Articolo sul Welfare aziendale

 

Imprenditori e dirigenti hanno condiviso esperienze di successo di welfare aziendale nella Marca Trevigiana a “Ecosistemi di vita e di lavoro”, convegno organizzato dal Coordinamento Enti Gestori nell’Aula Civica del Museo della Battaglia a Vittorio Veneto.

Già 150 persone lavorano da casa un giorno alla settimana, e presto diventeranno 400, alla Benetton a Ponzano. Perché, come ha sottolineato Giuseppe Cavattoni, global HR manager del gruppo, lo smart working non è più solo un’opzione. Prendersi cura del capitale umano è fondamentale anche per rimanere sul mercato ed attrarre le migliori professionalità. Lo smart working è parte del programma di welfare aziendale “Benetton per te”.

Assistenza fiscale per la dichiarazione dei redditi, microcredito etico e centri estivi per i figli sono tra i servizi garantiti ai dipendenti della EcorNaturaSì di San Vendemiano. Dove l’obbiettivo più alto è creare un senso di comunità. “Perché il senso di comunità – ha sottolineato con entusiasmo il presidente dell’azienda del biologico Silvio Fabio Brescacin-, come diceva Adriano Olivetti, è una forza imprenditoriale che nei momenti più difficili salva l’azienda, e salva le persone”.

Un welfare aziendale a misura anche di una PMI da 40 dipendenti, con un credito welfare utilizzabile anche per la retta del nido o il corso di cucina, variabile a seconda se il dipendente sposato o no e della presenza di figli: è il sistema a regime, da qualche settimana, alla B+B International di Montebelluna, ne ha parlato al convegno la welfare manager Federica Gallina.

Il cofondatore Alberto Fraticelli ha raccontato Tre Cuori, società benefit di Conegliano, e i suoi progetti che fanno interagire mondo del sociale, economia di mercato e persone, con ricadute positive per il territorio. Un punto di forza di Tre Cuori è che i pacchetti welfare sono spendibili in praticamente tutti gli esercizi commerciali. E gli acquisti quotidiani possono generare contributi per le realtà non profit preferite dal consumatore.

Questi sono alcuni esempi virtuosi del cambiamento del “secondo welfare”, che integra il welfare pubblico portando una diversa prospettiva.

Vorrebbero promuovere questo cambiamento, ed esserne protagonisti, le quattro realtà del Coordinamento: le cooperative Fenderl, Fai e Sorgente e la Fondazione Piccolo Rifugio.

“Auspichiamo – ha detto Massimo Ciacchi, presidente del Coordinamento – una stretta sinergia tra privato sociale, mondo profit ed enti pubblici per progettare nuove forme di welfare di comunità e dar risposta al mutamento della domanda di protezione sociale. Oggi inizia un percorso di sensibilizzazione: in prossimi eventi esploreremo forme di secondo welfare presenti nel nostro territorio per promuovere la crescita del welfare comunitario”.

Condividi

Articolo della collaborazione tra TreCuori e Confcommercio del Veneto per il welfare aziendale

 

Il welfare aziendale declinato nel modo più semplice e intuitivo possibile, senza burocrazia e con tutta l’immediatezza che oggi possono garantire le nuove tecnologie.
E’ questa la missione della piattaforma di marketing sociale TreCuori e di Confcommercio Veneto.
Entrambi, seguendo la scia delle nuove normative introdotte dalla legge di stabilità 2016 e dagli aggiornamenti 2017 sui premi di produttività, si propongono di offrire uno strumento utile non solo alle grandi aziende ma anche alle piccole attività familiari, alle pmi e alle imprese artigiane, riuscendo al contempo a rivitalizzare anche negozi ed esercenti di quartiere.
TreCuori consiste infatti in una piattaforma online facilmente accessibile da pc o smartphone, da cui è possibile in qualsiasi momento emettere, d’accordo con il negoziante, una sorta di “buono” digitale dal valore preciso, con cui sarà possibile acquistare i beni o i servizi presenti nel programma di welfare integrativo stabilito dal proprio datore di lavoro. In lista figurano: libri di testo, abbonamenti in palestra, trasporti pubblici, il tutto senza l’aggravio di contributi e tasse, come stabilito dalla nuova legge.
Tutto sarà istantaneo, basterà raggiungere l’indirizzo online, indicare i propri dati d’accesso, selezionare il servizio da saldare e il plafond da cui attingere.
In aggiunta, il sistema si occuperà anche di devolvere ad associazioni no profit la maggior parte della sua commissione, in un circolo virtuoso che dovrebbe garantire benefici a tutti gli interessati. <<Questo progetto è un veicolo formidabile per la tutela e la crescita delle piccole e medie imprese del territorio e la diffusione dell’associazionismo – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon – una sorta di cinghia di trasmissione azionata tanto dai consumi quanto dalla solidarietà. Più soggetti aderiranno, più saranno i vantaggi per tutti>>.
Nella pratica, l’associazione di categoria metterà a disposizione i suoi spazi per un servizio informativo, continuando a proporre il sistema a tutti i suoi iscritti.

