Articolo di presentazione della Cordis Community

 

FONTE: “CORRIERE INNOVAZIONE”, di BARBARA MILLUCCI

“Nella community di Cordis aziende e cittadini possono acquistare prodotti e servizi in compensazione tra loro, senza intermediari.” Esordisce così l’articolo di Barbara Millucci, pubblicato nella pagina web del sito “Corriere Innovazione” – inserto del Corriere della Sera. In questo articolo viene approfondito il meccanisco del circuito commerciale della Cordis Community, in grado di dare liquidità immediata: alle imprese, alle associazioni sportive ed agli enti aderenti.

BARATTO 4.0
Arriva una nuova moneta complementare. Si chiama Cordis, nasce in Veneto, a Padova per l’esattezza e gli scambi inizieranno il 9 novembre prossimo. Nella community di Cordis aziende e cittadini possono acquistare prodotti e servizi in compensazione tra loro, senza intermediari. Un circuito virtuoso che offre benefici immediati: migliora la liquidità delle imprese, favorendo la circolazione del denaro e trattenendolo all’interno della comunità, e inietta nel mercato nuova capacità di spesa utilizzabile solo all’interno della Cordis Community, fungendo da stimolo ai consumi sul territorio e da contrasto ai colossi del web. La nuova “moneta” di scambio sostiene inoltre l’occupazione, perché coinvolgendo collaboratori e dipendenti rende più sostenibile il costo del lavoro delle aziende.

COME FUNZIONA
All’interno del circuito di Cordis, le aziende aderenti si scambiano beni e servizi in una logica di compensazione parziale, asincrona e multi-soggetto. Parziale, perché ogni acquisto prevede che il pagamento di un bene o servizio sia corrisposto solo in parte in euro (65%), mentre il valore restante (35%) viene pagato in compensazione con altri beni e servizi, quantificabili in Cordis (dove 1 Cordis, all’interno del circuito, equivale sempre a 1 euro). Asincrona, perché il sistema garantisce che l’acquisto e la vendita possano avvenire in momenti diversi; ogni venditore riceve il suo corrispettivo in euro e in Cordis, potendo riutilizzare questi ultimi anche in un momento successivo. Multi-soggetto, perché l’acquisto può essere compensato vendendo ad uno o più soggetti diversi, per rispondere alle reali necessità di chi aderisce

CONTO VIRTUALE
Al momento dell’adesione ogni nuovo membro della community può richiedere una disponibilità iniziale fino a un massimo di 3mila Cordis (equivalenti a 3mila Euro) per ogni addetto/dipendente: questa somma andrà a riempire il proprio conto virtuale – la cui capienza massima sarà pari al doppio della disponibilità iniziale. Il conto si svuota spendendo e si riempie incassando per effetto delle transazioni disposte tramite l’apposita app o sul sito www.cordiscommunity.org Questi due strumenti digitali permetteranno di geolocalizzare tutti gli aderenti al progetto e renderanno visibili le loro disponibilità. In tal modo sarà possibile regolarsi nella scelta dell’aderente presso cui effettuare i propri acquisti: tanto più si spende in Cordis, tanto più si è in grado di riceverne diventando più attrattivi per chi deve acquistare innescando così un circolo virtuoso di scambi commerciali.

PIU’ LIQUIDITA’
“Intendiamo iniettare nuova capacità di spesa dedicata al mercato locale, accessibile anche e soprattutto alle pmi, migliorare la liquidità delle aziende, stimolare efficacemente i consumi locali, rafforzare le relazioni commerciali e sociali e sostenere occupazione e reddito” afferma Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori, società benefit ideatrice dell’iniziativa di moneta complementare. “Si rivolge alle imprese, agli esercizi commerciali, agli artigiani, ai professionisti, ma non solo: pensiamo a una società sportiva dilettantistica, che può avere immediata liquidità per acquistare il materiale necessario e pagare i propri collaboratori, che saranno incentivati a rispendere nel territorio. E’ un vero e proprio attivatore economico territoriale. Se si vuole stare sul mercato occorre accettare la sfida e trovare modalità che rendano più conveniente comprare presso i negozi di prossimità”.

