati di incassare questi buoni, senza che debbano sostenere alcun costo e con pagamenti settimanali molto veloci.

Le tipologie di attività locali che incassano i buoni TreCuori sono estremamente variegate: oltre alle tipologie più tradizionali – quali supermercati, distributori di carburante, ecc. – ve ne sono tante sia nell’ambito commerciale (mercerie, fiorai, panettieri, ecc.) che artigianale (parrucchiere, estetiste, idraulici, ecc.) e professionali.

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Non potendo organizzare le consuete feste di Natale, le aziende hanno deciso di riconoscere ai propri dipendenti buoni spendibili nei negozi di prossimità. Solo tra dicembre e gennaio sono stati erogati oltre 100mila euro che avranno ricadute nell’economia locale.

 

BUONI A NATALE: QUANDO AZIENDE E LAVORATORI HANNO A CUORE I TERRITORI

Conegliano – Sostenibilità sociale, economia circolare e attenzione al proprio territorio sono ormai tra gli obiettivi prioritari di buona parte delle aziende venete. Uno degli strumenti più utilizzati è quello del welfare aziendale volto non solo al benessere dei propri dipendenti ma anche all’attivazione di un circuito virtuoso che abbia ricadute concrete sulla comunità e il territorio in cui operano.

Per questo, non potendo organizzare la consueta festa natalizia per rispettare le misure prudenziali sanitarie, molte imprese venete si sono aggiunte alle oltre 280 che avevano già deciso di riconoscere ai propri dipendenti un bonus (del valore medio di circa 300 euro) che ha, come ulteriore effetto positivo, quello di sostenere le imprese locali: si tratta dei Buoni TreCuori che possono essere spesi nelle attività di prossimità quali negozi, artigiani, professionisti, enti, associazioni ecc.

Sono infatti migliaia le attività che già conoscono ed incassano questo tipo di buono in tutta Italia, di cui oltre 700 in tutto il Veneto, un numero che potrà aumentare in funzione delle scelte dei lavoratori o delle attività stesse, anche grazie alle associazioni di categoria quali Ascom Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti che si sono attivate e impegnate per contribuire alla crescita di questo rete e permettere ai loro associati di incassare questi buoni, senza che debbano sostenere alcun costo e con pagamenti settimanali molto veloci.

Le tipologie di attività locali che incassano i buoni TreCuori sono estremamente variegate: oltre alle tipologie più tradizionali – quali supermercati, distributori di carburante, ecc. – ve ne sono tante sia nell’ambito commerciale (mercerie, fiorai, panettieri, ecc.) che artigianale (parrucchiere, estetiste, idraulici, ecc.) e professionali. Tutte queste non avevano mai avuto accesso ad uno strumento di questo tipo e non erano mai state coinvolte nel circolo virtuoso del Welfare Aziendale Territoriale.

TreCuori ha già distribuito ai lavoratori italiani Buoni Spesa TreCuori per quasi 1 milione di euro, di questi circa 338mila euro sono stati incassati da circa 500 attività locali della Regione Veneto, per un importo medio di circa 2.000 euro. Alcune hanno registrato degli incassi anche molto consistenti (una ventina hanno incassato più di 10.000 euro cadauna).
Solo tra dicembre e gennaio sono stati erogati oltre 100mila euro di buoni spesa TreCuori: una iniezione di risorse che ha già iniziato ad avere ricadute dirette nell’economia locale e continuerà ad averne nelle prossime settimane.

La scelta dei buoni TreCuori, da parte delle aziende, nasce dalla fiducia nella grande esperienza maturata dalla società di Conegliano, riconosciuta come player nazionale in tema di welfare aziendale e marketing sociale. TreCuori è infatti una Società Benefit che ha per missione nello statuto quella di difendere, sostenere e sviluppare l’economia dei territori.

I buoni spesa TreCuori distribuiti a fine anno, permettono di raggiungere due obiettivi contemporaneamente: da un lato quello di riconoscere l’impegno di dipendenti e collaboratori che non è mai mancato anche nel prolungarsi della situazione pandemica; dall’altro far sì che questo investimento fatto dalle aziende possa rimanere all’interno del territorio producendo una ricaduta positiva per l’economia locale, cosa che non accadrebbe con i buoni regalo dei grandi player internazionali. Ed è proprio questo che sta accadendo in queste settimane: il Natale è ormai passato, ma i suoi effetti benefici continuano a produrre risultati utili al territorio.