Condividi

Presentata un’iniziativa unica in Italia per le imprese del commercio, turismo e servizi in collaborazione con la piattaforma di welfare e marketing sociale TreCuori. Zanon: “uno strumento di crescita economica e solidarietà”.

 

Parte dal Veneto un’iniziativa unica in Italia che mette in rete associazioni di categoria, aziende, lavoratori, consumatori ed enti non profit. Fa leva sui benefici offerti ad aziende e lavoratori dalla nuova legge del welfare aziendale ed entra per la prima volta nelle piccole e medie imprese. Tutto questo grazie all’alleanza tra Confcommercio Veneto e la piattaforma di welfare e marketing sociale TreCuori. Il welfare integrativo aziendale fino ad oggi è stato attivato quasi esclusivamente nelle imprese di grandi dimensioni. Oggi, grazie alle novità introdotte dalla legge di stabilità 2016 e agli aggiornamenti 2017 sui premi di produttività l’interesse è ai massimi livelli anche per le pmi (che possono ridurre il costo del lavoro) e i loro lavoratori (che possono aumentare la loro capacità di spesa), che fino a ora non hanno avuto facile accesso a questi benefici. Confcommercio Veneto è riuscita a superare queste criticità siglando la partnership con la piattaforma TreCuori, scelta proprio per l’unicità delle sue caratteristiche: è facilmente fruibile sia per le pmi (bassi costi e facilità d’uso) che per i loro lavoratori (possono spendere i propri crediti welfare dai fornitori di loro fiducia). In più, il suo utilizzo è benefico per il territorio perché genera contributi per gli enti non profit grazie alle sue dinamiche di marketing sociale. Facciamo un esempio. L’impresa eroga il premio di produzione attraverso la piattaforma TreCuori, a cui il dipendente accede con le proprie credenziali per spenderlo, scegliendo tra un’ampia gamma di negozi (librerie, agenzie viaggi, supermercati, sanitarie, distributori di carburante, eccetera) ed erogatori di servizi (studi medici, assistenti per anziani e persone non autosufficienti, baby sitter, asili, scuole, corsi sportivi, ecc.) presenti nella stessa piattaforma e dal cui utilizzo viene generato il contributo per gli enti non profit scelti dal lavoratore. Il welfare aziendale aiuta quindi le imprese non solo riducendone il costo del lavoro, ma anche mettendo a disposizione dei lavoratori nuova capacità di spesa che le attività commerciali hanno tutto l’interesse di intercettare convenzionandosi a TreCuori. Si attiva così un circolo virtuoso che, una volta entrato a pieno regime, avrà effetti positivi sia sotto il profilo dei consumi, incentivando quelli legati ai negozi di vicinato, alla ristorazione, ai viaggi eccetera, sia sul piano dell’istruzione, della salute e, non ultimo, su quello sociale. “Abbiamo deciso di dar vita a questo progetto perché lo riteniamo un veicolo formidabile per la tutela e la crescita delle piccole e medie imprese del territorio e la diffusione e il consolidamento dell’associazionismo. Sono le persone, dai lavoratori ai consumatori, alle imprese, alle associazioni non profit, alle scuole a imprimere al meccanismo un movimento circolare. Una sorta di cinghia di trasmissione – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon – azionata tanto dai consumi quanto dalla solidarietà. Più soggetti aderiranno, più saranno i vantaggi per tutti”. Un nuovo modo di concepire la responsabilità sociale d’impresa che con TreCuori diventa circolare. “Un plauso a Confcommercio che sta facendo molto affinché i benefici della legge del welfare non rimangano teoria sulla carta, ma possano davvero essere goduti da lavoratori e imprese di qualsiasi dimensione. Ora per loro – ha detto Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori – sarà più semplice attivarsi perché oltre ai canali abituali – sito TreCuori.org, app, social – potranno rivolgersi agli uffici Confcommercio della loro zona per beneficiare così in modo semplice ed efficace del welfare di TreCuori: un attivatore economico spinto dall’interesse per il bene comune e dalla tecnologia”.