SI PARTE IL 9 NOVEMBRE
È possibile aderire al progetto per il periodo di un anno, liberamente prolungabile; l’uscita dalla community non comporta alcun costo. Anche per quanto riguarda le spese di gestione, particolarmente agevolate per gli iscritti alle associazioni di categoria aderenti al progetto, i partecipanti non dovranno mettere mano al portafoglio, perché tutto potrà essere pagato direttamente in Cordis (cioè in propri prodotti o servizi). Gli scambi prenderanno avvio il prossimo 9 novembre. Ne fanno parte 800 imprese ed enti e 6 mila persone della provincia di Padova e la Community è aperta a tutti: dalle associazioni di categoria agli enti di rappresentanza, dai singoli comuni ai distretti del commercio, dagli ordini professionali alle Federazioni sportive.

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Rassegna stampa sul lancio del circuito Cordis Community

 

FONTE: CORRIERE IMPRESE NORDEST, DI GABRIELE FUSAR POLI

“La sfida (ad Amazon) del circuito locale”, è il titolo della notizia pubblicata in data 12 ottobre dal Corriere Imprese NordEst – l’inserto mensile del Corriere del Veneto – in merito al circuito Cordis.

L’articolo di Gabriele Fusar Poli approfondisce i meccanismi di funzionamento del circuito Cordis ed informa in merito ai più recenti aggiornamenti del progetto, come la partecipazione di nuove associazioni di categoria e le modalità agevolate di adesione per le imprese, quali ad esempio il modulo per essere ricontattati (a questo link).