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TreCuori è una Società Benefit pronta a coinvolgere e riunire tutti i soggetti interessati a riattivare l’economia dei territori per favorire la prosperità di persone, imprese e terzo settore. Nata e basata a Conegliano, è operativa in tutta Italia con vari partner, in particolare associazioni di categoria, consulenti aziendali ed istituzioni locali. I suoi servizi sono già stati utilizzati da più di 80.000 persone e 20.000 imprese, non profit ed amministrazioni pubbliche e spaziano dal welfare aziendale al welfare pubblico, dal marketing sociale ai sistemi di fidelizzazione, dai circuiti di moneta complementare locale alla gestione dei crediti commerciali. (www.trecuori.org).

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CONEGLIANO – Il caro-energia è un tema sempre più di grande attualità, che sta coinvolgendo sia le aziende che i loro lavoratori. Un tema di cui ne stanno parlando da qualche tempo giornali e televisioni, che sembra apparentemente lontano dalle dinamiche del Welfare ma che invece, anche in questo caso presenta delle affinità.

Un esempio virtuoso è quello della CB Trafilati, azienda vicentina che, come racconta il Gazzettino, è riuscita a realizzare dei risparmi producendo autonomamente gran parte del fabbisogno energetico e ha deciso di condividerli con i propri collaboratori riconoscendo loro dei benefit welfare attraverso la piattaforma TreCuori.

L’azienda fondata nel 1974 e parte del gruppo Steelgroup, controllato dalla holding della famiglia Berri, è specializzata nella produzione siderurgica per l’edilizia, come grandi infrastrutture, viadotti ferroviari e autostradali, parcheggi multipiano.

Il rincaro del prezzo dell’energia non ha lasciato indenni neanche loro ma gli investimenti fatti nel corso degli anni, come l’installazione di un impianto di cogenerazione di energia e calore e un sistema fotovoltaico, ha permesso loro, oltre a conseguire rilevanti vantaggi ambientali, di avere anche importanti ripercussioni finanziarie, che l’azienda ha condiviso con i loro collaboratori, riconoscendo loro un contributo per l’anno 2022 di 400 euro ciascuno attraverso la piattaforma TreCuori.

Questo esempio ci fa capire come il welfare possa essere uno strumento molto flessibile che si adatta alle esigenze più diverse delle aziende.

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Solo tra dicembre e gennaio sono stati erogati oltre 100mila euro che avranno ricadute nell’economia locale

 

CONEGLIANO – Sostenibilità sociale, economia circolare e attenzione al proprio territorio sono ormai tra gli obiettivi prioritari di buona parte delle aziende venete. Uno degli strumenti più utilizzati è quello del welfare aziendale volto non solo al benessere dei propri dipendenti ma anche all’attivazione di un circuito virtuoso che abbia ricadute concrete sulla comunità e il territorio in cui operano. Per questo, non potendo organizzare la consueta festa natalizia per rispettare le misure prudenziali sanitarie, molte imprese venete si sono aggiunte alle oltre 280 che avevano già deciso di riconoscere ai propri dipendenti un bonus (del valore medio di circa 300 euro) che ha, come ulteriore effetto positivo, quello di sostenere le imprese locali: si tratta dei Buoni TreCuori che possono essere spesi nelle attività di prossimità quali negozi, artigiani, professionisti, enti, associazioni ecc.

 

Sono infatti migliaia le attività che già conoscono ed incassano questo tipo di buono in tutta Italia, di cui oltre 700 in tutto il Veneto, un numero che potrà aumentare in funzione delle scelte dei lavoratori o delle attività stesse, anche grazie alle associazioni di categoria quali Ascom Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti che si sono attivate e impegnate per contribuire alla crescita di questo rete e permettere ai loro associati di incassare questi buoni, senza che debbano sostenere alcun costo e con pagamenti settimanali molto veloci. Le tipologie di attività locali che incassano i buoni TreCuori sono estremamente variegate: oltre alle tipologie più tradizionali – quali supermercati, distributori di carburante, ecc. – ve ne sono tante sia nell’ambito commerciale (mercerie, fiorai, panettieri, ecc.) che artigianale (parrucchiere, estetiste, idraulici, ecc.) e professionali. Tutte queste non avevano mai avuto accesso ad uno strumento di questo tipo e non erano mai state coinvolte nel circolo virtuoso del Welfare Aziendale Territoriale.