Condividi

Articolo sul lancio del Welfare aziendale da parte di Confcommercio

 

FONTE: “CORRIERE DEL VENETO”, di MARTINA ZAMBON

VENEZIA Confcommercio Veneto abbraccia il welfare aziendale e punta a un tecnologico circolo virtuoso. L’idea è semplice: con la normativa che defiscalizza completamente quella parte di stipendio (straordinari, bonus, premi di produttività) che andrà in welfare aziendale, il lavoratore potrà contare sul 100% di quanto stanziato dalla sua azienda (dal 7 al 10% della busta paga). Lo potrà fare attraverso una piattaforma online creata dalla società TreCuori che la sta testando a Conegliano, San Donà e Fossalta di Piave.
L’azienda stabilisce una quota che il dipendente potrà spendere in negozi (librerie, agenzie viaggi, supermercati, sanitarie, distributori di carburante) ed erogatori di servizi (studi medici, assistenti per anziani, baby sitter, asili, scuole, corsi sportivi). Il lavoratore potrà scegliere a quali enti non profit destinare il 75% della commissione di TreCuori.
«Questo sistema – spiega il presidente di Confindustria Veneto, Massimo Zanon- rende semplice l’avvio di un welfare anche alle piccole e medie aziende. In più, si crea un circolo virtuoso che coinvolge anche i piccoli negozi di vicinato, oltre ai soggetti non profit».
La grande scommessa è radicare e diffondere l’adesione alla piattaforma, che resta su base volontaria e previo accordo con le organizzazioni sindacali. «Si tratta di un salto culturale – commenta il direttore di Confcommercio Veneto, Eugenio Gattolin – e quindi sarà, inevitabilmente, graduale. Dalla nostra, però, abbiamo una rete capillare sul territorio che conta 100 sedi in cui è già partita la formazione ai nostri operatori». L’interfaccia della piattaforma TreCuori, in effetti, è stata pensata per minimizzare l’aspetto di rendicontazione previsto dalla legge e risulta effettivamente semplice sia per il lavoratore che per aziende e negozi. Al lavoratore, ad esempio, non serve altro che registrarsi una sola volta e poi presentarsi nel negozio che sceglie e comunicare o il proprio codice o la sua mail o il numero di telefono e fare acquisti senza alcuno scambio di denaro.
Si tratta della prima iniziativa di questo genere in Italia, un meccanismo che, una volta entrato a pieno regime, dovrebbe avere effetti positivi sull’intero tessuto economico del territorio. «Sarà un veicolo formidabile per la tutela e la crescita delle piccole e medie imprese del territorio e la diffusione e il consolidamento dell’associazionismo – continua Zanon -. Sono le persone, dai lavoratori, ai consumatori, alle imprese, alle associazioni non profit, alle scuole, a imprimere al meccanismo un movimento circolare. Una sorta di cinghia di trasmissione azionata tanto dai consumi quanto dalla solidarietà. Più soggetti aderiranno, più saranno i vantaggi per tutti». Secondo Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori, «Confcommercio sta facendo molto perché i benefici della legge del welfare non rimangano teoria sulla carta, ma possano davvero essere goduti da lavoratori e imprese di qualsiasi dimensione».

Condividi

Articolo sul coinvolgimento delle Pmi, in tema di Welfare.