L’accelerazione decisiva è stata data negli ultimi mesi, con studiosi, tecnici e soggetti istituzionali che hanno unito le forze mettendo a disposizione le rispettive conoscenze e i propri strumenti per contribuire congiuntamente alla ripresa dell’economia del territorio. Guai, però, a pensare che l’obiettivo principale sia magari proprio quello di sfruttare il <<bug>> dell’emergenza coronavirus. Il motivo? La gestazione di questo progetto è durata circa quattro anni. Ed è giustificata tanto dalla sua capacità di interconnessione tra i principali attori economici.
E’ ufficialmente nata a Padova la Cordis Community, circuito commerciale tecnologicamente avanzato in grado, nella sostanza, di dare liquidità immediata alle imprese aderenti. La mente dell’iniziativa (assistita dal network di consulenza legale Annunziata&Conso) è la TreCuori Spa, società benefit trevigiana che offre servizi alle aziende in vari ambiti – in particolare welfare e marketing sociale – e che all’ombra del Santo può già contare su rapporti con più di 800 aziende e oltre 6000 utenti privati, mentre il progetto, che gode del patrocinio della Camera di Commercio di Padova oltre che di Provincia e Comune, ha subito attirato l’attenzione delle principali associazioni economiche del territtorio. Il meccanismo è relativamente semplice: tutto parte dalla creazione della community, a cui possono aderire imprese sia profit che no profit, commerciali o non commerciali, enti pubblici e privati (tra dipendenti e collaboratori delle suddette imprese o enti), che potranno poi sfruttare la rispettiva visibilità fornita dalla piattaforma online – con tanto di app dedicata – per interagire tra loro e acquistare i rispettivi beni o servizi con una formula innovativa. Il pagamento, infatti, verrà corrisposto per il 65% in euro, mentre il restante 35% verrà compensato in Cordis, una sorta di moneta virtuale (un Cordis equivale a un euro) che il venditore potrà poi riutilizzare per acquistare a sua volta altri beni o servizi all’interno del medesimo circuito. Il tutto senza intermediari e nel nome della convenienza, vero motore di questo circuito virtuoso che offre benefici immediati operando a diversi livelli, in quanto non solo sostiene l’occupazione – perchè potendo coinvolgere i collaboratori e i dipendenti rende più sostenibile il costo del lavoro delle aziende – ma inietta anche nel mercato nuova capacità di spesa, utilizzabile solo all’interno di Cordis Community, fungendo così da stimolo ai consumi sul territtorio e da contrasto ai grandi player online internazionali. Senza dimenticare un altro, innegabile vantaggio: i costi di gestione del conto creato ad hoc sono pagati esclusivamente in Cordis (a partire da una tantum iniziale passando per le spese mensili fino ad arrivare alle commissioni d’incasso, a carico solo del venditore), il che vuol dire che, dal momento dell’attivazione all’eventuale uscita dal circuito – l’impegno assunto è annuale e può essere liberamente prolungato o meno – gli aderenti non dovranno mettere mai mano al portafoglio. <<Ecco perchè – esclama entusiasta Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori Spa – mi piace affermare che restare fuori non conviene, ed esserci non costa niente: può apparire un semplice slogan, ma sintetizza al meglio lo spirito di Cordis Community>>.
Una sfida che sembra già vinta, almeno a giudicare dall’immediato sostegno ricevuto da Confartigianato Imprese Padova, Confcommercio Imprese per l’Italia-Ascom Padova e Confesercenti del Veneto Centrale: <<Hanno subito dimostrato grande interesse – prosegue Fraticelli – già dalla presentazione privata del progetto, tenutasi alla Camera di Commercio di Padova prima ancora del lancio ufficiale, e fa forse ancor più piacere sapere che è bastato pochissimo ad altre associazioni di categoria, come Appe Padova e Cna Padova, per sciogliere le riserve e aderire, così da poter garantire ai loro affiliati condizioni agevolate ancora più vantaggiose. Al pari delle associazioni sportive: pensate per esempio a una società di pallavolo dilettantistica, che con questo sistema può avere immediata liquidità per acquistare il materiale per le attività ma anche incassare le quote di iscrizione e pagare in forma agevolata i propri collaboratori>>.
Il direttore della società benefit TreCuori ne approfitta quindi per spiegare nel dettaglio il funzionamento della Community: <<Al momento dell’adesione ogni nuovo membro può richiedere una disponibilità iniziale fino a un massimo di 3000 Cordis per ogni addetto del proprio ente o dipendente della propria impresa: questa somma andrà a riempire il proprio conto virtuale, la cui capienza massima sarà pari al doppio della disponibilità iniziale. Il conto si svuota spendendo e si riempie incassando per effetto delle transazioni disposte tramite l’apposita app o sul sito www.cordiscommunity.org: questi due strumenti digitali permetteranno di geolocalizzare tutti gli aderenti al progetto e renderanno visibili le loro disponibilità a ricevere Cordis in quel dato momento, in base alle precedenti transazioni effettuate da ciascuno. In tal modo sarà possibile regolarsi nella scelta dell’aderente a cui rivolgersi per effettuare i propri acquisti. In poche parole – continua Fraticelli – tanto più si spende in Cordis e tanto più si è in grado di riceverne, diventando così più attrattivi per chi deve acquistare>>.
C’è chi ha già paragonato questo scambio di beni e servizi a un baratto digitale, ma Alberto Fraticelli puntualizza: <<Nel baratto bisogna trovare il singolo interlocutore interessato alla transazione, mentre qui si può scegliere tra vari venditori. Bisogna inquadrare Cordis Community come un vero e proprio attivatore economico territtoriale: è inutile continuare a dire ai nostri interlocutori “basta acquistare su Amazon”, piuttosto dobbiamo creare meccanismi per cui le persone trovino più conveniente il negozio di prossimità, garantendo nel contempo una circolarità che consenta di far girare i Cordis mantenendoli magari all’interno di una stessa provincia, proprio come nel caso di Padova>>.
Gli scambi partiranno ufficialmente lunedì 9 novembre. Ambizioni future? <<Con TreCuori forniamo servizi ad aziende venete e nazionali, quindi è normale che puntiamo ad allargare la nostra Community, ma vogliamo che sia un processo che si sviluppi in modo naturale, senza forzature>>.