TreCuori ha già distribuito ai lavoratori italiani Buoni Spesa TreCuori per quasi 1 milione di euro, di questi circa 338mila euro sono stati incassati da circa 500 attività locali della Regione Veneto, per un importo medio di circa 2.000 euro. Alcune hanno registrato degli incassi anche molto consistenti (una ventina hanno incassato più di 10.000 euro cadauna). Solo tra dicembre e gennaio sono stati erogati oltre 100mila euro di buoni spesa TreCuori: una iniezione di risorse che ha già iniziato ad avere ricadute dirette nell’economia locale e continuerà ad averne nelle prossime settimane. La scelta dei buoni TreCuori, da parte delle aziende, nasce dalla fiducia nella grande esperienza maturata dalla società di Conegliano, riconosciuta come player nazionale in tema di welfare aziendale e marketing sociale.

TreCuori è infatti una società benefit che ha per missione nello statuto quella di difendere, sostenere e sviluppare l’economia dei territori. I buoni spesa TreCuori distribuiti a fine anno, permettono di raggiungere due obiettivi contemporaneamente: da un lato quello di riconoscere l’impegno di dipendenti e collaboratori che non è mai mancato anche nel prolungarsi della situazione pandemica; dall’altro far sì che questo investimento fatto dalle aziende possa rimanere all’interno del territorio producendo una ricaduta positiva per l’economia locale, cosa che non accadrebbe con i buoni regalo dei grandi player internazionali. Ed è proprio questo che sta accadendo in queste settimane: il Natale è ormai passato, ma i suoi effetti benefici continuano a produrre risultati utili al territorio.

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Welfare – Commercio di prossimità – Buoni Welfare TreCuori

 

Sostenibilità sociale, economia circolare e attenzione al proprio territorio sono ormai tra gli obiettivi prioritari di buona parte delle aziende venete. Uno degli strumenti più utilizzati è quello del welfare aziendale volto non solo al benessere dei propri dipendenti ma anche all’attivazione di un circuito virtuoso che abbia ricadute concrete sulla comunità e il territorio in cui operano.

Per questo, non potendo organizzare la consueta festa natalizia per rispettare le misure prudenziali sanitarie, molte imprese venete si sono aggiunte alle oltre 280 che avevano già deciso di riconoscere ai propri dipendenti un bonus (del valore medio di circa 300 euro) che ha, come sostenere le imprese locali, quello di sostenere le imprese locali: si tratta dei Buoni TreCuori che possono essere spesi nelle attività di prossimità quali negozi, artigiani, professionisti, enti, associazioni ecc.

Sono infatti migliaia le attività che già conoscono ed incassano questo tipo di buono in tutta Italia, di cui oltre 700 in tutto il Veneto, un numero che potrà aumentare in funzione delle scelte dei lavoratori o delle attività stesse, anche grazie alle associazioni di categoria quali Ascom Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti che si sono attivate e impegnate per contribuire alla crescita di questo rete e permettere ai loro associati di incassare questi buoni, senza che debbano sostenere alcun costo e con pagamenti settimanali molto veloci.

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Non potendo organizzare le consuete feste di Natale, le aziende hanno deciso di riconoscere ai propri dipendenti buoni spendibili nei negozi di prossimità.

 

Sostenibilità sociale, economia circolare e attenzione al proprio territorio sono ormai tra gli obiettivi prioritari di buona parte delle aziende venete. Uno degli strumenti più utilizzati è quello del welfare aziendale volto non solo al benessere dei propri dipendenti ma anche all’attivazione di un circuito virtuoso che abbia ricadute concrete sulla comunità e il territorio in cui operano. Per questo, non potendo organizzare la consueta festa natalizia per rispettare le misure prudenziali sanitarie, molte imprese venete si sono aggiunte alle oltre 280 che avevano già deciso di riconoscere ai propri dipendenti un bonus (del valore medio di circa 300 euro) che ha, come ulteriore effetto positivo, quello di sostenere le imprese locali: si tratta dei Buoni TreCuori che possono essere spesi nelle attività di prossimità quali negozi, artigiani, professionisti, enti, associazioni ecc.