 

Il Veneto si conferma terreno fertile per le innovazioni in tema di Welfare. Il nuovo fronte è il coinvolgimento delle Pmi del commercio, turismo, servizi. L’alleanza è stata siglata tra Confcommercio Veneto (che rappresenta circa 50mila imprese) e la piattaforma di welfare e marketing sociale TreCuori con base a Conegliano, Treviso: obiettivo, un movimento circolare capace di creare ricaduta positiva sul piano economico e sociale. Una iniziativa unica nel suo genere in Italia che mette in rete associazioni di categoria, aziende, lavoratori, consumatori ed enti non profit.
Così i benefici offerti ad aziende e lavoratori dalla nuova normativa sul welfare aziendale arrivano anche nelle piccole e medie imprese. Le novità sono quelle introdotte dalla legge di stabilità 2016 e dagli aggiornamenti 2017 sui premi di produttività: le Pmi (che possono ridurre il costo del lavoro) e i loro lavoratori (che possono aumentare la loro capacità di spesa) finora non hanno avuto facile accesso a questi benefici.
Il metodo messo a punto da Confcommercio Veneto supera queste criticità; la partnership con TreCuori è stata scelta proprio perchè facilmente fruibile sia per le piccole aziende (bassi costi e facilità d’uso) che per i loro lavoratori (possibilità di spendere i propri crediti welfare dai fornitori di loro fiducia). In più, il suo utilizzo sul territtorio genera contributi per gli enti non profit grazie alle sue dinamiche di marketing sociale. In sostanza, l’impresa eroga il premio di produzione attraverso la piattaforma TreCuori, a cui il dipendente accede con le proprie credenziali scegliendo tra un’ampia gamma di negozi (librerie, agenzie viaggi, supermercati, sanitarie, distributori di carburante, ecc.) ed erogatori di servizi (studi medici, assistenti per anziani e persone non autosufficienti, baby sitter, asili, scuole, corsi sportivi, ecc.) presenti nella stessa piattaforma e dal cui utilizzo viene generato il contributo per gli enti non profit scelti dal lavoratore.
Così TreCuori fa interagire cittadini, mondo sociale ed economico i cittadini possono orientare i propri acquisti in favore di imprese convenzionate che riconoscono un contributo alle organizzazioni no profit alle quali tengono, magari una scuola, una associazione sportiva o di volontariato.
Il welfare aziendale aiuta quindi le imprese non solo riducendone il costo del lavoro, ma anche mettendo a disposizione dei lavoratori nuova capacità di spesa che le attività commerciali hanno tutto l’interesse di intercettare convenzionandosi alla piattaforma. Il risultato è un circolo virtuoso che, una volta entrato a pieno regime, avrà effetti positivi sia sotto il profilo dei consumi, incentivando quelli legati ai negozi di vicinato, alla ristorazione, ai viaggi eccettera, sia sul piano dell’istruzione, della salute e, non ultimo, sul sociale. <<Lo riteniamo un veicolo formidabile per la tutela e la crescita delle piccole e medie imprese del territorio e la diffusione e il consolidamento dell’associazionismo – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon – Sono le persone, dai lavoratori ai consumatori, alle imprese, alle associazioni non profit, alle scuole a imprimere al meccanismo un movimento circolare. Una sorta di cinghia di trasmissione azionata tanto dai consumi quanto dalla solidarietà.
Più soggetti aderiranno, più saranno i vantaggi per tutti>>.
Per Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori, <<così i benefici della legge del welfare non rimangono sulla carta, ma possono davvero essere goduti da lavoratori e imprese di qualsiasi dimensione.
Basterà rivolgersi agli uffici Confcommercio della loro zona per beneficiare di un attivatore economico spinto dall’interesse per il bene comune e dalla tecnologia>>.

Condividi

Articolo della testata “L’Arena” sull’accordo tra Confcommercio e TreCuori

 

