Dal 2018 al 2023 le attività di vicinato si sono ridotte dell’8 per cento. Ecco i Comuni più penalizzati. Città impoverite e residenti costretti a spostarsi
Il convegno
MIRA – I negozi di vicinato o i minimercati diminuiscono anno per anno in provincia di Venezia e la popolazione invecchia: dalla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo l’invito agli enti locali ad affrontare il problema all’interno del dibattito sulla rigenerazione urbana. Il territorio del Veneziano ha una sua peculiarità, diviso tra problemi di sovraffollamento turistico a Venezia e la desertificazione dei centri urbani limitrofi. Questo quanto emerso durante il convegno intitolato “Rigenerazione urbana: sostenibilità e innovazione” organizzato dalla Camera di Commercio Venezia e Rovigo a villa Widmann a Mira. Un dialogo che ha visto la partecipazione di istituzioni, esperti, amministratori locali, rappresentanti del mondo accademico e associazioni di categoria impegnati ad affrontare assieme le sfide ambientali, economiche e sociali dal cambiamento climatico, alla desertificazione commerciale dei centri urbani fino alla denatalità.
Nel corso dell’incontro aperto da Massimo Zanon, presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo hanno partecipato tra gli altri Massimo Cavazzana, sindaco di Tribano (Padova) in rappresentanza dell’Anci Veneto, e Massimiliano De Martin, assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, ma anche, da remoto, l’ex parlamentare e ambientalista Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola per la tutela della qualità Italiane, la viceministro Vannia Gava da remoto e Alessandro Rinaldi, professionista del Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”.
Lo studio
Quest’ultimo in particolare ha illustrato alcuni dati relativi ai negozi di vicinato degli ultimi anni ponendo l’accento sul ruolo cruciale delle città nel contrastare la desertificazione commerciale e il degrado urbano.
«Gli esercizi di vicinato nei Comuni della città metropolitana di Venezia tra il 2018 e il 2023 sono diminuiti dell’8,1 per cento – ha spiegato Rinaldi – con variazioni percentuali negative più rilevanti come a Stra, Campagna Lupia, Fossalta di Portogruaro e Salzano. In questi Comuni sono in diminuzione non solo i negozi di vicinato ma anche farmacie e servizi fino a bar e ristoranti.
Nello stesso periodo la popolazione totale è diminuita e contestualmente sono aumentati gli over 65 anni con l’incidenza più alta nei Comuni di Cavarzere e Cona. Centri urbani privi di servizi significa che i cittadini devono prendere l’auto per recarsi altrove, con aumento del traffico e dell’inquinamento. Ecco perché – ha sottolineato lo studioso – parlare di rigenerazione urbana non significa solo parlare di urbanistica ma anche ripensare strutture e servizi per un futuro più sostenibile».
Il futuro
Massimo Cavazzana presidente della Consulta dell’Anci Veneto – Urbanistica, politiche abitative, lavori pubblici e sindaco di Tribano, facendo riferimento alla Legge 50 sulla la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio ha invitato ad una riflessione sul futuro dei Comuni nei prossimi decenni. «Con il Pnrr stiamo investendo in asili e scuole nonostante i numeri che riguardano il calo demografico, lo spopolamento dei piccoli centri e la perdita dei servizi e la denatalità siano impietosi – ha avvertito Cavazzana. – Asili e scuole che fine faranno? E senza i servizi necessari come faremo a impedire lo spopolamento dei centri urbani? Questi temi devono essere affrontati rapidamente e dobbiamo trovare delle soluzioni altrettanto rapide per far sì che le realtà urbane non si spopolino definitivamente».
Al dibattito successivo, moderato dal giornalista Marco Gisotti sono poi intervenuti gli urbanisti Filippo Magni e Gianfranco Pozzer dell’Università Iuav di Venezia, Alberto Marchiori, rappresentante di Confcommercio a Bruxelles ed il Tenente Colonnello Enrico Risottino comandante gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica di Venezia. «Il rapporto tra città e commercio ha caratterizzato secoli di crescita dell’una e dell’altro – ha concluso l’incontro il presidente di Confcommercio Zanon – ma ora il meccanismo è saltato e bisogna pensare a rigenerare la città ma soprattutto i paesetti, le frazioni, le periferie per contrastare la progressiva desertificazione commerciale che risale fino al centro della città impoverendola».
Luisa Giantin