Sono infatti migliaia le attività che già conoscono ed incassano questo tipo di buono in tutta Italia, di cui oltre 700 in tutto il Veneto, un numero che potrà aumentare in funzione delle scelte dei lavoratori o delle attività stesse, anche grazie alle associazioni di categoria quali Ascom Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti che si sono attivate e impegnate per contribuire alla crescita di questo rete e permettere ai loro associati di incassare questi buoni, senza che debbano sostenere alcun costo e con pagamenti settimanali molto veloci.

Le tipologie di attività locali che incassano i buoni TreCuori sono estremamente variegate: oltre alle tipologie più tradizionali – quali supermercati, distributori di carburante, ecc. – ve ne sono tante sia nell’ambito commerciale (mercerie, fiorai, panettieri, ecc.) che artigianale (parrucchiere, estetiste, idraulici, ecc.) e professionale. Tutte queste non avevano mai avuto accesso ad uno strumento di questo tipo e non erano mai state coinvolte nel circolo virtuoso del Welfare Aziendale Territoriale.

TreCuori ha già distribuito ai lavoratori italiani Buoni Spesa TreCuori per quasi 1 milione di euro, di questi circa 338mila euro sono stati incassati da circa 500 attività locali della Regione Veneto, per un importo medio di circa 2.000 euro. Alcune hanno registrato degli incassi anche molto consistenti (una ventina hanno incassato più di 10.000 euro cadauna). Solo tra dicembre e gennaio sono stati erogati oltre 100mila euro di buoni spesa TreCuori: una iniezione di risorse che ha già iniziato ad avere ricadute dirette nell’economia locale e continuerà ad averne nelle prossime settimane. La scelta dei buoni TreCuori, da parte delle aziende, nasce dalla fiducia nella grande esperienza maturata dalla società di Conegliano, riconosciuta come player nazionale in tema di welfare aziendale e marketing sociale. TreCuori è infatti una società benefit che ha per missione nello statuto quella di difendere, sostenere e sviluppare l’economia dei territori.

I buoni spesa TreCuori distribuiti a fine anno, permettono di raggiungere due obiettivi contemporaneamente: da un lato quello di riconoscere l’impegno di dipendenti e collaboratori che non è mai mancato anche nel prolungarsi della situazione pandemica; dall’altro far sì che questo investimento fatto dalle aziende possa rimanere all’interno del territorio producendo una ricaduta positiva per l’economia locale, cosa che non accadrebbe con i buoni regalo dei grandi player internazionali. Ed è proprio questo che sta accadendo in queste settimane: il Natale è ormai passato, ma i suoi effetti benefici continuano a produrre risultati utili al territorio.

 

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GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON I COMUNI DI ABANO, MONTEGROTTO E BATTAGLIA TERME E IL DISTRETTO DEL COMMERCIO DELLE TERME EUGANEE, TRECUORI HA REALIZZATO UN PROGETTO CHE PERMETTE ALLE ATTIVITÀ COMMERCIALI DEL TERRITORIO DI DESTINARE UNA PICCOLA QUOTA DEL FATTURATO VERSO IL NON PROFIT E IL TERZO SETTORE.

TreCuori è una società benefit che opera sul mercato del welfare aziendale. Tra le particolarità di questo operatore vi è la possibilità di attivare progetti territoriali incentrati sul marketing sociale. Si tratta, in estrema sintesi, di un meccanismo che impegna un circuito di attività commerciali e di negozi a destinare una piccola parte del proprio fatturato a progetti territoriali dal valore sociale o a organizzazioni no profit e del Terzo Settore.