Il welfare integrativo aziendale finora attivato quasi esclusivamente da imprese di grandi dimensioni, può essere previsto anche dalle piccole e medie attività del terziario, complici le novità introdotte dalla legge di Stabilità 2016 e gli aggiornamenti 2017 sui premi di produttività degli addetti.
Le aziende potranno ridurre il costo del lavoro e i dipendenti aumentare il potere di spesa. Fulcro dell’operazione varata in Veneto, prima regione d’Italia, l’accordo tra Confcommercio, che rappresenta circa 50mila imprese e la piattaforma di welfare e marketing sociale TreCuori. Il portale è stato scelto perchè facilmente fruibile sia da parte delle pmi, dati i bassi costi e l’immediatezza d’uso, sia dai loro lavoratori, che potranno spendere i crediti welfare dai fornitori di fiducia.
Esemplificando, l’azienda eroga il premio tramite la piattaforma, a cui il dipendente accede con le proprie credenziali per spendere l’importo, scegliendo tra negozi (librerie, agenzie viaggi, supermercati, sanitarie, distributori di carburante) e strutture di servizi (studi medici, assistenti per anziani e persone non autosufficienti, baby sitter, asili, scuole, corsi sportivi). La spesa genererà un contributo destinato a enti territoriali non profit scelti dal lavoratore, per esempio l’associazione sportiva frequentata dai figli.
Il sistema aiuta le attività economiche del terziario riducendo il costo del lavoro, e mettendo a disposizione dei lavoratori nuova capacità di spesa che le attività commerciali hanno interesse a intercettare convenzionandosi a TreCuori. Si attiva così un circolo virtuoso che, a regime, avrà effetti positivi per i consumi, orientati in particolare ai negozi di vicinato, e in ambito sociale.

Condividi

Articolo sul welfare integrativo tra Confcommercio e TreCuori

 

Il premio produzione? Costa caro a tutti, dall’azienda al alvoratore. Ad esempio, per mille euro di bonus in busta paga, l’imprenditore ne spende 1420, mentre al dipendente ne arrivano appena 680. Colpa del famigerato “cuneo fiscale”. C’è però un’alternativa, per far sì che il premio erogato dall’azienda arrivi “intatto” nelle tasche dei dipendenti. E’ il “welfare integrativo aziendale”, previsto dalla legge di stabilità 2016 e finora impiegato principalmente nelle grandi aziende.
L’imprenditore mette 100 al lavoratore arriva 100, facendo leva sulla defiscalizzazione. Uno strumento nuovo, ma destinato a crescere, grazie all’accordo siglato tra Confcommercio Veneto e la piattaforma di welfare e marketing sociale “TreCuori”. Un’iniziativa unica in Italia e che in prospettiva potrebbe avere ricadute favorevoli anche sul tessuto produttivo locale. Esempio: l’azienda, può essere anche un bar con un dipendente, decide di partecipare al progetto ed eroga un bonus attraverso la piattaforma di “TreCuori”. Si attiva un “bonus welfare” in euro che il dipendente può spendere all’interno di un’ampia gamma di negozi (librerie, supermercati, agenzie di viaggi, distributori di carburanti etc) o di servizi (asili, scuole, corsi sportivi, assistenza domiciliare etc). Il tutto sfruttando la rete della piattaforma online creata da “TreCuori”, attivabile anche da smartphone. In questo modo, il “welfare integrativo” diventa accessibile anche per le piccole e medie imprese del territtorio. La “rete” di negozi e l’altra faccia della medaglia: chi riceve un “bonus welfare” lo può spendere solo nei negozi convenzionati, oppure chiedono un rimborso. Per gli esercenti, potrebbe esse l’occasione per attrarre nuovi clienti, con la garanzia di essere pagati da “TreCuori” entro giorni. Interessanti anche i futuri sviluppi per quanto riguarda il settore trasporto pubblico, a partire dalla possibilità di pagare il proprio abbonamento mensile usando il bonus. “Lo riteniamo un veicolo formidabile per la tutela e la crescita delle piccole e medie imprese del territtorio e la diffusione e il consolidamento dell’associazionismo”, dichiara Massimo Zanon, presidente di Confcommercio Veneto. “Pensiamo alle spese scolastiche – aggiunge Alberto Fraticelli, direttore di “TreCuori” – nulla vieta ad un’azienda di sostenere con il welfare integrativo il master in America del figlio di un dipendente“. L’adesione al progetto è su base volontaria.