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Nord Est Economia parla del progetto Cordis Community

 

Una community in cui aziende e privati cittadini possono acquistare prodotti e servizi in totale o parziale «compensazione», senza intermediari. Prende il nome di Cordis community ed è un progetto al quale hanno aderito Confartigianato imprese Padova, Confcommercio imprese per l’Italia – Ascom Padova e Confesercenti del Veneto centrale. L’iniziativa è stata ideata dalla società benefit Tre Cuori, e prevede il coinvolgimento di alcuni distretti del commercio e soggetti istituzionali quali la Provincia e il Comune di Padova e la locale Camera di Commercio. Cordis parte da una base di più di 800 imprese e 6000 persone già attive nella provincia di Padova con il welfare aziendale e il marketing
sociale di TreCuori

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Rassegna stampa conferenza di presentazione Cordis Community

 

FONTE: IL CORRIERE DEL VENETO (PADOVA E ROVIGO)

Una risposta contro la crisi, e nel contempo una sfida ai grandi player online internazionali: parte da Padova la sperimentazione di Cordis Community, circuito commerciale che intende riattivare l’economia locale dopo l’emergenza coronavirus e il conseguente lockdown. La mente dell’iniziativa è la Trecuori Spa, società benefit trevigiana che offre servizi alle imprese in vari ambiti (in particolare welfare e marketing sociale), mentre il progetto, che gode del patrocinio della Camera di Commercio di Padova oltre che di Provincia e Comune, ha subito attirato l’attenzione delle principali associazioni economiche del territorio. Il meccanismo è relativamente semplice: tutto parte dalla creazione di una community formata da aziende e privati cittadini, che potranno poi sfruttare la rispettiva visibilità fornita dalla piattaforma online (con tanto di app dedicata) per interconnettersi tra loro e acquistare beni o servizi con una formula innovativa. Il pagamento, infatti, verrà corrisposto per il 65% in euro, mentre il restante 35% verrà compensato in Cordis, sorta di moneta virtuale – un Cordis equivale a un euro – che il venditore potrà poi riutilizzare per acquistare a sua volta altri beni o servizi. Alberto Fraticelli, direttore di Trecuori Spa, lo definisce un «baratto evoluto, visto che a differenza di quello tradizionale non bisogna trovare il singolo interlocutore ma si può scegliere tra vari venditori. La parola chiave? Convenienza: questo circuito commerciale virtuoso offre infatti benefici immediati operando a diversi livelli, dato che migliora la liquidità delle imprese favorendo la circolazione del denaro, e inietta nel mercato nuova capacità di spesa utilizzabile solo all’interno della Cordis.

Community, fungendo da stimolo ai consumi sul territorio. Inoltre più si spende in Cordis più si è in grado di riceverne, diventando così maggiormente attrattivi per chi deve acquistare». Le aziende interessate possono aderire al progetto (l’inizio degli scambi è previsto per il prossimo 9 novembre ed entro fine anno potrebbe coinvolgere buona parte del territorio regionale) approfittando di spese di gestione agevolate se iscritte ad associazioni di categoria che già hanno dato il proprio benestare, quali Ascom Confcommercio, Confesercenti del Veneto Centrale,

Confartigianato Imprese e Appe Padova. Oltre, ovviamente, alla già citata Camera di Commercio di Padova, con plauso del presidente Antonio Santocono: «In un periodo di forte crisi e prolungata incertezza come quello che stiamo tutti vivendo a causa dell’emergenza Covid-19, questo progetto pone al centro la tutela e lo sviluppo dei nostri territori convergendo con la nostra mission, ovvero realizzare per Padova un futuro di crescita rivolto agli interessi generali delle economie locali».