Come vi abbiamo raccontato nel caso del progetto Welfare Insieme di Confartigianato e nel caso di Valoriamo, il marketing sociale è utilizzato da TreCuori nell’ambito di interventi di welfare aziendale. Le attività e i fornitori di servizi presenti nella piattaforma di TreCuori e coinvolti in queste progettualità si sono impegnati a veicolare una porzione del guadagno ottenuto grazie ai dipendenti delle imprese che fanno welfare verso progetti a impatto sociale. Il tutto sotto la supervisione di TreCuori, che garantisce la regolarità di questo processo.

Recentemente lo strumento del marketing sociale è stato introdotto anche a livello territoriale. In particolare i Comuni di Abano, Montegrotto e Battaglia Terme e il Distretto del commercio delle Terme Euganee hanno ideato insieme a TreCuori un interessante intervento che coinvolge un circuito convenzionato di attività commerciali.

L’ESPERIENZA DEL DISTRETTO DELLE TERME EUGANEE

Grazie al coinvolgimento delle associazioni di categoria – e in particolare Ascom, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Appe – nel territorio delle Terme Euganee molti negozi hanno quindi avviato questo particolare meccanismo. Tutti gli acquisti fatti in una serie di attività convenzionate faranno pervenire a progetti di carattere sociale e organizzazioni non profit (convenzionate con TreCuori) delle risorse da reinvestire. Tra le realtà a cui saranno destinati dei fondi c’è anche l’Istituto Comprensivo di Abano Terme, che include una scuola dell’infanzia, cinque scuole primarie e una scuola secondaria di I grado.

Le scuole e le altre realtà potranno quindi ottenere contributi senza sostenere costi. Al tempo stesso le attività commerciali, rinunciando a una piccolissima parte dei propri introiti ma senza sostenere costi fissi, potranno dare un apporto concreto al territorio.

Il meccanismo di funzionamento è semplice. Le persone che vogliono acquistare un prodotto o un servizio in questa rete convenzionata potranno andare sull’app o sul sito di TreCuori e consultare l’elenco delle attività che aderiscono al progetto. Scegliendo questi negozi e dichiarandosi “consumatori TreCuori” riceveranno – al raggiungimento di una soglia minima di spesa – un voucher con un codice che, registrato sull’app gratuita, farà pervenire il contributo alla scuola o ad altre organizzazioni che potranno essere individuate.

Come evidenziato anche dagli amministratori pubblici locali in questa video-intervista, la rete di attività convenzionate è in continuo sviluppo. Ci sono ferramenta, ottiche, parrucchieri, alimentari, farmacie, bar, ristoranti e molto altro ancora. Grazie al marketing sociale questi esercenti hanno la possibilità di coinvolgere e fidelizzare la propria clientela, evidenziando come la spesa fatta possa avere una ricaduta positiva per il territorio.

IL SISTEMA PRODUTTIVO CHE SOSTIENE IL TERRITORIO 

Il marketing sociale di TreCuori consente quindi di generare un circuito virtuoso, grazie al quale le imprese e i negozi riescono a sostenere organizzazioni e progetti che operano in ambito sociale.

Si tratta di uno strumento di fundraising territoriale che consente di “dirottare” risorse private – come quelle delle attività commerciali o quelle provenienti da piani di welfare aziendale – per avviare o supportare iniziative di natura sociale. Grazie al portale di TreCuori, questo processo è inoltre completamente digitalizzato. Si tratta quindi di una “raccolta fondi 2.0” che può aiutare molte organizzazioni del Terzo Settore in un momento complesso come quello attuale.

Non solo. Attraverso il marketing sociale è possibile finanziare anche progettualità fortemente radicate nel territorio. Ne è un esempio il Fondo Comunitario nato attraverso il progetto Valoriamo. Questo fondo, gestito dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, raccoglie risorse anche attraverso questo meccanismo che coinvolge la rete di attività commerciali convenzionate allo scopo di realizzare attività e percorsi di inclusione socio-lavorativa.

La proposta del marketing sociale è quindi un’opportunità interessante in una prospettiva secondo welfare. È un meccanismo che riesce ad ingaggiare il circuito delle piccole attività del territorio, i comuni cittadini che compiono acquisti e le imprese che fanno welfare aziendale allo scopo di finanziare interventi e organizzazioni che a livello locale promuovono l’inclusione sociale.

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