Il Gazzettino Venezia Mestre
Condividi

Articolo del Corriere di Verona sul lancio del Welfare aziendale di TreCuori

 

Confcommercio Veneto abbraccia il welfare aziendale e punta a un tecnologico circolo virtuoso. L’idea è semplice: con la normativa che defiscalizza completamente quella parte di stipendio (straordinari, bonus, premi di produttività) che andrà in welfare aziendale, il lavoratore potrà contare sul 100% di quanto stanziato dalla sua azienda (dal 7 al 10% della busta paga). Lo potrà fare attraverso una piattaforma online creata dalla società TreCuori che la sta testando a Conegliano, San Donà- e Fossalta di Piave.
L’azienda stabilisce una quota che il dipendente potrà spendere in negozi (librerie, agenzie viaggi, supermercati, sanitarie, distributori di carburante) ed erogatori di servizi (studi medici, assistenti per anziani, baby sitter, asili, scuole, corsi sportivi). Il lavoratore potrà scegliere a quali enti non profit destinare il 75% della commissione di TreCuori. <<Questo sistema – spiega il presidente di Confindustria Veneto, Massimo Zanon – rende semplice l’avvio di un welfare anche alle piccole e medie aziende. In più, si crea un circolo virtuoso che coinvolge anche i piccoli negozi di vicinato, oltre ai soggetti no profit>>.
La grande scommessa è radicare e diffondere l’adesione alla piattaforma, che resta su base volontaria e previo accordo con le organizzazioni sindacali. <<Si tratta di un salto culturale – commenta il direttore di Confcommercio Veneto, Eugenio Gattolin – e quindi sarà, inevitabilmente, graduale.
Dalla nostra, però, abbiamo una rete capillare sul territtorio che conta 100 sedi in cui è già partita la formazione ai nostri operatori>>. L’interfaccia della piattaforma TreCuori, in effetti, è stata pensata per minimizzare l’aspetto di rendicontazione previsto dalla legge e risulta effettivamente semplice sia per il lavoratore che per aziende e negozi. Al lavoratore, ad esempio, non serve altro che registrarsi una sola volta e poi presentarsi nel negozio che sceglie e comunicare o il proprio codice o la sua mail o il numero di telefono e fare acquisti senza alcun scambio di denaro.
Si tratta della prima iniziativa di questo genere in Italia, un meccanisco che, una volta entrato a pieno regime, dovrebbe avere effetti positivi sull’intero tessuto economico del territtorio. <<Sarà un veicolo formidabile per la tutela e la crescita delle piccole e medie imprese del territtorio e la diffusione e il consolidamento dell’associazionismo – continua Zanon -. Sono le persone, dai lavoratori, ai consumatori, alle imprese, alle associazioni non profit, alle scuole, a imprimere al meccanismo un movimento circolare. Una sorta di cinghia di trasmissione azionata tanto dai consumi quanto dalla solidarietà. Più soggetti aderiranno, più saranno i vantaggi per tutti>>. Secondo Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori, <<Confcommercio sta facendo molto perchè i benefici della legge del welfare non rimangano teoria sulla carta, ma possano davvero essere goduti da lavoratori e imprese di qualsiasi dimensione>>.

Corriere di Verona
Condividi

L’accordo tra Confcommercio Veneto e la piattaforma TreCuori getta le basi per la diffusione di uno strumento davvero innovativo

 

FONTE: SECONDOWELFARE.IT, di LORENZO BANDERA

Il welfare aziendale, come sappiamo, per molto tempo si è sviluppato prevalentemente nelle imprese di grandi dimensioni che, a differenze delle PMI, hanno a disposizione le risorse necessarie per pensare, implementare e mantenere sistemi complessi a tutela dei bisogni sociali dei propri dipendenti.
Grazie alle novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 – e i successivi aggiornamenti inseriti nel testo 2017 – anche le piccole e medie imprese hanno però iniziato a muoversi con maggiore convinzione nel campo del welfare aziendale. Come hanno spiegato anche Franca Maino e Giulia Mallone in un recente volume sul tema, l’utilizzo di strumenti come il contratto di rete per il welfare, la diffusione dello smartworking, lo sviluppo di progetti complessi come le reti territoriali di conciliazione lombarde e, più in generale, il ricorso alla contrattazione di secondo livello, hanno aperto nuove possibilità anche per le piccole e medie imprese che vogliono implementare forme di welfare all’interno delle proprie organizzazioni.
Tra le diverse sfide legate a questo ambito, due sono in particolare quelle percepite con maggiore urgenza su diversi territori. Da un lato, la necessità di individuare modalità che permettano alle best practices di diffondersi e “contaminare” altre aziende, in particolare le PMI, che vogliono investire in welfare; una sfida che in parte è stata raccolta da Welfare Index PMI, che sta svolgendo un interessante lavoro per mappare e individuare le esperienze più positive sviluppatesi in diversi settori produttivi. Dall’altro lato, il bisogno di trovare strade attraverso cui il welfare aziendale, soprattutto se condiviso da più imprese che hanno scelto di investire congiuntamente in questo ambito, possa assumere una dimensione sempre più territoriale. In altre parole, la volontà di capire se e come servizi di welfare pensati prioritariamente per la popolazione aziendale possano progressivamente aprirsi a tutti i cittadini residenti in una data area geografica.

