Decolla un nuovo piano di sostegno al commercio con buoni acquisto da spendere in città e collegati al welfare aziendale
LUMEZZANE – Non ci sono solo i contributi comunali (ne abbiamo riferito da questa pagina nei gironi scorsi) a sostenere i negozi di vicinato a Lumezzane. Una nuova iniziativa appena presentata punta a invertire la tendenza del calo dei consumi e a competere con i colossi dell’e-commerce. Si tratta di buoni spesa cartacei del valore di 20, 30 e 50 euro che le aziende pubbliche e private, nell’ambito della propria politica di welfare, cederanno ai dipendenti perché li utilizzino solo nei negozi e nelle attività commerciali valgobbine.
Il progetto, lanciato dall’assessore al Commercio Rocco Ferraro, sta coinvolgendo l’associazione «Lumezzane commercianti insieme» presieduta da Elisabetta Montini attraverso la società benefit «TreCuori» di Treviso, che da tempo mette a disposizione una piattaforma dedicata. Come funziona? Ogni azienda che investe nel welfare per i propri dipendenti ed è interessata a partecipare può acquistare da TreCuori i buoni spesa, nominativi e con il nome dell’impresa, dotati di marchi anticontraffazione e validi fino al 31 dicembre 2026, da consegnare ai lavoratori. Questi ultimi (anche chi lavora a Lumezzane ma non è residente) li possono utilizzare nei negozi del paese acquistando beni e servizi. Gli esercenti invece registrano i buoni spesa (senza pagare alcuna commissione) nella propria area riservata della piattaforma di TreCuori per farsi rimborsare l’importo ogni settimana.
La risposta è buona
I negozi convenzionati? L’adesione è gratuita (è sufficiente compilare un modulo) e al momento sono 52: l’elenco è pubblicato sul sito trecuori.org e accessibile dal menù «Cerca attività convenzionate», quindi «Welfare aziendale» circoscrivendo la ricerca su Lumezzane. Sono comunque riconoscibili, perché hanno esposto il marchio in vetrina. A puntare su questa iniziativa sono anche Confindustria, Associazione Artigiani, Confapi e Confesercenti che hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, e ad aggiungere valore al progetto c’è la sua unicità nel Bresciano.
La «Controparte», è particolarmente attrezzata: «Ogni ora in provincia di Brescia si registrano 1.800 movimenti di vettori dell’e-commerce – ha ricordato durante la presentazione della campagna il direttore di Confesercenti Lombardia orientale Stefano Boni -. Questa iniziativa virtuosa, la prima di questo genere a Brescia, è un segnale concreto per tentare di invertire la tendenza di consumi tradizionali al lumicino».
Tocca agli esercenti
Quale impatto possono avere sull’economia locale i nuovi buoni spesa? «Ogni settimana gestiamo un milione di euro di questi incassi in Italia derivanti da attività su scala locale – hanno aggiunto Katia Cais e Alberto Fraticelli di TreCuori -. Naturalmente per ottenere un buon risultato molto dipende anche dalle capacità dei negozianti di promuoversi in modo efficace tra i potenziali clienti».
Fabio Zizzo