Cordis Community sul Corriere del Veneto

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Rassegna stampa conferenza di presentazione Cordis Community

FONTE: IL GAZZETTINO DI PADOVA, DI NICOLETTA COZZA

E’ una sorta di baratto. Con il vecchio concetto di “scambio” che viene riproposto, supportato però dalla tecnologia, che lo trasforma in un modello, attualissimo, di economia circolare.
Parte da Padova, ma entro l’anno sarà esteso a tutto il Veneto, infatti, il progetto Cordis Community, finalizzato a dare immediata liquidità alle imprese del territorio, a salvaguardare l’occupazione e a riattivare l’economia locale, messa in ginocchio dall’emergenza Covid.

L’iniziativa, presentata ieri a Palazzo Moroni, è stata ideata dalla società benefit TreCuori e sostenuta da molte categorie economiche, oltre che da Comune e Provincia.
In pratica, Cordis è appunto una comunità all’interno della quale, a partire dall’11 novembre e utilizzando un’app che geolocalizza chi aderisce, aziende e privati possono acquistare beni, o servizi, potendoli poi compensare, in modo totale o parziale a seconda degli accordi pattuiti, con qualsiasi prodotto delle proprie aziende, anche in un momento successivo e senza intermediari.
Per il debutto (le adesioni scattano da oggi) non è stata scelta a caso la città del Santo, ma in quanto a capitale del volontariato 2020. Camera di Commercio, Confartigianato, Confcommercio-Ascom, Confesercenti e Appe sono già coinvolti attivamente e Cordis parte da una base di oltre 800 imprese e 6 mila persone già attive sul territorio padovano.

LE MOTIVAZIONI
Alla presentazione sono intervenuti Franco Pasqualetti (Camera di Commercio), Nicola Rossi (Confesercenti), Lino Fabbian (Confartigianato), Otello Vendramin (Confcommercio), l’avvocato Antonio di Giorgio e Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori. Ed è stato quest’ultimo a spiegare il meccanismo. «All’interno del circuito Cordis – ha detto – le aziende stabiliscono lo scambio in una logica conveniente, ma etica, di compensazione parziale, asincrona e multi-soggetto. Parziale, perchè ogni acquisto prevede un esborso solo in parte in euro (65%), mentre il valore restante (35%) viene pagato con altri beni e servizi, quantificabili in “Cordis”, ciascuno dei quali vale un euro. Poi asincrona, perchè cessioni e acquisizioni possono avvenire in momenti diversi. Infine, multi-soggetto in quanto l’acquisto può essere compensato vendendo a interlocutori diversi.
Al momento dell’adesione ogni nuovo membro può chiedere una disponibilità di 3 mila Cordis, che andrà a riempire il suo conto virtuale, il quale si vuota, o si rimpingua, a seconda delle transazioni. E tanto più si spende in Cordis, tanto più si riceve». «La Camera di Commercio – ha proseguito Pasqualetti – guarda con attenzione a questa sperimentazione su Padova. Ora le categorie devono coinvolgere tutti gli associati, assieme a noi, in modo che si crei quel volano necessario per ravvivare il mercato e muovere l’economia».

I COMMENTI
«Il periodo difficile – ha ricordato Rossi – era iniziato nel 2018 e ora il lockdown ha bloccato del tutto i consumi. Abbiamo 10 mila negozi, 2 mila ambulanti, 4 mila attività di servizi alla persona e 5 mila autorizzazioni per la ristorazione che rappresentano il 30% del Pil. Le difficoltà le conosciamo e questa può essere una valida soluzione. Tra un anno, cioè alla fine della sperimentazione, avremo la risposta». E Fabio Bui ha aggiunto:«La crisi impone scelte che rigenerino la nostra economia. Vince chi ha idee innovative, come questa, che riattiva la domanda interna e che permette a ogni cittadino di essere artefice del rilancio del territorio. La Provincia vuol essere partner dell’iniziativa, facendo da traino alle 102 municipalità padovane».

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