L’ALLEANZA TRA CONFCOMMERCIO VENETO E TRECUORI
È in questo quadro che Confcommercio Veneto ha scelto adottare una piattaforma, presentata il 2 febbraio a Mestre, che per quanto ci è dato sapere non ha precedenti in Italia, quanto meno per l’ampiezza del territorio coinvolto e per il numero potenziale di imprese e dipendenti interessati. L’idea è di per sè semplice: ricorrere a uno strumento che mette in aziende, lavoratori, consumatori ed enti non profit per sviluppare sistemi di welfare aziendali all’avanguardia che, nel contempo, permettano di portare benefici anche le comunità di appartenenza delle PMI che scelgono di implementarli.
Si tratta di un obiettivo con cui, a onor del vero, hanno già provato a misurarsi tanti altri, soprattutto in Emilia Romagna. Dove sta allora la novità? A parere di chi scrive nella scelta di adottare, appunto, un’infrastruttura tecnologica all’avanguardia, nata con lo specifico obiettivo di creare forme di secondo welfare che contemporaneamente possano portare beneficio a imprese, cittadini e organizzazioni del terzo settore.
L’infrastruttura in questione è TreCuori: una piattaforma online, accessibile anche attraverso un’apposita App, facilmente fruibile sia dalle aziende che vogliono investire in welfare – a cui sono garantiti bassi costi e una gestione semplificata delle pratiche legate alla contabilità – che dai loro lavoratori – che possono spendere la propria quota di salario sotto forma di welfare direttamente dai propri fornitori di fiducia. Un sistema che promette di rendere smart e veloci procedure che oggi portano tante aziende a rinunciare allo sviluppo di propri piani di welfare.

COME DOVREBBE FUNZIONARE IL SISTEMA
L’impresa eroga il premio di produzione sotto forma di welfare attraverso TreCuori. Il dipendente accede con le proprie credenziali alla piattaforma, dove può vedere il proprio “credito welfare” e spenderlo scegliendo tra un’ampia gamma di esercizi commerciali registrati sulla piattaforma stessa. A disposizione ci sono negozi – librerie, agenzie viaggi, supermercati, distributori di carburante, ecc – ma anche erogatori di servizi sociali – studi medici, strutture sanitarie, assistenti familiari per anziani e persone non autosufficienti, baby sitter, asili, scuole, corsi sportivi, ecc. – dove i beni e servizi sono pagabili dal dipendente direttamente tramite app, scalando le risorse dal proprio credito virtuale.
Da un parte, il dipendente non è vincolato a scegliere tra gli esercizi commerciali indicati dall’azienda (così come avviene nella maggior parte dei portali di welfare presenti sul mercato) ma può recarsi in tutte le realtà registrate sulla piattaforma e/o coinvolgere nella stessa qualsiasi negozio o erogatore di servizio del territorio. Dall’altra, l’azienda ha a disposizione un sistema informatizzato rapido e semplice per la gestione diretta di tutte le pratiche amministrative per ottenere i benefici fiscali previsti dalla Legge di Stabilità 2016 e confermate da quella del 2017.
Inoltre, come detto, oltre a rendere più semplici le modalità di spesa in welfare, la piattaforma permette di generare un beneficio per le realtà della società civile. TreCuori, infatti, punta ad anche ad aiutare le organizzazioni non profit che operano sul territorio: ogni singolo bene o servizio erogato dall’azienda ai lavoratori tramite il piano welfare permette di sostenere organizzazioni non profit scelte dai lavoratori stessi. Ogni esercizio commerciale che si registra (gratuitamente) alla piattaforma, infatti, si impegna a destinare una percentuale del guadagno ottenuto a realtà del terzo settore (associazioni non profit, società sportive, gruppi di volontariato, ecc.) registrate (e registrabili) sulla stessa piattaforma.

LE PROSPETTIVE DI QUESTA SINERGIA
Tanto Confcommercio che TreCuori ritengono che la nuova sinergia che hanno scelto di stringere possa portare benefici a entrambe le organizzazioni ma, soprattutto, a tutti i territori in cui imprese, cittadini e realtà della società civile decideranno di sperimentare questo nuovo strumento.
Massimo Zanon, Presidente di Confcommercio Veneto, ha sottolineato che la decisione di dar vita a questa iniziativa è nata dalla convizione che questa possa essere “un veicolo formidabile per la tutela e la crescita delle piccole e medie imprese del territorio e la diffusione e il consolidamento dell’associazionismo. Sono le persone, dai lavoratori ai consumatori, alle imprese, alle associazioni non profit, alle scuole a imprimere al meccanismo un movimento circolare. Una sorta di cinghia di trasmissione azionata tanto dai consumi quanto dalla solidarietà”. In quest’ottica “più soggetti aderiranno, più saranno i vantaggi per tutti”. In altre parole, un nuovo modo di concepire la responsabilità sociale d’impresa, che con TreCuori di fatto diventa circolare e diffusa.
Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori, ha sostenuto che la scelta di Confcommercio rappresenta un passo avanti importante perché “i benefici della legge nel campo del welfare non rimangano teoria sulla carta, ma possano davvero essere goduti da lavoratori e imprese di qualsiasi dimensione”. Ora le PMI interessate, grazie alla mediazione degli uffici di Confcommercio, potranno attivare in maniera sempice propri piani di welfare utilizzando TreCuori, che nel contempo potrà diffondersi e farsi conoscere quale “attivatore economico spinto dall’interesse per il bene comune e dalla tecnologia”.

UNO STRUMENTO APERTO A TUTTI DALLE ENORMI POTENZIALITA’
Dal punto di vista del welfare aziendale, dunque, i benefici garantiti dall’alleanza tra TreCuori e Confcommercio si presentano numerosi. La cosa interessante, tuttavia, è che la piattaforma può generare benefici che vanno al di là del perimetro di imprese, lavoratori e fornitori che scelgono di usare la piattaforma per il welfare aziendale.
Tutti i cittadini possono infatti iscriversi alla piattaforma, che è libera e fruibile da chiunque in qualsiasi parte del Paese, e orientare i propri acquisti in favore degli esercizi convenzionati che, come detto, riconoscono il loro contributo a organizzazioni non profit scelte dai cittadini stessi. Ne dervia un circolo virtuoso che, mettendo al centro del sistema i cittadini, garantisce alle attività sociali del territorio risorse sostenibili, eque e durature, e alle attività economiche un efficace strumento di promozione. Un sistema che una volta entrato a pieno regime, promette di generare effetti positivi sia sotto il profilo dei consumi – incentivando ad esempio quelli legati ai negozi di vicinato, alla ristorazione e ai viaggi – sia sul piano sociale, attraverso un sostengo continuativo alle realtà non profit.
Per capire meglio il funzionamento di TreCuori, uno strumento semplice nella concezione ma complesso per quanto riguarda il funzionamento e le dinamiche che è in grado di generare, il consiglio è di vedere il breve video qui sopra, consultare il sito e, eventualmente, contattare chi l’ha ideato, sviluppato e implementato, e che ora ora sta provando con coraggio e determinazione a diffonderlo. La possibilità di far dialogare mondi che parlano lingue diverse e che, nella maggior parte dei casi, faticano a mettersi in relazione, è sicuramente un elemento fondamentale. Ma non bisogna trascurare anche la capacità di ri-generare relazioni sociali che sui territori negli ultimi anni sembrano essersi progressivamente affievolite. Rilanciando tra l’altro anche dinamiche economiche più che mai fondamentali in contesti territoriali fortemente toccati dalla crisi. Tutti elementi di cui il nostro Paese in questo frangente storico ha un tremendo bisogno.

Percorsi di Secondo Welfare
Condividi